Tesi etd-05282015-183139 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
GUIDA, MELANIA
URN
etd-05282015-183139
Titolo
Cognizione sociale in epilessia: uno studio del dominio Theory of Mind nell'Epilessia Mioclonica Giovanile
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
NEUROLOGIA
Relatori
relatore Prof. Bonuccelli, Ubaldo
relatore Dott. Giorgi, Filippo Sean
relatore Dott. Giorgi, Filippo Sean
Parole chiave
- cognizione sociale
- epilessia
- epilessia mioclonica giovanile
- Teoria della mente
- test neuropsicologici
Data inizio appello
15/06/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/06/2085
Riassunto
L'epilessia mioclonica giovanile (JME) è una delle più frequenti sindromi epilettiche generalizzate genetiche. Nonostante sia considerata una sindrome “benigna”, recenti studi hanno dimostrato la presenza di deficit cognitivi lievi e alterazioni comportamentali, correlabili con disfunzioni a carico dei lobi frontali, nei pazienti con JME. Inoltre, questa sindrome si associa spesso a un outcome sociale insoddisfacente.
Nessuno studio ha finora indagato in questi pazienti la Teoria della Mente (ToM), che è l’abilità di definire gli stati mentali propri ed altrui per interpretare i comportamenti e guidare la condotta sociale e sembra coinvolgere i lobi frontali.
Scopo di questo studio è quello di valutare la performance ToM dei pazienti con JME, esaminando eventuali correlazioni con alcuni parametri clinici e con le funzioni esecutive.
Venti pazienti con JME e venti controlli sani sono stati sottoposti a valutazione cognitiva con Test di Attribuzione delle Emozioni (EAT), Strange Stories Task (SST), Faux Pas Task (FPT), Reading the Mind in the Eyes Task e Test delle Situazioni Sociali, oltre che con test neuropsicologici per la valutazione di funzioni esecutive, memoria verbale e visuo-spaziale, abilità visuo-spaziali e fluenze verbali.
I due gruppi sono risultati omogenei per età, scolarità e QI. La differenza tra le performance di pazienti e controlli è risultata statisticamente significativa per il riconoscimento della rabbia in EAT, SST, FPT e in alcuni test per le funzioni esecutive, la memoria verbale e visuo-spaziale e la fluenza verbale.
Il deficit della ToM evidenziato in questi pazienti potrebbe essere correlato a una disfunzione dei lobi frontali, in accordo con i recenti dati di neuroimaging nella JME. Potrebbe, inoltre, spiegare almeno in parte l’outcome sociale spesso insoddisfacente di questi soggetti.
Nessuno studio ha finora indagato in questi pazienti la Teoria della Mente (ToM), che è l’abilità di definire gli stati mentali propri ed altrui per interpretare i comportamenti e guidare la condotta sociale e sembra coinvolgere i lobi frontali.
Scopo di questo studio è quello di valutare la performance ToM dei pazienti con JME, esaminando eventuali correlazioni con alcuni parametri clinici e con le funzioni esecutive.
Venti pazienti con JME e venti controlli sani sono stati sottoposti a valutazione cognitiva con Test di Attribuzione delle Emozioni (EAT), Strange Stories Task (SST), Faux Pas Task (FPT), Reading the Mind in the Eyes Task e Test delle Situazioni Sociali, oltre che con test neuropsicologici per la valutazione di funzioni esecutive, memoria verbale e visuo-spaziale, abilità visuo-spaziali e fluenze verbali.
I due gruppi sono risultati omogenei per età, scolarità e QI. La differenza tra le performance di pazienti e controlli è risultata statisticamente significativa per il riconoscimento della rabbia in EAT, SST, FPT e in alcuni test per le funzioni esecutive, la memoria verbale e visuo-spaziale e la fluenza verbale.
Il deficit della ToM evidenziato in questi pazienti potrebbe essere correlato a una disfunzione dei lobi frontali, in accordo con i recenti dati di neuroimaging nella JME. Potrebbe, inoltre, spiegare almeno in parte l’outcome sociale spesso insoddisfacente di questi soggetti.
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