Tesi etd-05282004-132104 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Muccini, Filippo
Indirizzo email
filippomuccini@hotmail.com
URN
etd-05282004-132104
Titolo
La Solfatara di Pozzuoli: rilevamento e caratterizzazione mineralogica dell’alterazione idrotermale superficiale.
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Sbrana, Alessandro
Parole chiave
- Alterazione Idrotermale
- Campi Flegrei
- Solfatara
Data inizio appello
18/06/2004
Consultabilità
Completa
Riassunto
La Solfatara di Pozzuoli fa parte del Distretto Vulcanico dei Campi Flegrei, un’area di vulcanismo attivo appartenente alla Provincia Comagmatica Romana e impostatasi al centro del graben della Piana Campana. La Solfatara è un cratere formatosi durante l’ultima fase di vulcanismo intenso dei Campi Flegrei (circa 4000 anni) e ha prodotto una breccia affiorante dentro il cratere stesso e in un’area limitata intorno a questo; l’eruzione della Solfatara ha parzialmente smantellato il più vecchio duomo dell’Olibano che oggi borda il versante SE del cratere; queste due unità sono state poi ricoperte da un deposito prevalentemente cineritico prodotto dall’eruzione del vicino vulcano di Astroni. L’area è caratterizzata dalla presenza di varie manifestazioni idrotermali quali sorgenti calde, fumarole, emissioni di gas al suolo; tutte espressioni, queste, di un sistema geotermale profondo, noto sin dalle prime perforazioni del 1949-1950.
Una più recente campagna investigativa condotta dall’Agip nei primi anni Ottanta, con la perforazione di pozzi profondi fino a 3000 m, ha permesso di riconoscere la presenza della tipica zoneografia dell’alterazione idrotermale.
Questa tesi si propone di incrementare le conoscenze sull’alterazione idrotermale superficiale anche nell’ottica di una cartografia di dettaglio che non può prescindere dall’alterazione superficiale.
Il primo obiettivo di questa tesi è stato infatti quello di cartografare l’alterazione idrotermale superficiale; per questo scopo sono state effettuate due campagne di rilevamento e sono state analizzate foto aeree e foto AIMA; la cartografia è stata riportata sul programma di cartografia digitale Arcview 3.2a ® ed evidenzia come la zona soggetta ad alterazione idrotermale sia un’area praticamente continua che comprende il cratere della Solfatara e la zona dei Pisciarelli.
Il secondo obiettivo è stata la caratterizzazione mineralogica delle facies di alterazione presenti attraverso l’analisi delle rocce campionate; la paragenesi mineralogica dei campioni è stata ottenuta attraverso diffrattometria a raggi X e microanalisi al microscopio elettronico a scansione (SEM-EDS). Le facies di alterazione ritrovate sono la silicica e l’argillitica avanzata; l’alterazione silicica è caratterizzata dal completo disfacimento della roccia originale ed i campioni studiati sono interamente costituiti da silice amorfa e da fasi accessorie quali barite e rutilo; l’alterazione argillitica avanzata è caratterizzata dalla sostituzione delle fasi primarie delle rocce da parte di minerali appartenenti al gruppo dell’alunite alla quale si associa anidrite, zolfo nativo e pirite.
L’alterazione è condizionata nella sua distribuzione dalle strutture tettoniche dell’area, fratture e faglie, mentre le diverse facies spesso si sovrappongono e manca comunque la tipica zoneografia tipica di altri sistemi idrotermali.
Una più recente campagna investigativa condotta dall’Agip nei primi anni Ottanta, con la perforazione di pozzi profondi fino a 3000 m, ha permesso di riconoscere la presenza della tipica zoneografia dell’alterazione idrotermale.
Questa tesi si propone di incrementare le conoscenze sull’alterazione idrotermale superficiale anche nell’ottica di una cartografia di dettaglio che non può prescindere dall’alterazione superficiale.
Il primo obiettivo di questa tesi è stato infatti quello di cartografare l’alterazione idrotermale superficiale; per questo scopo sono state effettuate due campagne di rilevamento e sono state analizzate foto aeree e foto AIMA; la cartografia è stata riportata sul programma di cartografia digitale Arcview 3.2a ® ed evidenzia come la zona soggetta ad alterazione idrotermale sia un’area praticamente continua che comprende il cratere della Solfatara e la zona dei Pisciarelli.
Il secondo obiettivo è stata la caratterizzazione mineralogica delle facies di alterazione presenti attraverso l’analisi delle rocce campionate; la paragenesi mineralogica dei campioni è stata ottenuta attraverso diffrattometria a raggi X e microanalisi al microscopio elettronico a scansione (SEM-EDS). Le facies di alterazione ritrovate sono la silicica e l’argillitica avanzata; l’alterazione silicica è caratterizzata dal completo disfacimento della roccia originale ed i campioni studiati sono interamente costituiti da silice amorfa e da fasi accessorie quali barite e rutilo; l’alterazione argillitica avanzata è caratterizzata dalla sostituzione delle fasi primarie delle rocce da parte di minerali appartenenti al gruppo dell’alunite alla quale si associa anidrite, zolfo nativo e pirite.
L’alterazione è condizionata nella sua distribuzione dalle strutture tettoniche dell’area, fratture e faglie, mentre le diverse facies spesso si sovrappongono e manca comunque la tipica zoneografia tipica di altri sistemi idrotermali.
File
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