Tesi etd-06042021-162842 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CAFISSI, GIULIA
URN
etd-06042021-162842
Titolo
Tra vino, arte e design: nuovi trend del fenomeno enoturistico
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
PROGETTAZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI TURISTICI MEDITERRANEI
Relatori
relatore Dott.ssa Friel, Martha Mary
Parole chiave
- art
- arte
- cultura
- culture
- design
- design
- enoturismo
- esperience
- esperienza
- strade del vino
- territorio
- territory
- tourism
- turismo
- vino
- wine
- wine routes
- wine tourism
Data inizio appello
05/07/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Nella stesura del mio elaborato di tesi magistrale ho scelto di analizzare l’evoluzione del fenomeno enoturistico con un focus culturale, tra arte e design.
Nel primo capitolo ho trattato in linea generale il fenomeno turistico nel mondo, dal “prototurismo” al turismo attuale, ovvero il “turismo globale”, focalizzando l’attenzione sui cambiamenti subiti dalla domanda turistica, i quali hanno portato un conseguente mutamento anche dell’offerta turistica.
Se in passato si poteva parlare di un mero spettatore, il consumatore oggi, può essere considerato il vero protagonista della propria vacanza, il quale desidera essere partecipe e attivo durante tutta la sua esperienza. Di conseguenza a questo, l’offerta si è dovuta adattare e modellare verso questo nuovo modo di fare turismo; la difficoltà maggiore da parte degli operatori del settore è quella di immedesimarsi nel ruolo del consumatore e ricostruire i vari flussi turistici che quest’ultimo crea. Per questo motivo, l’offerta deve comprendere e definire le aree strategiche per dar vita ad un prodotto turistico integrato.
Come ho potuto inoltre approfondire nel mio elaborato, anche il concetto di turismo culturale si è ampliato fino ad abbracciare il mondo delle ICC (Industrie Culturali e Creative), cioè quelle industrie che hanno origine dalla creatività e che danno luogo ad un turismo sempre più “esperienziale”.
Se prima il turismo culturale era considerato semplicemente il turismo del patrimonio che un paese possiede, adesso possiamo parlare di un vero e proprio turismo creativo, che comprende sia elementi culturali, ma soprattutto esperienze uniche e identitarie.
Il secondo capitolo ha come oggetto principale il fenomeno dell’enoturismo e la sua evoluzione nel corso del tempo. In questo capitolo ho cercato di ripercorrere la storia della nascita del vino, dal Neolitico alle nuove tecnologie odierne, soffermandomi su alcune tesi letterarie di importanti studiosi internazionali, i quali hanno dato varie interpretazioni del fenomeno.
Prima di esaminare la situazione enoturistica nel nostro paese ho pensato fosse necessario osservare alcuni dei paesi più conosciuti nel mondo per la loro produzione, commercializzazione e offerta vitivinicola.
Per questo, ho scelto di approfondire il tema del turismo del vino a livello internazionale: in Francia, paese in cui la cultura del vino ha avuto una grande influenza su tutte le altre nazioni grazie ad un modello di qualità impeccabile. Nazione conosciuta dal punto di vista enologico, soprattutto, per le zone di Bordeaux e Champagne. In Spagna, invece, la cultura del vino è apprezzata sia dai locali che dai visitatori stranieri grazie alle numerose strade del vino e cantine specializzate. Spostandosi verso il Nuovo continente, gli Stati Uniti ed in particolare la California, sono rinomati nel mondo per il loro vino di qualità accompagnato da tecniche innovative. Ancora più lontano da noi troviamo l’Australia, l’ottavo produttore di vino nel mondo, la quale grazie ad un’ottima qualità offerta ed a prezzi ragionevoli ha ottenuto un grande successo vitivinicolo.
Per quanto riguarda invece l’enoturismo in Italia, ho trattato inizialmente le nuove normative intorno al settore, specificatamente il “decreto sull’enoturismo” ed ho analizzato il comportamento ed il profilo dell’enoturista che tende ad esplorare nuove forme di fruizione dei servizi. Successivamente ho inserito la variegata struttura dell’offerta enoturistica italiana, suddivisa tra le Strade del Vino, le quali permettono una connessione turistica territoriale, i Musei del Vino, che riflettono questo settore grazie a documenti, etichette, bottiglie ecc…, i borghi del vino, le cantine, spesso vere e proprie istallazioni di design architettonico ed infine, le strutture ricettive che ospitano i vari visitatori, le associazioni del vino, fondamentali per l’integrazione dell’offerta, le fiere e gli eventi organizzati.
Per concludere il secondo capitolo ho scelto di definire cosa si intende con il tema della sostenibilità intorno al turismo del vino ed un’analisi di quello che è considerato il marketing in questo settore attraverso le leve del Marketing Mix: prodotto, prezzo, promozione e distribuzione.
Nel terzo capitolo si entra nel cuore di quello che riguarda l’investimento culturale da parte di molte aziende vitivinicole italiane e di come questo sia estremamente importante in un’ottica di offerta strategica ed esperienziale. A favore di questa tesi, ho portato vari esempi di note cantine italiane, come l’Azienda Ceretto e le Cantine Planeta, le quali sono molte attive in questo ambito, con progetti ed eventi. In aggiunta, ho introdotto alcuni case studies sulle cantine collegate al mondo dell’architettura e design ed alcune best practices di cantine sostenibili.
Nel quarto ed ultimo capitolo ho riportato le conseguenze disastrose sul turismo dovute alla pandemia mondiale da Covid-19 e le successive strategie di risposta di tutto il comparto, con un focus al turismo del vino. Fondamentale è stato anche il contributo di varie associazioni grazie all’istituzione dei loro protocolli di ripartenza. Infine, in conclusione del mio elaborato ho intervistato una delle aziende citate, ponendo alcune domande in merito ad un futuro post-covid e circa eventuali progetti futuri in un’ottica culturale e di investimento in arte, così da poter redigere le considerazioni finali.
Nel primo capitolo ho trattato in linea generale il fenomeno turistico nel mondo, dal “prototurismo” al turismo attuale, ovvero il “turismo globale”, focalizzando l’attenzione sui cambiamenti subiti dalla domanda turistica, i quali hanno portato un conseguente mutamento anche dell’offerta turistica.
Se in passato si poteva parlare di un mero spettatore, il consumatore oggi, può essere considerato il vero protagonista della propria vacanza, il quale desidera essere partecipe e attivo durante tutta la sua esperienza. Di conseguenza a questo, l’offerta si è dovuta adattare e modellare verso questo nuovo modo di fare turismo; la difficoltà maggiore da parte degli operatori del settore è quella di immedesimarsi nel ruolo del consumatore e ricostruire i vari flussi turistici che quest’ultimo crea. Per questo motivo, l’offerta deve comprendere e definire le aree strategiche per dar vita ad un prodotto turistico integrato.
Come ho potuto inoltre approfondire nel mio elaborato, anche il concetto di turismo culturale si è ampliato fino ad abbracciare il mondo delle ICC (Industrie Culturali e Creative), cioè quelle industrie che hanno origine dalla creatività e che danno luogo ad un turismo sempre più “esperienziale”.
Se prima il turismo culturale era considerato semplicemente il turismo del patrimonio che un paese possiede, adesso possiamo parlare di un vero e proprio turismo creativo, che comprende sia elementi culturali, ma soprattutto esperienze uniche e identitarie.
Il secondo capitolo ha come oggetto principale il fenomeno dell’enoturismo e la sua evoluzione nel corso del tempo. In questo capitolo ho cercato di ripercorrere la storia della nascita del vino, dal Neolitico alle nuove tecnologie odierne, soffermandomi su alcune tesi letterarie di importanti studiosi internazionali, i quali hanno dato varie interpretazioni del fenomeno.
Prima di esaminare la situazione enoturistica nel nostro paese ho pensato fosse necessario osservare alcuni dei paesi più conosciuti nel mondo per la loro produzione, commercializzazione e offerta vitivinicola.
Per questo, ho scelto di approfondire il tema del turismo del vino a livello internazionale: in Francia, paese in cui la cultura del vino ha avuto una grande influenza su tutte le altre nazioni grazie ad un modello di qualità impeccabile. Nazione conosciuta dal punto di vista enologico, soprattutto, per le zone di Bordeaux e Champagne. In Spagna, invece, la cultura del vino è apprezzata sia dai locali che dai visitatori stranieri grazie alle numerose strade del vino e cantine specializzate. Spostandosi verso il Nuovo continente, gli Stati Uniti ed in particolare la California, sono rinomati nel mondo per il loro vino di qualità accompagnato da tecniche innovative. Ancora più lontano da noi troviamo l’Australia, l’ottavo produttore di vino nel mondo, la quale grazie ad un’ottima qualità offerta ed a prezzi ragionevoli ha ottenuto un grande successo vitivinicolo.
Per quanto riguarda invece l’enoturismo in Italia, ho trattato inizialmente le nuove normative intorno al settore, specificatamente il “decreto sull’enoturismo” ed ho analizzato il comportamento ed il profilo dell’enoturista che tende ad esplorare nuove forme di fruizione dei servizi. Successivamente ho inserito la variegata struttura dell’offerta enoturistica italiana, suddivisa tra le Strade del Vino, le quali permettono una connessione turistica territoriale, i Musei del Vino, che riflettono questo settore grazie a documenti, etichette, bottiglie ecc…, i borghi del vino, le cantine, spesso vere e proprie istallazioni di design architettonico ed infine, le strutture ricettive che ospitano i vari visitatori, le associazioni del vino, fondamentali per l’integrazione dell’offerta, le fiere e gli eventi organizzati.
Per concludere il secondo capitolo ho scelto di definire cosa si intende con il tema della sostenibilità intorno al turismo del vino ed un’analisi di quello che è considerato il marketing in questo settore attraverso le leve del Marketing Mix: prodotto, prezzo, promozione e distribuzione.
Nel terzo capitolo si entra nel cuore di quello che riguarda l’investimento culturale da parte di molte aziende vitivinicole italiane e di come questo sia estremamente importante in un’ottica di offerta strategica ed esperienziale. A favore di questa tesi, ho portato vari esempi di note cantine italiane, come l’Azienda Ceretto e le Cantine Planeta, le quali sono molte attive in questo ambito, con progetti ed eventi. In aggiunta, ho introdotto alcuni case studies sulle cantine collegate al mondo dell’architettura e design ed alcune best practices di cantine sostenibili.
Nel quarto ed ultimo capitolo ho riportato le conseguenze disastrose sul turismo dovute alla pandemia mondiale da Covid-19 e le successive strategie di risposta di tutto il comparto, con un focus al turismo del vino. Fondamentale è stato anche il contributo di varie associazioni grazie all’istituzione dei loro protocolli di ripartenza. Infine, in conclusione del mio elaborato ho intervistato una delle aziende citate, ponendo alcune domande in merito ad un futuro post-covid e circa eventuali progetti futuri in un’ottica culturale e di investimento in arte, così da poter redigere le considerazioni finali.
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