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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06012011-122840


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BERNINI, OLIVIA
URN
etd-06012011-122840
Titolo
Activity Engagement e Pain Willingness in pazienti con dolore cronico
Settore scientifico disciplinare
M-PSI/01
Corso di studi
ESPLORAZIONE MOLECOLARE, METABOLICA E FUNZIONALE DEL SISTEMA NERVOSO E DEGLI ORGANI DI SENSO
Relatori
tutor Prof. Berrocal Montiel, Carmen
Parole chiave
  • dolore cronico
  • accettazione
  • acceptance and commitment therapy
  • impegno
Data inizio appello
21/06/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
La letteratura empirica indica che la Qualità di Vita, il benessere, l’ansia e la depressione in pazienti con dolore cronico dipendono non tanto da variabili cliniche, come la durata e l’intensità del dolore, quanto da variabili psicosociali. Alcuni studi suggeriscono che le cosiddette dimensioni Activity Engagement (AE) e Pain Willingness (PW), misurate mediante il Chronic Pain Acceptance Questionnaire (CPAQ), si associano alle variabili psicosociali sopra indicate e all’adattamento del paziente al dolore cronico. Purtroppo, ad oggi, non esiste una versione italiana del CPAQ e la maggior parte degli studi che evidenziano la relazione tra le componenti AE e PW e gli outcome psicosociali sono di natura trasversale. Tenendo in considerazione questi limiti il lavoro della tesi è stato strutturato in due studi.
Gli obiettivi dello Studio 1* sono stati l’adattamento all’italiano e la validazione del CPAQ. Inoltre, un ulteriore obiettivo è stato indagare se il CPAQ è uno strumento utile per individuare sottogruppi di pazienti con un maggiore rischio di sviluppare un peggior adattamento al dolore, in base ai punteggi nelle dimensioni AE e PW. A tale scopo, 120 pazienti non ospedalizzati, affetti da dolore cronico, hanno compilato, oltre al CPAQ, diversi questionari self-report volti a misurare i livelli di ansia, depressione, ansia correlata al dolore, funzionamento quotidiano e stato di salute percepito. I risultati indicano che la versione italiana del CPAQ è uno strumento valido e affidabile, strutturato in due fattori equivalenti a quelli proposti nella versione originale: Activity Engagement – l’impegno nelle proprie attività anche in presenza di dolore – e Pain Willingness – l’accettazione della propria condizione di dolore e l’assenza di tentativi per controllarlo o evitarlo. Inoltre, l’analisi dei cluster ha individuato un sottogruppo di pazienti, in base al punteggio riportato nelle scale AE e PW, con un maggiore rischio di sviluppare complicanze psicosociali come conseguenza del dolore.
L’obiettivo dello Studio 2 è stato indagare, attraverso un disegno longitudinale, il potenziale ruolo predittivo delle due dimensioni del CPAQ sulle misure di outcome psicosociale. Dei 120 pazienti affetti da dolore cronico arruolati nello Studio 1, 32 pazienti hanno compilato nuovamente i questionari sopra mensionati indaganti l’ansia, la depressione, l’ansia correlata al dolore, il funzionamento quotidiano e lo stato di salute percepito, a distanza di 12 mesi. Le analisi di regressione gerarchica indicano che il fattore AE predice lo sviluppo di ansia correlata al dolore a distanza di 1 anno.
Gli studi condotti mostrano il ruolo che alcune componenti psicologiche hanno sulla gestione del dolore ed evidenziano la necessità di intervenire anche da un punto di vista psicologico nel trattamento del dolore cronico. Inoltre i dati suggeriscono la necessità di promuovere adeguate strategie di accettazione e di scoraggiare i comportamenti evitanti nei pazienti affetti da dolore cronico.
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