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Dopo un primo capitolo introduttivo riguardante la situazione dell’Egitto dalla seconda guerra mondiale al 26 luglio 1956, giorno della nazionalizzazione del Canale di Suez, questo lavoro procede analizzando il ruolo dell’Italia e la sua politica estera all’interno della crisi nei confronti degli alleati NATO, in particolare Francia e Gran Bretagna, e verso il paese nord-africano.
Dal maggio all’ottobre 1956 sino allo scontro del 29 e alla conclusione della crisi nel mese successivo, come ha reagito l’Italia alle sfide provenienti dall’estero? Qual è stato il suo atteggiamento nei confronti degli alleati NATO, organizzazione di cui faceva parte? Come si pone nel quadro internazionale l’Italia (mediterranea/continentalista) e che tipo di relazioni è riuscita ad istituire precedentemente con l’Egitto di Nasser? Che tipo di contrasti si sono verificati in politica interna che hanno potuto influenzare le scelte estere?
Lo studio ha lo scopo di voler mostrare, dopo un’attenta analisi delle principali fonti documentarie come quotidiani quali ‹‹Il Giorno››, ‹‹L’Unità››, ‹‹Il Popolo››, ‹‹Il Corriere della Sera›› e gli atti parlamentari delle sedute tenutesi nei mesi più intensi, le mosse e le ambizioni dell’Italia in questo delicato momento nello scenario mediterraneo e da quali idee la sua politica estera è stata condotta e portata avanti dai principali leader politici del paese.