Tesi etd-06042014-143119 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
GALLO, GIOVANNI
URN
etd-06042014-143119
Titolo
"Ormone Anti-Mulleriano e Fertilità in pazienti affette da Lupus Eritematoso Sistemico"
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Bombardieri, Stefano
Parole chiave
- Anti-Mullerian Hormone
- Cyclophosphamide
- Fertility
- Menopause
- Pregnancy
- Systemic Lupus Erythematosus (SLE)
Data inizio appello
24/06/2014
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/06/2084
Riassunto
Il Lupus Eritematoso Sistemico (LES) è una malattia autoimmune sistemica cronica, che interessa principalmente il genere femminile e che esordisce spesso in età fertile.
La fecondità può essere un problema rilevante nelle pazienti affette da LES. Le ragioni sono innumerevoli ed i diversi fattori coinvolti possono agire singolarmente o in combinazione tra loro determinando alla fine una difficoltà nel concepimento, nell’annidamento dell’embrione o nella prosecuzione della gravidanza.
La valutazione quantitativa della riserva ovarica della donna costituisce una stima indiretta della fertilità. Pertanto la sua conoscenza rappresenta un inconfutabile vantaggio in grado di orientare in modo cruciale le future scelte terapeutiche del medico e della paziente garantendo in tal modo una personalizzazione del trattamento svolto. Questo è particolarmente importante qualora una paziente, in piena età riproduttiva, debba sottoporsi necessariamente ad un trattamento gonadotossico (Ciclofosfamide) come spesso accade in ambito reumatologico ed oncologico.
L’AMH è una proteina dimerica prodotta dai follicoli ovarici dalla vita perinatale fino alla menopausa. Da alcuni anni è un parametro utilizzato nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita, come indicatore quantitativo della riserva ovarica della donna, di cui sono stati ampiamente evidenziati i vantaggi rispetto agli indicatori tradizionali come l’FSH.
In ambito reumatologico invece, i dati della letteratura scientifica riguardanti l’AMH sono ancora pochi, e quindi, i potenziali benefici che potrebbero derivare dal suo utilizzo routinario, non sono ancora stati sfruttati.
Lo studio clinico è stato condotto presso la LUPUS CLINIC dell’U.O. di Reumatologia Universitaria dell’AOUP afferente al Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa. Nel presente studio abbiamo analizzato le correlazioni esistenti tra livelli sierici di Ormone anti-Mulleriano (AMH), fertilità e terapia svolta in una popolazione di pazienti affette da LES con lo scopo di valutare l'utilità del monitoraggio della riserva ovarica in tale popolazione di pazienti.
Abbiamo rilevato i livelli sierici di AMH in 71 giovani donne, in età fertile, affette da LES e reclutate dal 1997 fino al 2013 nel tentativo di stabilire possibili correlazioni con le Terapie svolte dalle pazienti, con Variabili di malattia e con la Storia Ostetrica.
I risultati ottenuti suggeriscono l'utilità di tale test nel monitoraggio della riserva ovarica in pazienti affette da LES prima di iniziare una terapia potenzialmente gonadotossica .
La fecondità può essere un problema rilevante nelle pazienti affette da LES. Le ragioni sono innumerevoli ed i diversi fattori coinvolti possono agire singolarmente o in combinazione tra loro determinando alla fine una difficoltà nel concepimento, nell’annidamento dell’embrione o nella prosecuzione della gravidanza.
La valutazione quantitativa della riserva ovarica della donna costituisce una stima indiretta della fertilità. Pertanto la sua conoscenza rappresenta un inconfutabile vantaggio in grado di orientare in modo cruciale le future scelte terapeutiche del medico e della paziente garantendo in tal modo una personalizzazione del trattamento svolto. Questo è particolarmente importante qualora una paziente, in piena età riproduttiva, debba sottoporsi necessariamente ad un trattamento gonadotossico (Ciclofosfamide) come spesso accade in ambito reumatologico ed oncologico.
L’AMH è una proteina dimerica prodotta dai follicoli ovarici dalla vita perinatale fino alla menopausa. Da alcuni anni è un parametro utilizzato nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita, come indicatore quantitativo della riserva ovarica della donna, di cui sono stati ampiamente evidenziati i vantaggi rispetto agli indicatori tradizionali come l’FSH.
In ambito reumatologico invece, i dati della letteratura scientifica riguardanti l’AMH sono ancora pochi, e quindi, i potenziali benefici che potrebbero derivare dal suo utilizzo routinario, non sono ancora stati sfruttati.
Lo studio clinico è stato condotto presso la LUPUS CLINIC dell’U.O. di Reumatologia Universitaria dell’AOUP afferente al Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa. Nel presente studio abbiamo analizzato le correlazioni esistenti tra livelli sierici di Ormone anti-Mulleriano (AMH), fertilità e terapia svolta in una popolazione di pazienti affette da LES con lo scopo di valutare l'utilità del monitoraggio della riserva ovarica in tale popolazione di pazienti.
Abbiamo rilevato i livelli sierici di AMH in 71 giovani donne, in età fertile, affette da LES e reclutate dal 1997 fino al 2013 nel tentativo di stabilire possibili correlazioni con le Terapie svolte dalle pazienti, con Variabili di malattia e con la Storia Ostetrica.
I risultati ottenuti suggeriscono l'utilità di tale test nel monitoraggio della riserva ovarica in pazienti affette da LES prima di iniziare una terapia potenzialmente gonadotossica .
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