• adeguata verifica
• archivio unico informatico
• segnalazione operazioni sospette
• unità di informazione finanziaria

Nel primo capitolo, alla definizione di riciclaggio e degli effetti negativi e distorsivi che è in grado di generare sul piano economico-finanziario, seguirà un breve escursus sull’approccio regolamentare e sui principi ispiratori che caratterizzano la lotta al riciclaggio a livello internazionale per concentrarsi, infine, al sistema italiano. L’oggetto dell’analisi sarà in particolare il contesto bancario. Nel nostro Paese, il d.lgs. n.231/2007 ha riordinato l’intera normativa, rivisitando in maniera significativa anche il quadro istituzionale di riferimento. Si è delineato così un sistema caratterizzato da una componente pubblica con funzioni regolamentari e di controllo, costituita dalle autorità di vigilanza competenti, e da una componente privata, di cui le banche sono l’attore principale, chiamata a collaborare passivamente e attivamente all’azione di prevenzione e contrasto del fenomeno. Si osserverà come la normativa antiriciclaggio si inserisca nelle pratiche operative e gestionali della banca e si integri con le altre disposizioni di vigilanza. Nel secondo capitolo saranno descritte le prassi operative e le procedure utilizzate che consento la profilatura della clientela, l’adeguata verifica, la registrazione dei dati e la rilevazione e la segnalazione dei possibili casi di riciclaggio.
Nel terzo ed ultimo capitolo, partendo dalle aree di impatto e dalle connotazioni con cui si manifesta il rischio di riciclaggio all’intermediario, saranno descritte le soluzioni organizzative e di controllo interno affinché sia assicurato un adeguato presidio del rischio.