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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05282023-221408


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PESCINI, AURORA
URN
etd-05282023-221408
Titolo
Valutazione delle patologie tiroidee in lavoratori con turno notturno e lavoratori esposti alle radiazioni ionizzanti: Analisi di sottopopolazioni di operatori sanitari.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Fallahi, Poupak
Parole chiave
  • turno notturno
  • lavoro notturno
  • radioesposizione
  • esposizione professionale
  • radiazioni ionizzanti
  • tiroide
  • tireopatia
  • noduli tiroidei
  • TSH
  • Basedow
  • Hashimoto
  • tireopatie autoimmuni
  • patologie autoimmunitarie tiroidee
Data inizio appello
13/06/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/06/2093
Riassunto
Le patologie tiroidee e la loro correlazione con rischi lavorativi sono stati oggetto di molti studi in letteratura scientifica. Sono noti alcuni effetti delle radiazioni ionizzanti nelle popolazioni esposte alle radiazioni per motivi lavorativi. Il turno notturno risulta come rischio emergente in diverse patologie nella popolazione lavorativa esposta. In questo studio valutiamo l’effetto di due rischi lavorativi, le radiazioni ionizzanti e il turno notturno sulle patologie tiroidee. Gli effetti delle radiazioni ionizzanti sul corpo umano sono stati oggetto di numerosi studi in letteratura. La tossicità dell’esposizione ad alte dosi di radiazioni ionizzanti è ampiamente riconosciuta; mentre, per quanto riguarda l’esposizione a basse dosi per periodi prolungati, come nel caso dell’esposizione durante l’attività lavorativa, sono riportati dati contrastanti. Essendo la tiroide un organo particolarmente radiosensibile, l’esposizione della ghiandola tiroidea alle radiazioni ionizzanti può comportare l’insorgenza di cambiamenti significativi nella sua funzione e nella struttura, con la conseguente possibile insorgenza di patologie. La maggior parte degli studi concorda sull’incremento dell’incidenza del carcinoma tiroideo nei soggetti radioesposti, soprattutto qualora l’esposizione si verifichi in età precoce e ad alte dosi. Per quanto concerne invece la patologia nodulare, le patologie autoimmunitarie e le alterazioni della funzionalità gli studi sono pochi e hanno prodotto risultati contrastanti. In riferimento al lavoro notturno, invece, è stato riconosciuto che esso possa indurre un ampio spettro di patologie, alcune di lieve entità (es. cefalea) altre più severe, come patologie cardiovascolari e irregolarità nella secrezione ormonale. Avendo il TSH una pulsatilità circadiana, è stato ipotizzato che il lavoro notturno possa determinare una variazione della secrezione di questo ormone e comportare così l’insorgenza di alterazioni della funzionalità tiroidea. Data perciò la presenza di risultati contrastanti nei pochi studi in letteratura che valutano gli effetti della radioesposizione a basse dosi e del lavoro notturno sulla tiroide, questa tesi si ripropone di valutare il possibile ruolo del turno notturno e dell’esposizione lavorativa alle radiazioni ionizzanti nell’incrementare il rischio di sviluppare patologie e/o alterazioni della funzionalità tiroidea.
Materiali e metodi: è stato condotto uno studio retrospettivo trasversale in cui sono stati raccolti i dati riguardanti 179 operatori sanitari (67 esposti alle radiazioni ionizzanti, 48 con turno notturno e radioesposizione, 34 solamente con turno notturno e 30 né radoesposti, né con turno notturno). In questi lavoratori sono stati indagati la prevalenza di patologie tiroidee (tireopatie, noduli tiroidei, tireopatie autoimmuni globalmente, morbo di Graves e tiroidite di Hashimoto) e i valori ematici del TSH. L’età, il genere, il BMI e il fumo sono stati analizzati come possibili fattori confondenti attraverso analisi multivariate basate sulla regressione logistica binaria. Altro fattore di rischio, l’apporto iodico, risulta omogeneo nei diversi gruppi di studio, provenienti dalla stessa area geografica.
Risultati: Nei lavoratori esposti alle radiazioni ionizzanti la prevalenza di tireopatie, noduli tiroidei e tireopatie autoimmuni risulta statisticamente significativa (p-value < 0,05) rispetto al gruppo di controllo. Tra i 115 lavoratori radioesposti 62 presentano una tireopatia, 48 dei noduli tiroidei e 18 una tireopatia autoimmune, mentre tra i 64 non esposti si aveva una prevalenza di 9 tireopatie, 4 soggetti con patologia nodulare e 3 tireopatie autoimmuni. La significatività statistica rimane anche nei modelli multivariati aggiustati per lavoro notturno, età, genere, BMI e fumo. Per quanto concerne il lavoro notturno, nessun outcome è risultato statisticamente significativo all’analisi univariata. Negli 82 soggetti con lavoro notturno 36 presentavano una tireopatia e 27 presentavano nodulo tiroidei, mentre tra i 97 soggetti che non svolgevano turni notturni la prevalenza era rispettivamente di 35 tireopatie e 25 patologie nodulari. Quando però il lavoro notturno è stato incluso nell’analisi multivariata dei fattori predittivi di outcomes associati a patologie tiroidee, si è osservato un trend nella prevalenza di tireopatia e noduli tiroidei, anche se non è stata raggiunta la significatività statistica (p-value aggiustato rispettivamente di 0,070 e 0,064).
Conclusione: L’esposizione lavorativa a basse dosi di radiazioni ionizzanti sembra influenzare statisticamente la prevalenza delle patologie tiroidee in generale e nello specifico anche dei noduli e delle patologie autoimmunitarie tiroidee. Inoltre, anche i valori del TSH potrebbero essere influenzati dalla radioesposizione, anche se non è stata raggiunta la soglia della significatività statistica. Per quanto concerne il lavoro notturno l’analisi univariata non ha fornito risultati statisticamente significativi riguardo alla possibile correlazione con l’insorgenza di patologie tiroidee, di contro i modelli multivariati hanno mostrato un trend di associazione. Sono auspicabili ulteriori studi che coinvolgano una popolazione più ampia di lavoratori per confermare le associazioni rilevate, soprattutto per verificare se i trend osservati nei lavoratori con turno notturno possano effettivamente preludere a delle associazioni statisticamente significative.

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