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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05272022-162248


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BALDINI, ERIKA
URN
etd-05272022-162248
Titolo
Parametri di disfunzione diastolica e di rimodellamento cardiaco in relazione al sistema renina-angiotensina-aldosterone in una popolazione bietnica di pazienti ipertesi
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
correlatore Dott.ssa Buralli, Simona
Parole chiave
  • left ventricular hypertrophy
  • ipertrofia
  • ipertensione
  • hypertension
  • HMOD
  • ecocardiografia
  • echocardiography
  • E/e'
  • disfunzione diastolica
  • diastolic dysfunction
  • danno d'organo
  • caucasian
  • cardiac remodelling
  • black
  • biethnic
  • aldosterone
  • african origin
  • low renin hypertension
  • LVMI
  • origine africana
  • pac
  • renin
  • renina
  • rimodellamento cardiaco
  • TDI
Data inizio appello
14/06/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/06/2092
Riassunto
Background. Arterial hypertension is a high prevalence condition, interesting about the 40% of European population. It has high morbidity and mortality, driven by the deleterious consequences it determines on the whole-body system, in particular against target organs, mainly the heart. At the cardiac level, it causes left ventricular remodelling and hypertrophy, diastolic dysfunction and finally transition to heart failure.
The role of the renin-angiotensin-aldosterone system in the pathogenesis of hypertension-mediated cardiac damage, is well understood in preclinical models, both at the molecular and cellular levels, in animal models and clinically in the patients affected by primary aldosteronism. However clinical studies on its role in essential hypertension are limited and inconclusive.
As well, ethnic differences on damage mechanisms are not well understood, and they could explain the ethnic differences of hypertension, which is particularly severe in African ancestry patients.
Objectives and Methods. The scope of this study, which is multicentric and retrospective, is to evaluate the relationship between hypertension-mediated cardiac damage and the renin-angiotensin-aldosterone system in a biethnic population of hypertensive patients.
We performed a comprehensive clinical evaluation, laboratory characterization with basal renin and aldosterone plasma concentration and comprehensive transthoracic echocardiography examination, particularly with the evaluation of left ventricular remodelling and hypertrophy and diastolic function.
Results. We enrolled 571 hypertensive patients stratified by self-defined ethnicity (SDE) score in African origin (n = 274) and Caucasian origin (n = 297). The duration of hypertension was similar in the two groups, 4±5.6 years among African origin patients and 4.8±5.4 years among Caucasian origin patients, while mean pressure values was higher among African patients (155/95 mmHg vs 140/88 mmHg, p<0,001) who was less frequently on antihypertensive therapy (47% vs 72%, p<0,001) and who showed higher left ventricular mass (LVMI = 99,3±24,75 g/m2 vs 89,69±21,67 g/m2, p=0,004), higher RWT (0,50±0,11 vs 0,39±0,05, p<0,001) and higher filling pressure (E/e’ = 9,25±2,67 vs 7,99±2,31, p<0,001).
In the African subgroup, the univariate analysis showed that plasma aldosterone concentration (PAC) correlate with E/e’ (Pearson’s correlation coefficient r = 0,163, p=0,009) and with LVMI (Pearson’s correlation coefficient di Pearson r = 0,159, p=0,007). The relationship between PAC and E/e’ was still significant (β=0,159, con p=0,013) even when adjusting for common confounding factors in the multivariate analysis, and so was the relationship between PAC and LVMI (β=0,130, con p=0.038). In the Caucasian subgroup, we unveiled that PAC doesn’t correlate with LVMI (p=0,446), and although E/e’ seemed to correlate with PAC during the univariate analysis (r = -0,139, p=0,016), this relationship was not significant when adjusting for common confounding factors in the multivariate analysis (p=0,318)
Conclusions. PAC values significantly correlates with left ventricular hypertrophy and diastolic dysfunction in hypertensive African origin patients even after adjusting for common confounding factors. Otherwise, these relationships were not significant in hypertensive Caucasian patients. Whether these correlations could be explained considering the several intrinsic limitations of this study, deservers further investigation.


Background. L’ipertensione arteriosa è una patologia ad altissima prevalenza, interessa infatti il 40% della popolazione europea, ed è gravata da elevate morbilità e mortalità mediante le conseguenze nefaste che induce a livello sistemico e in particolare contro alcuni organi target, in primis il cuore. A livello cardiaco induce rimodellamento e ipertrofia del ventricolo sinistro, disfunzione diastolica ed infine evoluzione verso lo scompenso cardiaco.
Il ruolo del sistema renina-angiotensina-aldosterone nella patogenesi del danno d’organo cardiaco mediato dall’ipertensione risulta determinante secondo modelli preclinici a livello molecolare e cellulare, in modelli animali e nel paziente affetto da iperaldosteronismo primitivo, tuttavia gli studi clinici sul suo ruolo nel paziente con ipertensione essenziale rimangono limitati. Inoltre, nelle varie etnie, differenze patogenetiche nei meccanismi di danno potrebbero spiegare il diverso impatto dell’ipertensione, che è particolarmente severa nei pazienti di origine africana.
Obiettivi e Metodi. Lo scopo di questo studio, multicentrico retrospettivo, è quindi di investigare la relazione tra il danno cardiaco ipertensivo e il sistema renina-angiotensina-aldosterone in una popolazione bietnica di pazienti ipertesi.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione clinica completa, esami ematochimici comprensivi di studio ormonale con renina e aldosterone basali e valutazione con ecocardiografia transtoracica in particolare dei parametri di rimodellamento e ipertrofia ventricolare sinistra e di disfunzione diastolica.
Risultati. Abbiamo arruolato 571 pazienti affetti da ipertensione arteriosa e li abbiamo stratificati, sulla base della self defined ethnicty (SDE), in soggetti di origine africana (n = 274) o caucasica (n = 297). La durata dell’ipertensione è simile nei due gruppi, 4±5.6 anni tra gli Africani e 4.8±5.4 anni tra i Caucasici, mentre i valori pressori erano maggiori tra gli Africani (155/95 mmHg vs 140/88 mmHg, p<0,001) che erano meno frequentemente in terapia antipertensiva (nel 47% vs 72%, p<0,001) e che presentavano maggior massa ventricolare sinistra (LVMI = 99,3±24,75 g/m2 vs 89,69±21,67 g/m2, p=0,004), maggior RWT (0,50±0,11 vs 0,39±0,05, p<0,001) e maggiori pressioni di riempimento (E/e’ = 9,25±2,67 vs 7,99±2,31, p<0,001).
Nel sottogruppo di pazienti di origine africana, l’analisi di correlazione univariata dimostrava che la concentrazione plasmatica di aldosterone (PAC) correla con l’E/e’ (coefficiente di Pearson r = 0,163 con p=0,009) e con l’LVMI (coefficiente di Pearson r = 0,159 con p=0,007). All’analisi multivariata aggiustando per comuni fattori di confondimento la relazione tra E/e’ ed aldosterone rimaneva significativa (β=0,159, con p=0,013) così come la relazione tra LVMI e aldosterone (β=0,130, con p=0.038).
Nel sottogruppo di pazienti di origine caucasica, invece, non si è dimostrata correlazione tra PAC e LVMI (p=0,446), mentre la relazione tra PAC e E/e’ che sembrava significativa all’analisi univariata (r = -0,139 con p=0,016), si è invece mostrata non significativa all’analisi multivariata aggiustando per comuni fattori di confondimento (p=0,318).
Conclusioni. Esiste una relazione statisticamente significativa, anche quando aggiustata per comuni fattori di confondimento cardiovascolare, tra i valori di aldosterone plasmatico e i parametri ecocardiografici sia di ipertrofia sia di disfunzione diastolica per quanto riguarda gli ipertesi di origine africana, ma tali relazioni perdono di significatività statistica negli ipertesi di origine caucasica. Tuttavia non possiamo escludere che tale differente relazione possa essere spiegata alla luce delle numerose limitazioni intrinseche al nostro lavoro, per cui saranno necessari ulteriori studi.
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