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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06042018-094744


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CICCOLELLA, ANTONIO
URN
etd-06042018-094744
Titolo
Aggregati Sferulitici: Identificazione del proiettile responsabile di un impatto Tunguska-like al di sopra del continente antartico utilizzando i siderofili
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Folco, Luigi
correlatore Dott. Gemelli, Maurizio
Parole chiave
  • HSE
  • aggregati sferulitici
  • siderofili
Data inizio appello
13/07/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il materiale extraterrestre che precipita sul nostro pianeta è importante per comprendere: i) il contributo dei vari corpi celesti del sistema solare al budget geochimico terrestre nel tempo; ii) i meccanismi che guidano i corpi asteroidali e cometari nel sistema solare interno. Gli aggregati sferulitici TAM MM 06-14-17 e 20c.15 presentati in questo lavoro sono la sola evidenza di un impatto meteoritico Tunguska-like avvenuto al di sopra del continente antartico ∼480 ka fa. Consistono in fragili aggregati micrometrici di sferule che presentano composizione e tessitura simile a quelle delle sferule cosmiche. Sono stati scoperti in sedimenti glaciali vecchi di milioni di anni, su di una sommità granitica della Victoria Land nei Monti Transantartici, in formazioni conosciute in letteratura come trappole meteoritiche. Dati precedenti di letteratura, sugli isotopici dell’ossigeno, suggeriscono un del sistema solare come un asteroide idrato o cometa. I dati isotopici non possono discriminare l’esatta classe delle condriti carboniose, attribuendo al proiettile tipologie di u materiale condritico di tipo CO, CV e CK. Per cercare di definire l’esatta topologia del proiettile ho utilizzato degli elementi siderofili chiave in rapporti elementari, includendo rapporti tra gli altamente siderofili (HSE), ottenuti con ICP-MS, e rapporti con moderatamente siderofili Ni-Co-Cr(-Au), ottenuti con analisi Laser Ablation e ICP-MS. Assumendo che gli elementi siderofili, particolarmente gli HSE, tipicamente sono poco concentrati nelle rocce crostali, i dati ICP-MS per gli HSE dimostrano che per gli aggregati TAM MM 06-14-17 i valori dei rapporti tra Ir, Ru e Rh (Rh/Ir=0.35; Rh/Ru=0.22; Ru/Ir=1.59; Ru/Rh=4.51) descrivono al meglio la natura del proiettile. I diagrammi element-ratio mostrano come i dati HSE degli aggregati ricadono all’interno o prossimi al campo delle condriti ordinarie LL. Allo stesso modo, anche i rapporti con Au e Ni-Co-Cr, dai dati LA-ICP-MS, suggeriscono un corpo genitore di tipo LL. Le differenze tra i dati di letteratura sugli isotopi dell’ossigeno e i dati sui siderofili, nella classificazione del proiettile, ci fanno supporre due ipotesi principali: i) un possibile processo di frazionamento causato dall’ossidazione delle singole sferule; ii) una composizione eterogenea del proiettile primario. Per far fronte all’inconsistenza tra i dati di letteratura e quelli ottenuti in questo lavoro, una soluzione potrebbe essere quella di trovare più materiale analizzabile, preveniente da siti differenti (Dome C and F, Victoria Land), rideterminando le concentrazioni dei siderofili presenti su ogni singolo aggregato, specialmente per Re, Os, Pt e Pd. Inoltre, l’applicazione di analisi isotopiche riferite a Cr, W e Os, potrebbero risolvere tale inconsistenza.
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