Tesi etd-06052023-124352 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SCROGLIERI, EVA
URN
etd-06052023-124352
Titolo
Analisi e applicazioni della composizione negoziata della crisi: una nuova opportunità per la risoluzione della crisi d’impresa
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Nannini, Luca
Parole chiave
- analisi economico-patrimoniale e finanziaria
- caso studio
- Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza
- composizione negoziata della crisi
- crisi d'impresa
- esperto indipendente
- interventi strategici
- opportunità e limiti
- percorso stragiudiziale
- ricomposizione delle fonti di finanziamento
- ristrutturazione organizzativa
- trattative con gli stakeholder
Data inizio appello
29/06/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/06/2026
Riassunto
La composizione negoziata della crisi rappresenta un nuovo strumento che favorisce il risanamento delle imprese che hanno le potenzialità per ritornare a creare valore, nonostante temporaneamente si trovino in una situazione di squilibrio economico-finanziario, tale da rendere probabile l’acuirsi della crisi e poi l’insolvenza. Si tratta, quindi, di un procedimento di ausilio alle imprese in difficoltà, finalizzato alla verifica della sussistenza delle condizioni per il loro risanamento. Per giungere a tale risultato, durante l’intero percorso di composizione negoziata della crisi, gli imprenditori sono affiancati, nelle trattative con i creditori e nella rinegoziazione dei contratti, da una figura chiave, che più volte verrà richiamata nella disamina: l’esperto indipendente.
Lo strumento in esame è disciplinato dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, pertanto, è necessario inquadrarlo con la descrizione dei principali cambiamenti intervenuti negli ultimi anni nella disciplina giuridica della crisi d’impresa, con particolare riferimento alle motivazioni che hanno condotto all’emanazione del nuovo Codice e del Decreto-legge 118/2021, che rappresenta la fonte di questo nuovo strumento stragiudiziale, in vigore dal 15 novembre 2021.
Verranno approfondite le peculiarità della composizione negoziata della crisi attraverso un’analisi dei suoi punti di forza, delle opportunità che offre agli imprenditori istanti, ma anche dei limiti e delle criticità che si sono manifestate nei primi mesi di applicazione. I requisiti soggettivi per l’accesso all’iter verranno definiti, indirettamente, nell’analisi condotta sui punti di forza dello strumento; mentre, per esaminare quelli oggettivi sarà necessario, prima, introdurre i due concetti all’origine di ogni percorso di turnaround: crisi e insolvenza.
Nel proseguo verificheremo come, nella prospettiva negoziale si potrebbero rendere necessarie iniziative volte a dare sistematicità al percorso di risanamento, attraverso l’analisi che coinvolge l’intero sistema azienda: nella sua parte strategica, nella parte organizzativa e in quella finanziaria. Ci focalizzeremo sulla ricerca delle potenzialità inespresse come analisi fondamentale per il ritorno al valore, con un approfondimento sulle sinergie; sullo studio dei valori aziendali, della struttura che dovrà assumere l’impresa e sulle risorse umane presenti e necessarie per perseguire il risanamento; mentre, nel terzo ambito valuteremo i percorsi affinché le aziende possano attrarre nuovo capitale di rischio e di credito.
Tornati sulla composizione negoziata della crisi, una volta descritto gli attori, i destinatari e le finalità dello strumento, si procederà con alcune riflessioni sull’iter. In particolare, si analizzeranno:
- le verifiche che l’esperto deve compiere per verificare se sussistano i fondamenti che rendano il risanamento perseguibile;
- l’approccio che l’imprenditore istante deve adottare per continuare a gestire la propria azienda al fine di tutelare la continuità aziendale, il patrimonio dell’impresa e gli interessi dei creditori nel rispetto del quadro normativo vigente;
- le modalità con cui l’imprenditore deve condurre le trattative con gli stakeholder.
Con la conclusione delle trattative, termina anche il percorso di composizione negoziata della crisi che, in caso di risoluzione positiva, può esplicitarsi attraverso:
- un accordo con uno o più creditori;
- una convenzione di moratoria;
- un piano di risanamento senza attestazione.
Tuttavia, se la composizione non raggiungesse il suo obiettivo, l’imprenditore può intraprendere un altro percorso, accedendo alle procedure dedicate o a quelle maggiori, anch’esse disciplinate dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Il secondo capitolo sarà dedicato all’analisi del percorso di composizione negoziata della crisi intrapreso da una società. Preliminarmente approfondiremo le cause che hanno condotto l’impresa alla situazione di crisi, prima, e al ricorso alla composizione negoziata, poi. Vedremo come inizialmente vi fossero tutti i presupposti per pervenire al superamento della crisi ma a causa del verificarsi di particolari fenomeni, l’imprenditore, gli advisor della società e l’esperto maturavano dubbi sulle prospettive di risanamento. Sarà grazie alla competenza dimostrata dagli attori coinvolti e alla partecipazione attiva dei creditori se l’azienda riuscirà a giungere ad un accordo di ricomposizione del debito con i propri stakeholder che gli consentirà di ottenere un nuovo equilibrio, non solo finanziario.
Nell’ambito di questo percorso, durante il quale sono stata direttamente coinvolta, si cercherà di valutare ed approfondire le opportunità e le criticità dello strumento analizzato in relazione alle dinamiche aziendali e soprattutto se la filosofia anticipatoria della risoluzione della crisi, introdotta dalla riforma, possa essere ragionevolmente attuata.
Lo strumento in esame è disciplinato dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, pertanto, è necessario inquadrarlo con la descrizione dei principali cambiamenti intervenuti negli ultimi anni nella disciplina giuridica della crisi d’impresa, con particolare riferimento alle motivazioni che hanno condotto all’emanazione del nuovo Codice e del Decreto-legge 118/2021, che rappresenta la fonte di questo nuovo strumento stragiudiziale, in vigore dal 15 novembre 2021.
Verranno approfondite le peculiarità della composizione negoziata della crisi attraverso un’analisi dei suoi punti di forza, delle opportunità che offre agli imprenditori istanti, ma anche dei limiti e delle criticità che si sono manifestate nei primi mesi di applicazione. I requisiti soggettivi per l’accesso all’iter verranno definiti, indirettamente, nell’analisi condotta sui punti di forza dello strumento; mentre, per esaminare quelli oggettivi sarà necessario, prima, introdurre i due concetti all’origine di ogni percorso di turnaround: crisi e insolvenza.
Nel proseguo verificheremo come, nella prospettiva negoziale si potrebbero rendere necessarie iniziative volte a dare sistematicità al percorso di risanamento, attraverso l’analisi che coinvolge l’intero sistema azienda: nella sua parte strategica, nella parte organizzativa e in quella finanziaria. Ci focalizzeremo sulla ricerca delle potenzialità inespresse come analisi fondamentale per il ritorno al valore, con un approfondimento sulle sinergie; sullo studio dei valori aziendali, della struttura che dovrà assumere l’impresa e sulle risorse umane presenti e necessarie per perseguire il risanamento; mentre, nel terzo ambito valuteremo i percorsi affinché le aziende possano attrarre nuovo capitale di rischio e di credito.
Tornati sulla composizione negoziata della crisi, una volta descritto gli attori, i destinatari e le finalità dello strumento, si procederà con alcune riflessioni sull’iter. In particolare, si analizzeranno:
- le verifiche che l’esperto deve compiere per verificare se sussistano i fondamenti che rendano il risanamento perseguibile;
- l’approccio che l’imprenditore istante deve adottare per continuare a gestire la propria azienda al fine di tutelare la continuità aziendale, il patrimonio dell’impresa e gli interessi dei creditori nel rispetto del quadro normativo vigente;
- le modalità con cui l’imprenditore deve condurre le trattative con gli stakeholder.
Con la conclusione delle trattative, termina anche il percorso di composizione negoziata della crisi che, in caso di risoluzione positiva, può esplicitarsi attraverso:
- un accordo con uno o più creditori;
- una convenzione di moratoria;
- un piano di risanamento senza attestazione.
Tuttavia, se la composizione non raggiungesse il suo obiettivo, l’imprenditore può intraprendere un altro percorso, accedendo alle procedure dedicate o a quelle maggiori, anch’esse disciplinate dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Il secondo capitolo sarà dedicato all’analisi del percorso di composizione negoziata della crisi intrapreso da una società. Preliminarmente approfondiremo le cause che hanno condotto l’impresa alla situazione di crisi, prima, e al ricorso alla composizione negoziata, poi. Vedremo come inizialmente vi fossero tutti i presupposti per pervenire al superamento della crisi ma a causa del verificarsi di particolari fenomeni, l’imprenditore, gli advisor della società e l’esperto maturavano dubbi sulle prospettive di risanamento. Sarà grazie alla competenza dimostrata dagli attori coinvolti e alla partecipazione attiva dei creditori se l’azienda riuscirà a giungere ad un accordo di ricomposizione del debito con i propri stakeholder che gli consentirà di ottenere un nuovo equilibrio, non solo finanziario.
Nell’ambito di questo percorso, durante il quale sono stata direttamente coinvolta, si cercherà di valutare ed approfondire le opportunità e le criticità dello strumento analizzato in relazione alle dinamiche aziendali e soprattutto se la filosofia anticipatoria della risoluzione della crisi, introdotta dalla riforma, possa essere ragionevolmente attuata.
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