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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06042018-175841


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PADUANO, ANTONIO
URN
etd-06042018-175841
Titolo
Il Concordato Preventivo con Continuita Aziendale: Analisi di Alcuni Casi Aziendali
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Greco, Giulio
Parole chiave
  • aida
  • codice ateco 2007
  • concordato preventivo
  • crisi d'impresa
  • insolvenza
Data inizio appello
02/07/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/07/2088
Riassunto
Introduzione: In un contesto mondiale di grave crisi finanziaria e reale, le imprese sono messe a dura prova nel tentativo di reagire alle condizioni avverse dei mercati e dell’economia in generale. La difficoltà di reperire le risorse materiali, fisiche e finanziarie ha come logica conseguenza l’impossibilità di portare avanti i processi produttivi iniziati, con conseguente blocco di tutto il sistema della singola impresa, ma anche di quello economico generalmente inteso. La crisi di impresa si presenta come la manifestazione ultima di tale fenomeno e coinvolge i vari soggetti presenti nel contesto sociale in cui l’impresa opera: dall’imprenditore, passando per i vari dirigenti fino ad arrivare ai lavoratori, ma anche i fornitori, i clienti e infine i creditori più forti come le banche e lo Stato. L’incessante manifestazione di tale crisi ha reso necessario provvedere alla ricerca di vie di uscita per contrastare in maniera più efficace ed efficiente, rispetto al consueto ricorso alla procedura di dichiarazione fallimentare, le problematiche di imprese caratterizzati da patologici svolgimenti della gestione. Ai fini di evitare il fallimento e dunque le conseguenze che esso comporta, tra cui l’estinzione dell’impresa stessa, l’imprenditore-debitore ha oggi di fronte a sé la possibilità di ricorrere ad una soluzione più conveniente per fronteggiare la crisi, riequilibrare l’impresa e rilanciarsi nelle sfide competitive imposte dalle logiche di mercato. La soluzione possibile è stata individuata nel ricorso alla procedura di concordato preventivo.
Scopo del lavoro: mettere a fuoco il tema della crisi di impresa, dell’insolvenza sotto il profilo economico-aziendale e giuridico, i possibili rimedi posti in essere dalle società ammesse alla suddetta procedura concorsuale e successivamente uscite ed infine comparare le società poc’anzi descritte con quelle che si trovano attualmente in stato di insolvenza e hanno ottenuto l’ammissione alla procedura concorsuale del concordato preventivo, al fine di evidenziare le principali differenze sotto il profilo economico finanziario.
Procedimento: dopo aver definito la crisi di impresa, individuato le possibili cause della stessa, evidenziando la relazione con le politiche di turnaround, l’attenzione è stata data al tema dell’insolvenza, alla sua previsione e ai soggetti coinvolti in essa; al concordato preventivo, ai suoi criteri di ammissione e ai soggetti richiamati nella procedura, indicando anche i casi in cui il legislatore ammette il concordato preventivo con continuità aziendale. Successivamente si è proceduto all’analisi dei principali valori reddituali e finanziari che vengono posti in essere frequentemente dagli analisti in caso di società in dissesto in cui quest’ultime, per evitare il fallimento, decidono di chiedere l’ammissione alla procedura concorsuale del concordato preventivo. In particolare il focus è stato incentrato su un campione di 20 imprese che sono state precedentemente ammesse al concordato preventivo, ma che attraverso le politiche di turnaround aziendale, sono riuscite a risanarsi e ad uscire dalla suddetta procedura concorsuale. L’analisi di queste imprese è stata effettuata sulla base dei bilanci pubblicati sulla banca dati AIDA, seguendone, dapprima, l’evoluzione temporale: si tratta di società non quotate in borsa; per la prevalenza, non appartenenti a gruppi e non costituenti azionisti rilevanti di gruppi. Infine alcune di queste imprese, riportando per la precisione cinque casi, sono state messe a confronto con imprese in stato di insolvenza e ammesse alla procedura concorsuale oggetto di analisi. Lo scopo è quello di evidenziare le principali differenze negli andamenti degli indicatori tra le due differenti situazioni giuridiche in cui si trovano le imprese messe a confronto non solo tra di esse, ma anche con la media del settore a cui appartengono. Il confronto fra le due tipologie di società e di quelle attive e “sane” ai fini della determinazione della media del settore, è stato condotto prendendo in considerazione imprese appartenenti allo stesso settore merceologico sulla base del codice ATECO 2007 e della stessa dimensione sulla base di quanto indicato dai bilanci scaricati dalla banca dati AIDA.
Conclusioni: le società che sono state ammesse alla procedura del concordato preventivo e che ne sono uscite in tempi relativamente brevi, anche nell’arco di pochi mesi, presentano in uscita valori reddituali e/o finanziari migliori di quelle la cui permanenza in concordato preventivo si sia protratta per periodi medio-lunghi (alcune delle società analizzate sono rimaste nella suddetta procedura concorsuale addirittura per cinque/sei anni: una infinità di tempo per l’economia aziendale). La dimensione aziendale gioca un ruolo importante nel processo di fronteggiamento della crisi: la maggior parte delle società analizzate, sono di dimensioni medio grandi e quindi sono in genere meno esposte a rischio di crisi irreversibile dato dal fatto che hanno una maggiore capacità di accesso al capitale e alle risorse chiave, sono inoltre caratterizzate da un maggior potere di mercato e dipendono in misura minore dall’ambiente di riferimento. Nel confronto tra i principali indicatori reddituali e finanziari delle società ammesse e successivamente uscite dal concordato preventivo e di quelle che si trovano in stato di insolvenza e che tutt’ora sono presenti nella procedura concorsuale, si nota come quest’ultime spesso vi accedano solo quando la situazione reddituale e/o finanziaria sia già abbastanza compromessa (alcune imprese aspettano che il Patrimonio Netto diventi negativo prima di accedere).
Proprio per evitare che la crisi diventi irreversibile e che la richiesta di accesso al concordato preventivo venga avanzata dalle aziende in stato di insolvenza come un tentativo di evitare il fallimento, il Governo, ha ritenuto di procedere ad una valutazione della normativa esistente e all'analisi di eventuali proposte di riordino. Si tratta della legge delega n.155 del 19 Ottobre 2017 intitolata “Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza” di cui vengono messe in evidenza le principali disposizioni in materia di procedure di allerta e di composizione assistita della crisi e di quelli che sono le novità e gli spunti di riflessione riguardo la suddetta legge.
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