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La tesi prende in esame il nuovo contesto politico spagnolo e, in particolare, il caso di Podemos, studiando modalità e caratteristiche di sviluppo di un nuovo partito che si è presentato privo di una base politica precostituita, ma che pare invece trarre molti elementi dalla storia istituzionale pregressa dei partiti nazionali. La ricerca ha condotto una analisi attraverso diverse fonti per verificare se la tanto rivendicata novità di questa forza politica abbia rappresentato davvero un reale cambiamento del sistema governativo o se, piuttosto, non sia stato unicamente un diverso modo di rappresentazione, attraverso l’uso di strategie innovative capaci di raccogliere un vasto consenso popolare.
Dopo una breve analisi storica dedicata alle specificità dei partiti liberali della Spagna d’inizi Novecento, a partire dai movimenti regeneracionistas e antiparlamentari, passando poi alle fasi di costruzione della democrazia post-franchista, si è spostata poi l’attenzione agli anni della crisi economica nel 2008 e agli effetti sul sistema politico delle misure economiche del governo Zapatero, dei casi di corruzione che hanno coinvolto funzionari pubblici, e dei movimenti sociali che hanno condotto al Movimento 15-M, fino alla nascita di Podemos nel 2014.
La ricerca, che si è avvalsa di una borsa di studio dell’Ateneo di Pisa per condurre indagini in Spagna, è stata effettuata sia tramite approfondimenti bibliografici ed emerografici, sia realizzando alcune interviste a membri di Podemos, oltre che a membri di altri movimenti sociali, ma anche a professori universitari esperti in materia (visto il profondo legame del gruppo dirigente di Podemos con l’Universidad Complutense di Madrid, ove si sono effettuate le rilevazioni), e anche militanti di partito col fine di mettere a confronto diversi punti di vista in termini di rappresentazione e percezione del partito.