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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06062014-114923


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ADAMO, SALVATORE
URN
etd-06062014-114923
Titolo
IL CROWDFUNDING IN ITALIA: EVOLUZIONE NORMATIVA E PROFILI QUALI-QUANTITATIVI
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof.ssa Quirici, Maria Cristina
Parole chiave
  • crowdfunding
  • Decreto Crescita Bis
  • equity crowdfunding
  • Regolamento Consob n. 18592
  • StarsUp
  • start-up innovative
Data inizio appello
07/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
«Inizia una nuova era di fare impresa», è con queste parole che StarsUp, primo gestore in Italia e nel mondo autorizzato alla gestione di piattaforme per la raccolta online di capitale di rischio, definisce la portata innovatrice dello strumento che secondo molti rivoluzionerà il modo di fare impresa: il crowdfunding.
A sei anni dallo scoppio della crisi finanziaria, i suoi effetti sono ancora oggi visibili e la ripresa dell’economia mondiale tarda ad iniziare, soprattutto a causa dei meccanismi di credit crunch innescati dalla crisi stessa. Infatti, la stretta creditizia messa in atto dalle banche e dagli altri attori del sistema finanziario, non permette alle imprese di reperire i fondi necessari per realizzare nuovi investimenti.
Se da un lato le imprese non riescono più ad accedere ai cosiddetti “finanziamenti dall’alto”, dall’altro un nuovo e potente strumento, il crowdfunding, letteralmente “finanziamento dalla folla”, offre una soluzione speculare, ossia il “finanziamento dal basso”: le imprese possono reperire i mezzi necessari a realizzare i propri progetti e gli investimenti pianificati grazie ai piccoli contributi di una moltitudine di persone, le quali, con un semplice click, possono finanziare tramite internet i progetti e le imprese
ritenute più valide e meritevoli.
In Italia il fenomeno del crowdfunding è diventato oggetto di grande attenzione in seguito all’emanazione del Decreto Crescita Bis nell’ottobre 2012 e del successivo Regolamento Consob: il nostro Paese, infatti, è stato il primo al mondo ad aver
introdotto una specifica regolamentazione in merito al fenomeno, in particolare per quanto riguarda la fattispecie dell’equity crowdfunding.
Sulla base delle considerazioni appena fatte, nel corso del presente lavoro ci si propone di condurre un’analisi del fenomeno del crowdfunding, con particolare riguardo al suo sviluppo in Italia, al fine di delineare le peculiarità e i tratti distintivi di quello che può
essere considerato uno strumento potenzialmente capace di gettare le basi per la ripresa economica nel nostro Paese e non solo.
L’analisi in questione verterà anzitutto sulla descrizione generale del fenomeno del crowdfunding, delle sue origini e della sua evoluzione nel tempo, evoluzione che ha condotto allo sviluppo di quattro diversi modelli: donation, reward, lending ed equity.
Al fine di comprendere se il crowdfunding possa essere effettivamente un valido strumento per favorire la ripresa economica, si cercherà altresì di individuare i benefici dello stesso per il sistema economico, per le imprese e per gli investitori, nonché i risultati e le cifre raccolte fino ad oggi dall’industria mondiale del crowdfunding.
A seguito di questa parte introduttiva e descrittiva, come anticipato in precedenza, con la presente trattazione ci si prefigge l’obiettivo di approfondire lo studio del fenomeno del crowdfunding relativamente al suo sviluppo in Italia, primo Paese al mondo ad aver introdotto una specifica disciplina regolamentare, seppur in merito solo ad uno specifico modello di crowdfunding, l’equity model. L’intervento del legislatore italiano si inserisce in un contesto caratterizzato da diverse criticità, quali l’elevato
tasso di disoccupazione, la contrazione dei consumi, le difficoltà delle imprese ad accedere al credito bancario e agli altri canali di funding (mercati borsistici, fondi di venture capital, ecc.), per cui il 18 ottobre 2012 è stato emanato il Decreto Legge n. 179, contenente una serie di interventi volti a favorire la ripresa economica, l’occupazione e l’innovazione. Tra le misure previste dal Decreto, particolare
attenzione è stata data ad un particolare tipo di imprese, le cosiddette start-up innovative, le quali, se in possesso dei requisiti necessari stabiliti dal Decreto stesso per potersi definire tali, godono di una disciplina di favore con agevolazioni fiscali, deroghe la diritto societario, al diritto fallimentare, ecc., ma soprattutto possono raccogliere capitale di rischio, offrendo proprie quote o azioni tramite apposite piattaforme on-line, pertanto tramite l’equity crowdfunding. Il Decreto ha quindi delegato la Consob a produrre l’apposita regolamentazione secondaria al fine di disciplinare questo tipo di attività, la quale viene riservata a banche e a imprese di investimento, nonché ai soggetti iscritti in una apposito registro tenuto dalla Consob (cosiddetti “gestori ordinari”). Analizzati i contenuti dell’apposito Regolamento introdotto dalla Consob il 26 giugno 2013, si cercherà di individuare le principali ed eventuali criticità emerse dalla disamina della disciplina sull’equity crowdfunding e di condurre un’analisi comparativa con soluzioni normative adottate dai principali Paesi europei, quali Inghilterra, Germania, Francia, e dagli USA.
Nonostante il crowdfunding sia diventato in Italia argomento di grandi dibattiti a seguito dell’introduzione della specifica regolamentazione, esso non è comunque un fenomeno del tutto nuovo nel nostro Paese. Ai fini del presente lavoro, pertanto, si ritiene doveroso sondare quali siano i principali modelli di crowdfunding affermatisi in Italia ed esaminare lo stato dell’arte dei portali on-line che ad oggi sono presenti sul mercato italiano.
Sulla base dell’analisi delle piattaforme italiane, per una corretta comprensione del crowdfunding in Italia non si può prescindere dallo studio di un caso specifico, ossia quello relativo a StarsUp S.r.l., primo gestore ad aver ottenuto in Italia l’autorizzazione
da parte della Consob per la gestione di un portale di equity crowdfunding. Oltre ad un primato italiano, StarsUp vanta anche un primato a livello mondiale, infatti, come ripetuto più volte, l’Italia è il primo Paese al mondo ad aver regolamentato l’equity crowdfunding. Ci si propone, dunque, di analizzare le peculiarità e le modalità operative di StarsUp, con particolare attenzione all’iter che le start-up innovative devono seguire per pubblicare un progetto e alle fasi che invece caratterizzano il percorso dell’investitore per aderire ad offerta pubblicata sul portale. Infine, si ritiene importante completare lo studio di StarsUp attraverso il confronto con le caratteristiche e le modalità operative di un altro portale, Unicaseed, il quale, sebbene nasca dopo, è il primo portale italiano ad esser stato lanciato da un intermediario finanziario, Unicasim S.p.A., e soprattutto il primo sul quale è stata avviata e conclusa con successo una campagna di equity crowdfunding.
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