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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06012023-103142


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NARDELLA, GIULIA
URN
etd-06012023-103142
Titolo
Il Libro dei Morti inedito di Djedkhonsuiuefankh (p. Bologna 3163) del Museo Civico Archeologico di Bologna
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ORIENTALISTICA: EGITTO, VICINO E MEDIO ORIENTE
Relatori
relatore Dott.ssa Töpfer, Susanne
relatore Prof.ssa Betrò, Maria Carmela
relatore Dott.ssa Picchi, Daniela
Parole chiave
  • papyri
Data inizio appello
06/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/07/2093
Riassunto
Il Libro dei Morti in ieratico di Djedkhonsuiuefankh conservato nel Museo Civico Archeologico di Bologna (p. Bologna 3163) è un testimone della tradizione dei papiri funerari “in miniatura” del Terzo Periodo Intermedio e si deve ricondurre al modello del Libro dei Morti del Gran Sacerdote Panedjem II. Questa relazione non è stata riconosciuta fino ad ora, ma la sua individuazione potrebbe contribuire ad approfondire la ricerca sulle modalità della costituzione di un modello di redazione testuale nell’Antico Egitto e dei “sottogruppi” di una specifica tradizione. Lo studio del papiro bolognese, parte del corredo funerario di un sacerdote dai compiti amministrativi, ha permesso inoltre di indagare una serie di Libri dei Morti ad oggi altrettanto inediti, preservati per lo più a Leida e parimenti riconducibili all’archetipo di Panedjem II. Il lavoro viene concluso dalla ricollocazione virtuale di frammenti erroneamente incollati in epoca moderna presso la prima colonna del papiro bolognese.
Djedkhonsuiuefankh’s hieratic Book of the Dead preserved in Museo Civico Archeologico in Bologna (p. Bologna 3163) is a witness of the Third Intermediate Period important tradition of funerary papyri “in miniature” and it must be reconnected to High Priest Panedjem II’s Book of the Dead model. This connection has not been recognized yet, but its detection could contribute to deepen the research about the modalities of constitution of a textual drafting model in Ancient Egypt and of a specific tradition’s “subgroups”. The analysis of the Bolognese papyrus, part of the funerary equipment of a priest with administrative duties, has moreover allowed to investigate a series of Books of the Dead still today unpublished and for the most part preserved in Leiden and likewise amenable to Panedjem II’s archetype. The work is closed by the virtual replacement of fragments wrongly glued in modern times beside the first column of the Bolognese papyrus.
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