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L’aggressività è una componente imprescindibile del comportamento umano. Ma fino a che punto possiamo considerarla veramente utile?
Le sue radici sono certamente multifattoriali, riscontrabili al tempo stesso in ambito genetico/temperamentale e in ambito sociale. Questi fattori agiscono tra loro in un meccanismo di influenza vicendevole, per cui il comportamento aggressivo che ne consegue indirettamente, si delinea come la risultante di un insieme di fattori predisponenti. Esistono, inoltre, numerose e differenti vie attraverso il quale esso può essere manifestato: alcune più dirette e di facile identificazione, altre più sottili e meno evidenti.
Vi sono alcune importanti skills utili nel mitigare l’aggressività, quali l’empatia e l’intelligenza emotiva. Quest’ultima, se opportunamente sviluppata, sarebbe in grado di garantire una vita più soddisfacente all’interno della propria rete sociale, e di mettere in atto comportamenti maggiormente desiderabili. Essa si configura come una componente trasversale, utile per tutto l’arco della vita umana, dall’ambito scolastico fino a quello lavorativo. La scuola, il contesto principale in cui l’adulto in divenire acquisisce le proprie competenze accademiche, si presenta quale luogo ideale per favorire l’insegnamento di questa utilissima sottocategoria di intelligenza.
Spesso, la scuola diventa purtroppo teatro di alcune problematiche invalidanti che riguardano tanto i docenti quanto gli alunni.
Per ovviare a queste difficoltà, è stato messo a punto un intervento di prevenzione universale, il Coping Power Scuola. Esso viene implementato direttamente dagli insegnanti nel contesto scolastico, integrandosi nel programma curriculare. Pensato principalmente per ridurre i comportamenti aggressivi (il suo precursore è il Coping Power Program, utilizzato in ambito clinico), si rivela in realtà utile per tutte le problematiche riscontrabili nel contesto gruppo/classe. Potenziando alcune competenze proprie dell’intelligenza emotiva, la classe diventa così un luogo in cui poter conoscere sé stessi attraverso gli altri, favorendo lo sviluppo di un clima sereno a scuola e una diminuzione di comportamenti aggressivi, per formare bambini più ricchi ed efficienti non solo da un punto di vista accademico e professionale, ma anche e soprattutto umano.
Tale programma è stato oggetto di uno studio clinico, volto a considerare gli effetti sul comportamento dei bambini sia in ambito scolastico sia in ambito domestico, per vedere se le capacità acquisite fossero oggetto di generalizzazione.