Thesis etd-05292016-223001 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione (5 anni)
Author
PALMIERI, GAETANO
URN
etd-05292016-223001
Thesis title
Protesi d'anca a conservazione di collo nei pazienti giovani
Department
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Supervisors
relatore Prof. Guido, Giulio
relatore Prof. Scaglione, Michelangelo
relatore Prof. Scaglione, Michelangelo
Keywords
- conservazione collo
- protesi d'anca
- stelo corto
Graduation session start date
30/06/2016
Availability
Full
Summary
INTRODUZIONE: gli steli metafisari sono stati sviluppati al fine di ridurre il rischio di stress shielding conservando il più possibile il bone-stock e trovano indicazione nei pazienti con una buona qualità ossea e preferibilmente con un'età inferiore ai 70 anni. La conservazione prossimale del femore assicura la stabilità meccanica triplanare ed in particolare rotatoria dello stelo che, occupando contemporaneamente due cilindri ossei (collo e diafisi) non coassiali acquista una grande stabilità primaria e resistenza alle forze torsionali. L'utilizzo di questo tipo di impianti che si collocano a metà strada tra le protesi di rivestimento e gli steli standard, sta diventando sempre più frequente ed i modelli disponibili nel mercato sono sempre più numerosi. Scopo di questa tesi è riportare l'esperienza presso la II Clinica Ortopedica di Pisa diretta dal Prof. G. Guido circa l'utilizzo dello stelo Parva Adler Ortho, stelo a risparmio di collo modulare.
MATERIALI E METODI: presso la II Clinica Ortopedica di Pisa dal marzo 2013 al marzo 2016 sono stati sottoposti ad impianto di protesi d'anca con stelo Metha 20 pazienti; 1' età media al momento dell'intervento era di 50 anni, con un età minima di 22 anni ed un'età massima di 68 anni. 16 pazienti di sesso maschile e 4 di sesso femminile 19 impianti destri e 18 impianti sinistri. La diagnosi iniziale era in 8 pazienti coxartrosi primitiva, in 6 necrosi avascolare della testa del femore, in 1 esiti di displasia ed in 2 casi artrosi post traumatica. La valutazione preoperatoria comprendeva uno studio radiografico dell'anca, la valutazione clinica, la scheda Harris Hip Score e con la scheda Womac. L'intervento chirurgico è stato eseguito dallo stesso chirurgo, la via di accesso è stata la postero laterale. Sono stati raccolti i dati delle cartelle cliniche e dai controlli clinici successivi. La valutazione radiografica è stata eseguita seguendo lo Score ARA .I1 follow up medio è stato di 19 mesi con un minimo di 7 ed un massimo di 24. E' stata eseguita una valutazione densitometrica periprotesica ed il sanguinamento perioperatorio confrontandolo con quello degli steli standard.
La valutazione della cinetica e della cinematica del cammino sono fatte con la pedana baropodometrica modulare e videocamera permettendo così di registrare l’intero ciclo del passo e identificare i seguenti parametri in dinamica: traiettoria del centro di pressione (CoP), distribuzione dei carichi, angolo del passo, superfici plantari, curve di forza, velocità del passo; durata dell’intero ciclo del passo, durata del doppio appoggio, del singolo appoggio, durata del semipasso, durata dell’oscillazione, cadenza.
RISULTATI: nella maggioranza dei casi I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti con scarsa od assente sintomatologia clinica (HHS medio >95; womac medio > 90), non sono state evidenziate mobilizzazioni dello stelo o strie di radiolucenza. Come complicanze dobbiamo registrare 1 caso di dismetria di circa 1 cm le restanti sono sempre state inferiore ad 1 cm. I valori densitometrici raccolti ad 1 anno non hanno evidenziato sostanziali differenze in rapporto ai valori degli steli retti, risultati analoghi sono stati riscontrati per il sanguinamento perioperatorio.
Parametri spazio-temporali: Lo studio ha evidenziato ad un anno dall'intervento una normale lunghezza del passo, della durata del ciclo, della cadenza e della velocità di progressione e la barometria non ha evidenziato zone di sovraccarico all'arto operato.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONE: gli steli a risparmio di collo rappresentano una scelta meno invasiva ed un'alternativa interessante per la protesi totale d'anca. Il disegno e la biomeccanica di questo tipo di impianti permettono la conservazione del bone-stock diafisario ed una più fisiologica distribuzione delle forze di carico. L'esperienza presso la II Clinica Ortopedica di Pisa con questo tipo di steli ed in particolare con lo stelo Parva è breve ma i risultati clinici radiografici e densitometrici ottenuti seppur a breve follow-up sono molto soddisfacenti; la modularità del collo permette al chirurgo di ristabilire nel miglior modo possibile la corretta biomeccanica dell'anca e l'eumetria degli arti. Dai risultati preliminari ottenuti dal nostro studio e da studi precedenti presenti in letteratura, sembra emergere come gli steli metafisari possano essere una soluzione al problema dello stress shielding, una delle principali cause della mobilizzazione asettica. La zona metafisaria del femore non venendo sottratta al carico sembra infatti mantenere una ottima qualità ossea elemento fondamentale per la sopravvivenza a lungo termine dell'impianto. II planning operatorio degli steli a risparmio di collo è di fondamentale importanza infatti il particolare disegno dell'impianto deve adattarsi al collo femorale il quale però, deve conservare la sua integrità morfologica e morfometrica. Inoltre, la gait analisys conferma la ripresa di un normale carico sull’anca senza la necessità di utilizzare meccanismi di fuga dal dolore innescato dal carico stesso come conferma anche la completa assenza del Trendelemburg all’analisi cinematica dei movimenti della pelvi.
MATERIALI E METODI: presso la II Clinica Ortopedica di Pisa dal marzo 2013 al marzo 2016 sono stati sottoposti ad impianto di protesi d'anca con stelo Metha 20 pazienti; 1' età media al momento dell'intervento era di 50 anni, con un età minima di 22 anni ed un'età massima di 68 anni. 16 pazienti di sesso maschile e 4 di sesso femminile 19 impianti destri e 18 impianti sinistri. La diagnosi iniziale era in 8 pazienti coxartrosi primitiva, in 6 necrosi avascolare della testa del femore, in 1 esiti di displasia ed in 2 casi artrosi post traumatica. La valutazione preoperatoria comprendeva uno studio radiografico dell'anca, la valutazione clinica, la scheda Harris Hip Score e con la scheda Womac. L'intervento chirurgico è stato eseguito dallo stesso chirurgo, la via di accesso è stata la postero laterale. Sono stati raccolti i dati delle cartelle cliniche e dai controlli clinici successivi. La valutazione radiografica è stata eseguita seguendo lo Score ARA .I1 follow up medio è stato di 19 mesi con un minimo di 7 ed un massimo di 24. E' stata eseguita una valutazione densitometrica periprotesica ed il sanguinamento perioperatorio confrontandolo con quello degli steli standard.
La valutazione della cinetica e della cinematica del cammino sono fatte con la pedana baropodometrica modulare e videocamera permettendo così di registrare l’intero ciclo del passo e identificare i seguenti parametri in dinamica: traiettoria del centro di pressione (CoP), distribuzione dei carichi, angolo del passo, superfici plantari, curve di forza, velocità del passo; durata dell’intero ciclo del passo, durata del doppio appoggio, del singolo appoggio, durata del semipasso, durata dell’oscillazione, cadenza.
RISULTATI: nella maggioranza dei casi I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti con scarsa od assente sintomatologia clinica (HHS medio >95; womac medio > 90), non sono state evidenziate mobilizzazioni dello stelo o strie di radiolucenza. Come complicanze dobbiamo registrare 1 caso di dismetria di circa 1 cm le restanti sono sempre state inferiore ad 1 cm. I valori densitometrici raccolti ad 1 anno non hanno evidenziato sostanziali differenze in rapporto ai valori degli steli retti, risultati analoghi sono stati riscontrati per il sanguinamento perioperatorio.
Parametri spazio-temporali: Lo studio ha evidenziato ad un anno dall'intervento una normale lunghezza del passo, della durata del ciclo, della cadenza e della velocità di progressione e la barometria non ha evidenziato zone di sovraccarico all'arto operato.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONE: gli steli a risparmio di collo rappresentano una scelta meno invasiva ed un'alternativa interessante per la protesi totale d'anca. Il disegno e la biomeccanica di questo tipo di impianti permettono la conservazione del bone-stock diafisario ed una più fisiologica distribuzione delle forze di carico. L'esperienza presso la II Clinica Ortopedica di Pisa con questo tipo di steli ed in particolare con lo stelo Parva è breve ma i risultati clinici radiografici e densitometrici ottenuti seppur a breve follow-up sono molto soddisfacenti; la modularità del collo permette al chirurgo di ristabilire nel miglior modo possibile la corretta biomeccanica dell'anca e l'eumetria degli arti. Dai risultati preliminari ottenuti dal nostro studio e da studi precedenti presenti in letteratura, sembra emergere come gli steli metafisari possano essere una soluzione al problema dello stress shielding, una delle principali cause della mobilizzazione asettica. La zona metafisaria del femore non venendo sottratta al carico sembra infatti mantenere una ottima qualità ossea elemento fondamentale per la sopravvivenza a lungo termine dell'impianto. II planning operatorio degli steli a risparmio di collo è di fondamentale importanza infatti il particolare disegno dell'impianto deve adattarsi al collo femorale il quale però, deve conservare la sua integrità morfologica e morfometrica. Inoltre, la gait analisys conferma la ripresa di un normale carico sull’anca senza la necessità di utilizzare meccanismi di fuga dal dolore innescato dal carico stesso come conferma anche la completa assenza del Trendelemburg all’analisi cinematica dei movimenti della pelvi.
File
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tesi_fin...olo_2.pdf | 1.48 Mb |
tesi_fin...olo_3.pdf | 2.44 Mb |
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