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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05312020-180325


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CARLUCCIO, STEFANIA
URN
etd-05312020-180325
Titolo
La forma del silenzio: lo sguardo delle donne sulla storia tra passato e presente
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Borghini, Andrea
Parole chiave
  • differenza
  • Hannah Arendt
  • Carla Lonzi
  • Labodif
  • Duoda
  • autorità femminile
  • libertà
  • kairos
  • tempo
  • silenzio
  • donne
  • storia
Data inizio appello
29/06/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/06/2090
Riassunto
La tesi risignifica il silenzio da parte delle donne, nella Storia. La forma che ha avuto questo silenzio riguarda non soltanto la censura maschile ma anche una scelta di fronte alla negazione di uno spazio per altro. In tal senso, il silenzio ha creato e conservato uno spazio, libero di esistere, senza nessun tipo di condizionamento.
Sono partita dal tentativo di dare risposta ad alcune domande: Perché non ci sono tanti nomi di donne nella Storia? La scrittura della Storia prevede la scelta di cosa trattare, ma esiste una differenza tra uomini e donne in questa scelta? L’osservazione, l’analisi e il metodo, sono uguali?
Ho utilizzato due linguaggi, quello storico e quello sociologico. All'interno del primo, a livello metodologico, credo sia possibile leggere il silenzio, attraverso un taglio storiografico diverso da quello usato convenzionalmente. Maria Milagros Rivera Garretas è una storica spagnola che ha fondato un nuovo metodo di fare Storia che è molto rivoluzionario. L’Autrice utilizza il metodo della differenza, che le permette di unire il suo sguardo femminile, quello di una donna che scrive e fa Storia, senza che questo sia da ostacolo all'obiettività storiografica. Utilizza infatti fonti storiche, documenti, archivi senza però rinunciare a essere se stessa.
A partire dalla differenza che esiste tra donne e uomini, credo che sia possibile una lettura della Storia diversa, dove la presenza di uno sguardo femminile sia un’aggiunta che può giovare a una comprensione più complessiva della Storia in generale e può risolvere alcuni problemi legati alla storiografia delle donne, creando materiale simbolico.
Tra questi problemi c’è quello dell’intermittenza, che contraddistingue da sempre la Storia delle donne che appare interrotta, mai lineare. Ho provato così a legare il problema dell’intermittenza ad una diversa concezione di tempo, poiché la Storia è una, ma esistono due diversi aspetti di Tempo. Partendo da questa lettura credo sia possibile riscontrare un’aderenza storica non soltanto nella cronologicità degli eventi, ma anche in una lettura secondo l’aspetto cairologico del Tempo, il quale permette di unire i fili spezzati tra le generazioni che fanno apparire la Storia delle donne intermittente.
All'interno del linguaggio sociologico, il silenzio è inteso come una scelta, come apertura sulla non violenza, supportata da autrici come Luce Irigaray e Carla Lonzi. Attingo, tra l’altro, ai contributi di De Martino, Bourdieu, Bateson.
Nel terzo capitolo, cerco di illustrare alcune differenze, indispensabili per comprendere il passato. Partendo dalla parola politica da sempre accostata alla storia dei movimenti femministi, cerco di indagare il significato di questa parola come “modo di stare insieme”. Presentando Labodif, che è un istituto che si occupa di formazione, comunicazione e di ricerca e che ha l’obbiettivo concreto di formare le donne a essere soggetto pieno e consapevole del proprio sguardo, e gli uomini a riconoscere la loro parzialità, presento un luogo capace di cambiare l’ordine delle cose svelando il misconoscimento storico delle donne e la necessità di nominare il mondo al femminile.
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