Tesi etd-05292017-091709 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GIOVANNETTI, ALESSANDRA
URN
etd-05292017-091709
Titolo
INTERFERENTI ENDOCRINI: UN PROBLEMA EMERGENTE PER LA SALUTE ALIMENTARE.
L'APPROCCIO EUROPEO FRA RISCHI E INCERTEZZE SCIENTIFICHE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Sirsi, Eleonora
Parole chiave
- Contaminanti negli alimenti
- Interferenti endocrini
- Rischi tossicologici
- Sicurezza alimentare
- Tutela della salute
Data inizio appello
12/06/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO ANALITICO
A partire dalla meta' del XX secolo il rapido e spesso incontrollato sviluppo delle tecnologie industriali e delle tecniche di coltivazione ha progressivamente provocato un incremento del livello e dell'entita' dei rischi per la salute umana. In particolare, crescenti sono le preoccupazioni in merito al rischio emergente rappresentato da una serie di sostanze dette "interferenti endocrini" che sono in grado di alterare il funzionamento del sistema endocrino con possibili conseguenze negative per la salute. Si tratta di classi di composti ad alta diffusione ambientale i cui effetti sull’ambiente e le conseguenze sulla salute umana non sono ancora completamente accertati.
La principale fonte di esposizione agli I.E. per gli esseri umani e' rappresentata dagli alimenti. La valutazione dei possibili rischi associati all’esposizione ad I.E, tuttavia, riguarda diversi ambiti, non solo quello dell' alimentazione.
La possibilita' che alcuni di questi composti chimici possano interagire negativamente con il sistema endocrino umano ed animale ha ricevuto, nell'ultimo decennio, un' attenzione considerevole non solo da parte della comunita' scientifica ma anche dell'opinione pubblica.
Il punto di partenza a livello europeo e' rappresentato dall' adozione nel 1999 della Strategia comunitaria in materia di sostanze che alterano il sistema endocrino attraverso la quale e' stato inquadrato il problema ed e' stata indicata un'azione politica adeguata da seguire, ispirata al principio di precauzione. Il primo importante risultato e' rappresentato dalla formulazione di un elenco prioritario di sostanze con chiara o potenziale evidenza di interferenza sul sistema endocrino.
L'attuazione della strategia, dal '99 ad oggi, ha portato ad importanti sviluppi nel campo della ricerca scientifica e all'adozione di nuovi strumenti legislativi concernenti il controllo e la regolamentazione delle sostanze chimiche, i quali disciplinano molte delle sostanze potenziali IE, ma non sempre direttamente per tali proprieta'. Solo tre sono gli atti di legislazione primaria che disciplinano gli IE direttamente: il regolamento REACH 1907/2006 include gli interferenti endocrini tra le sostanze estremamente preoccupanti che potrebbero quindi essere assoggettate al regime di autorizzazione; i regolamenti sui prodotti fitosanitari e sui biocidi invece pongono specifiche restrizioni al loro utilizzo ed hanno "delegato" alla Commissione la definizione dei criteri scientifici per la determinazione delle proprieta' di interferenza con il sistema endocrino.
A fare da "cornice" agli atti normativi settoriali che vengono a disciplinare direttamente o indirettamente tali sostanze in quanto contaminanti alimentari, vi e' certamente la disciplina generale sulla sicurezza alimentare, dettata dal reg. 178/2002 di cui, in particolare, rileva la procedura di analisi del rischio. E' con questa normativa che ha trovato enunciazione nel contesto della disciplina sulla sicurezza alimentare il principio di precauzione, il quale deve fungere da criterio guida per la regolazione del rapporto tra rischio e incertezza.
Il problema generale e' quello di individuare criteri da considerarsi oggettivi che consentano di stabilire quando una sostanza deve essere considerata un interferente endocrino, affinche' non sia pregiudicata la corretta applicazione delle disposizioni legislative esistenti. La definizione di tali criteri da parte della Commissione e' arrivata, con grande ritardo - in seguito ad una condanna per la sua inazione da parte della Corte di giustizia - con il c.d. pacchetto del giugno 2016. Quest'ultimo comprende una Comunicazione che illustra i criteri scientifici; una Valutazione d'impatto; e due distinti progetti di misure relativi rispettivamente ai prodotti fitosanitari e ai biocidi, che specificano le modalita' di identificazione degli IE.
A partire dalla meta' del XX secolo il rapido e spesso incontrollato sviluppo delle tecnologie industriali e delle tecniche di coltivazione ha progressivamente provocato un incremento del livello e dell'entita' dei rischi per la salute umana. In particolare, crescenti sono le preoccupazioni in merito al rischio emergente rappresentato da una serie di sostanze dette "interferenti endocrini" che sono in grado di alterare il funzionamento del sistema endocrino con possibili conseguenze negative per la salute. Si tratta di classi di composti ad alta diffusione ambientale i cui effetti sull’ambiente e le conseguenze sulla salute umana non sono ancora completamente accertati.
La principale fonte di esposizione agli I.E. per gli esseri umani e' rappresentata dagli alimenti. La valutazione dei possibili rischi associati all’esposizione ad I.E, tuttavia, riguarda diversi ambiti, non solo quello dell' alimentazione.
La possibilita' che alcuni di questi composti chimici possano interagire negativamente con il sistema endocrino umano ed animale ha ricevuto, nell'ultimo decennio, un' attenzione considerevole non solo da parte della comunita' scientifica ma anche dell'opinione pubblica.
Il punto di partenza a livello europeo e' rappresentato dall' adozione nel 1999 della Strategia comunitaria in materia di sostanze che alterano il sistema endocrino attraverso la quale e' stato inquadrato il problema ed e' stata indicata un'azione politica adeguata da seguire, ispirata al principio di precauzione. Il primo importante risultato e' rappresentato dalla formulazione di un elenco prioritario di sostanze con chiara o potenziale evidenza di interferenza sul sistema endocrino.
L'attuazione della strategia, dal '99 ad oggi, ha portato ad importanti sviluppi nel campo della ricerca scientifica e all'adozione di nuovi strumenti legislativi concernenti il controllo e la regolamentazione delle sostanze chimiche, i quali disciplinano molte delle sostanze potenziali IE, ma non sempre direttamente per tali proprieta'. Solo tre sono gli atti di legislazione primaria che disciplinano gli IE direttamente: il regolamento REACH 1907/2006 include gli interferenti endocrini tra le sostanze estremamente preoccupanti che potrebbero quindi essere assoggettate al regime di autorizzazione; i regolamenti sui prodotti fitosanitari e sui biocidi invece pongono specifiche restrizioni al loro utilizzo ed hanno "delegato" alla Commissione la definizione dei criteri scientifici per la determinazione delle proprieta' di interferenza con il sistema endocrino.
A fare da "cornice" agli atti normativi settoriali che vengono a disciplinare direttamente o indirettamente tali sostanze in quanto contaminanti alimentari, vi e' certamente la disciplina generale sulla sicurezza alimentare, dettata dal reg. 178/2002 di cui, in particolare, rileva la procedura di analisi del rischio. E' con questa normativa che ha trovato enunciazione nel contesto della disciplina sulla sicurezza alimentare il principio di precauzione, il quale deve fungere da criterio guida per la regolazione del rapporto tra rischio e incertezza.
Il problema generale e' quello di individuare criteri da considerarsi oggettivi che consentano di stabilire quando una sostanza deve essere considerata un interferente endocrino, affinche' non sia pregiudicata la corretta applicazione delle disposizioni legislative esistenti. La definizione di tali criteri da parte della Commissione e' arrivata, con grande ritardo - in seguito ad una condanna per la sua inazione da parte della Corte di giustizia - con il c.d. pacchetto del giugno 2016. Quest'ultimo comprende una Comunicazione che illustra i criteri scientifici; una Valutazione d'impatto; e due distinti progetti di misure relativi rispettivamente ai prodotti fitosanitari e ai biocidi, che specificano le modalita' di identificazione degli IE.
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