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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05292020-185124


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ANGELI, MARTINA
URN
etd-05292020-185124
Titolo
Valutazione soggettiva e modelli predittivi nella diagnosi ecografica delle masse annessiali benigne e maligne
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
GINECOLOGIA E OSTETRICIA
Relatori
relatore Prof. Simoncini, Tommaso
relatore Dott.ssa Fornari, Letizia
Parole chiave
  • valutazione preoperatoria masse annessiali
  • simpe rules
  • modelli IOTA
  • ADNEX
Data inizio appello
16/06/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/06/2090
Riassunto
La distinzione preoperatoria tra le masse annessiali benigne e maligne è di estrema importanza nella pratica clinica dal momento che da una corretta diagnosi dipende un adeguato management terapeutico. Il trattamento della patologia ovarica maligna da parte di Ginecologi Oncologi ha un enorme impatto sulla prognosi e l’identificazione delle masse annessiali a rischio di malignità consente l’invio delle pazienti presso i Centri di riferimento. Allo stesso tempo il riconoscimento di formazioni benigne consente di limitare in taluni casi il ricorso al trattamento chirurgico e ridurre la morbilità iatrogena che ne può derivare. Le masse annessiali benigne e maligne presentano differenti caratteristiche ecografiche tali da consentirne la distinzione in fase diagnostica, pertanto l’ecografia transvaginale rappresenta ad oggi la metodica di scelta nell’inquadramento della patologia annessiale. La valutazione soggettiva da parte di ecografisti esperti si è dimostrata essere la metodica diagnostica migliore ma negli ultimi anni sono stati sviluppati e proposti dal gruppo IOTA numerosi modelli predittivi per la stima del rischio di malignità basati su variabili cliniche ed ecografiche. Il nostro studio si propone di stimare la predittività diagnostica preoperatoria della valutazione soggettiva e dei modelli matematici Simple Rules e ADNEX nelle pazienti reclutate da Gennaio 2018 a Gennaio 2020 presso le due Unità Operative di Ginecologia di Pisa nell’ambito della partecipazione allo studio IOTA 6. Il nostro è uno studio osservazionale in cui sono state incluse 160 pazienti a cui è stata riscontrata una massa annessiale mediante ecografia transvaginale e sono state sottoposte ad intervento chirurgico per il trattamento della stessa entro 180 giorni dall’ecografia.
L’endpoint principale dello studio è quello di determinare la performance diagnostica dell’ecografia nella distinzione tra formazioni benigne e maligne, la sensibilità e specificità della valutazione soggettiva dell’ecografista e dei modelli predittivi IOTA (Simple Rules e ADNEX). Obiettivo secondario è quello di determinare la predittività dei vari metodi quando applicati alle masse annessiali risultate inclassificabili alla valutazione mediante Simple Rules e di definire l’accuratezza diagnostica della valutazione soggettiva e dei modelli matematici nel sottogruppo “cisti uniloculari solide con papille”, riconosciuto come un tipo di formazioni di difficile inquadramento. Altri obiettivi sono stati: determinare il potere predittivo della valutazione soggettiva nel definire l’istologia specifica delle formazioni diagnosticate e stabilire quali caratteristiche ecografiche, delle numerose valutate, abbiano un impatto statisticamente significativo sulla stima del rischio di malignità e nella determinazione della diagnosi specifica. La valutazione soggettiva ha mostrato i migliori risultati con una predittività complessiva dell’87% (e addirittura del 91% per le sole formazioni maligne), una sensibilità dell’86% e una specificità dell’88%. Per il modello Simple Rules abbiamo riscontrato una predittività, sensibilità e specificità dell’81%. Per ADNEX la predittività è risultata dell’85% con una sensibilità e specificità rispettivamente dell’81% e 89%. Combinando il potere diagnostico dei modelli predittivi e della valutazione soggettiva si ottiene un’accuratezza diagnostica superiore rispetto all’applicazione di una singola metodica, soprattutto nei casi in cui le Simple Rules non aiutano nell’inquadramento diagnostico poiché forniscono un risultato inconclusivo. In questi casi ADNEX è riuscito in più della metà delle formazioni a definire correttamente se si trattava di una massa maligna o benigna e la valutazione soggettiva addirittura in oltre i 2/3 dei casi. L’accuratezza diagnostica anche per le “cisti uniloculari solide con papille” è stata soddisfacente per la valutazione soggettiva e per ADNEX (predittività dell’81%), inferiore per le Simple Rules (solo 56%). Abbiamo potuto verificare nel nostro campione che il potere predittivo della valutazione soggettiva dell’ecografista scende quando l’obiettivo è quello di ipotizzare una diagnosi istologica. Migliore è la capacità diagnostica delle formazioni maligne, in particolare del carcinoma ovarico primitivo, e di alcuni istotipi benigni quali endometriomi, fibromi ovarici e teratomi. Altri tipi di formazioni sono difficilmente riconoscibili o vengono confusi tra loro come nel caso dei cistoadenomi sierosi e mucinosi, i cistoadenofibromi e i tumori borderline, dato che emerge anche da altri studi in letteratura. Si conferma dai nostri dati un ruolo limitato dei biomarcatori come il CA 125 che incrementa di un valore minimo e non significativo la predittività diagnostica soprattutto nella stima del rischio di malignità. Quindi, in considerazione della revisione della letteratura e dei risultati del nostro studio, possiamo concludere che l’ecografia rappresenta una metodica accurata nell’inquadramento della patologia annessiale soprattutto nella predittività del rischio di malignità. I modelli matematici Simple Rules e ADNEX possono dare un contributo soprattutto nelle mani di ecografisti meno esperti e quando combiniamo la predittività di questi alla valutazione soggettiva dell’ecografista in una strategia “two steps” otteniamo i migliori risultati. Anche nella categoria delle cisti uniloculari solide con papille, ADNEX e la valutazione soggettiva hanno mostrato risultati incoraggianti, nonostante l’esiguità del campione. Il potere diagnostico dell’ecografia scende nel determinare la corretta istologia delle masse annessiali dal momento che poche sono le variabili ecografiche che impattano significativamente sulla capacità diagnostica. Anche il dosaggio del CA 125 non ha dimostrato avere un ruolo nel migliorare la predittività del rischio di malignità e di averne uno limitatissimo nell’orientare la diagnosi istologica specifica.
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