• ADHD
• anomalie EEG
• epilessia

Numerosi dati della letteratura indicano una maggiore presenza di crisi epilettiche e/o anomalie EEG in bambini con ADHD rispetto alla popolazione generale. L’ADHD è uno dei disturbi del neurosviluppo più comuni nell’infanzia. Viene diagnosticato secondo i criteri del DSM V per cui il paziente deve presentare 6 o più sintomi di inattenzione o impulsività/iperattività da almeno 6 mesi. Questi devono esordire prima dei 12 anni di vita, essere presenti in almeno due contesti di vita ed essere disadattativi al punto di contrastare il normale sviluppo del bambino. L’epilessia è un disturbo cerebrale cronico a carattere irritativo caratterizzato da una persistente predisposizione a sviluppare crisi epilettiche non provocate e dalle conseguenze neurobiologiche, cognitive, psicologiche e sociali di questa condizione. La definizione di epilessia richiede il verificarsi di almeno una crisi epilettica. Si definisce crisi epilettica una manifestazione clinica parossistica dovuta ad una scarica anomala, ipersincrona, di una popolazione più o meno estesa di neuroni corticali. Questo studio si pone l’obiettivo di: analizzare le caratteristiche cliniche, epidemiologiche e le comorbidità presenti nei pazienti con diagnosi di ADHD con o senza epilessia e/o anomalie EEG; identificare possibili associazioni tra la localizzazione delle anomalie EEG e le caratteristiche cliniche riscontrate; indagare gli eventuali effetti della terapia farmacologica. È stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo su un campione di 349 pazienti con diagnosi di ADHD di tipo combinato afferiti consecutivamente presso l’IRCCS Fondazione Stella Maris dal 2003 al 2020, che avessero eseguito almeno un EEG presso il laboratorio di neurofisiologia. Il campione è stato suddiviso in 2 sottogruppi sperimentali: 1. ADHD con anomalie EEG e/o crisi epilettiche (ADHD-Epilessia) 2. ADHD con EEG normale e senza storia di crisi epilettiche (ADHD-Simplex). Lo studio è stato condotto tramite la revisione delle cartelle cliniche dei pazienti selezionati e la compilazione di un database con le variabili prese in considerazione: familiarità, decorso della gravidanza, prime tappe dello sviluppo, indagini genetiche e RMN, comorbidità psichiatriche, disturbi del sonno, deficit cognitivo, terapia farmacologica, risultati dei test CBCL e CPRS-R:S, referti EEG, anamnesi epilettologica. Dall’analisi dei dati sono risultate differenze cliniche ed epidemiologiche significative tra i sottogruppi e la distribuzione delle anomalie EEG è peculiare.