Tesi etd-05272016-110032 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CAVALLO, GIULIA
URN
etd-05272016-110032
Titolo
Scrittura autobiografica e trasfigurazione poetica. L'opera di Else Lasker-Schuler e traduzione di una scelta di prose da Konzert
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
TRADUZIONE LETTERARIA E SAGGISTICA
Relatori
relatore Prof.ssa Grazzini, Serena
Parole chiave
- Else Lasker-Schüler
- poesia tedesca
Data inizio appello
27/06/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/06/2086
Riassunto
Il presente lavoro prende in esame l’opera e la vita di una significativa autrice del Novecento tedesco: Else Lasker-Schüler. Nota principalmente come poetessa, ma autrice anche di testi in prosa e di alcune pièce teatrali, Else Lasker-Schüler si muoveva all’interno dei movimenti d’avanguardia di inizio secolo senza mai appartenere programmaticamente ad alcuna corrente artistica. Affine all’espressionismo per la rappresentazione della realtà mediata dalla propria interiorità, ma condividendo anche alcuni ideali di esperienza artistiche ad esso contrapposte, come la Neue Gemeinschaft, l’autrice subì certamente anche l’influsso di tendenze pittoriche espressionistiche, come il Blauer Reiter, con cui condivideva l’importanza dei colori quali simboli espressivi.
La scrittrice proveniva da un ambiente borghese benestante da cui si distaccò presto per intraprendere una vita da bohemiènne a Berlino e dar voce al proprio estro creativo. Strettamente legata alle sue origini ebraiche, la Lasker-Schüler aveva sviluppato un rapporto personalissimo con la religione: la sua fede era caratterizzata infatti da una estrema tolleranza nei confronti di tutti i credi, in essa confluiscono elementi ebraici, cristiani, musulmani, ed ella auspicò sempre una conciliazione tra tutti i popoli. A Berlino la scrittrice ebbe modo di entrare in contatto con i maggiori esponenti della letteratura contemporanea, di frequentare i Cafè letterari, di pubblicare le sue prime opere. I molti lutti, di familiari e amici, da cui fu colpita, furono elevati sempre a topos poetico: essi simboleggiano l’unità perduta, un paradiso impossibile da riconquistare. In particolare la morte della madre segnò un momento di definitiva lacerazione a cui seguì un sentimento costante di vuoto accompagnato sempre da sofferenze. Alla perdita della madre corrispose anche la perdita della Heimat, intesa dall’autrice come patria spirituale, luogo in cui la poetessa si sarebbe sentita a casa. Non sentendo alcun paese come una Heimat, Else Lasker-Schüler desiderò sempre di essere in un altro luogo e in un altro tempo: la sua produzione poetica fu lo spazio nel quale ricostruì luoghi immaginari e tempi indefiniti, in cui passato e presente sono in continuo contatto. Questa condizione di “esilio interiore” sfociò, con l’avvento al potere di Hitler, in un esilio di fatto, prima in Svizzera, poi nella terra che più di tutte aveva vagheggiato nelle sue opere: la Palestina, dove rimase fino alla sua morte senza aver trovato, neanche qui, il luogo in cui si sarebbe finalmente sentita daheim.
Il nucleo centrale della produzione poetica della Lasker-Schüler è il gioco: la dimensione ludica è il fil rouge attraverso cui vita e opera della scrittrice si intersecano continuamente, facendo della sua opera la vita, e della sua vita un’opera. Attraverso quella che lei stessa definisce “la serietà del gioco”, l’autrice trova una modalità di approccio a una realtà a lei avversa, modalità che le permette di trasporre gli oggetti e le esperienze del mondo reale in chiave poetica. Questa trasfigurazione della realtà non si limita all’opera della scrittrice, ma si estende alla sua quotidianità: nelle prose ella creava delle maschere che nella vita diventano veri e propri alter ego; chiunque venisse a contatto con lei diventava parte di questo gioco di maschere contribuendo a creare il mondo poetico della scrittrice.
Questo lavoro di tesi, attraverso il confronto tra le opere dell’autrice e i documenti biografici e autobiografici (quali le lettere), vuole indagare il rapporto tra l’elemento narrativo autobiografico e la sua trasfigurazione poetica e, il modo in cui questa trasfigurazione viene raggiunta attraverso l’analisi dell’opera in prosa Konzert.
Nel primo capitolo verranno date le coordinate attraverso cui interpretare l’opera di Else Lasker-Schüler: si analizzeranno quindi i dati biografici, paragonandoli a quanto lei stessa raccontava nelle lettere e nella sua produzione letteraria, così da seguire lo sviluppo del pensiero poetico della scrittrice, basato sulla continua trasfigurazione della sua vita reale al fine di adeguarla alle proprie esigenze artistiche.
Nel secondo capitolo si prenderà in esame l’opera in prosa Konzert: in un primo paragrafo si vedrà più dettagliatamente cosa si intende per approccio alla realtà attraverso la dimensione ludica nella vita dell’autrice, poi più in particolare come il gioco animi l’opera Konzert. Saranno poi analizzate le prose che compongono il volume, suddividendole, nei quattro paragrafi successivi, secondo quattro tematiche: il mondo dell’infanzia e degli affetti, il rapporto con la natura, il rapporto con la religione, il pensiero poetico. L’attenzione sarà posta sulle modalità attraverso cui oggetti, persone, situazioni del mondo reale vengono trasfigurate e traslate in esperienze superiori.
Nel terzo capitolo si indagheranno nel dettaglio gli strumenti linguistici e semantici utilizzati dall’autrice per ottenere l’effetto di trasfigurazione a livello microtestuale. Sarà inoltre dato largo spazio al commento sulle scelte traduttive adottate nel lavoro di traduzione di Konzert. Al commento dell’opera seguirà una breve capitolo in cui verranno esplicitate le conclusioni emerse sia dall’analisi del corpus letterario della Lasker-Schüler e in particolare di Konzert, sia dell’analisi linguistica.
Infine, nel quarto capitolo è proposta la traduzione dell’opera Konzert con relativo testo a fronte.
La scrittrice proveniva da un ambiente borghese benestante da cui si distaccò presto per intraprendere una vita da bohemiènne a Berlino e dar voce al proprio estro creativo. Strettamente legata alle sue origini ebraiche, la Lasker-Schüler aveva sviluppato un rapporto personalissimo con la religione: la sua fede era caratterizzata infatti da una estrema tolleranza nei confronti di tutti i credi, in essa confluiscono elementi ebraici, cristiani, musulmani, ed ella auspicò sempre una conciliazione tra tutti i popoli. A Berlino la scrittrice ebbe modo di entrare in contatto con i maggiori esponenti della letteratura contemporanea, di frequentare i Cafè letterari, di pubblicare le sue prime opere. I molti lutti, di familiari e amici, da cui fu colpita, furono elevati sempre a topos poetico: essi simboleggiano l’unità perduta, un paradiso impossibile da riconquistare. In particolare la morte della madre segnò un momento di definitiva lacerazione a cui seguì un sentimento costante di vuoto accompagnato sempre da sofferenze. Alla perdita della madre corrispose anche la perdita della Heimat, intesa dall’autrice come patria spirituale, luogo in cui la poetessa si sarebbe sentita a casa. Non sentendo alcun paese come una Heimat, Else Lasker-Schüler desiderò sempre di essere in un altro luogo e in un altro tempo: la sua produzione poetica fu lo spazio nel quale ricostruì luoghi immaginari e tempi indefiniti, in cui passato e presente sono in continuo contatto. Questa condizione di “esilio interiore” sfociò, con l’avvento al potere di Hitler, in un esilio di fatto, prima in Svizzera, poi nella terra che più di tutte aveva vagheggiato nelle sue opere: la Palestina, dove rimase fino alla sua morte senza aver trovato, neanche qui, il luogo in cui si sarebbe finalmente sentita daheim.
Il nucleo centrale della produzione poetica della Lasker-Schüler è il gioco: la dimensione ludica è il fil rouge attraverso cui vita e opera della scrittrice si intersecano continuamente, facendo della sua opera la vita, e della sua vita un’opera. Attraverso quella che lei stessa definisce “la serietà del gioco”, l’autrice trova una modalità di approccio a una realtà a lei avversa, modalità che le permette di trasporre gli oggetti e le esperienze del mondo reale in chiave poetica. Questa trasfigurazione della realtà non si limita all’opera della scrittrice, ma si estende alla sua quotidianità: nelle prose ella creava delle maschere che nella vita diventano veri e propri alter ego; chiunque venisse a contatto con lei diventava parte di questo gioco di maschere contribuendo a creare il mondo poetico della scrittrice.
Questo lavoro di tesi, attraverso il confronto tra le opere dell’autrice e i documenti biografici e autobiografici (quali le lettere), vuole indagare il rapporto tra l’elemento narrativo autobiografico e la sua trasfigurazione poetica e, il modo in cui questa trasfigurazione viene raggiunta attraverso l’analisi dell’opera in prosa Konzert.
Nel primo capitolo verranno date le coordinate attraverso cui interpretare l’opera di Else Lasker-Schüler: si analizzeranno quindi i dati biografici, paragonandoli a quanto lei stessa raccontava nelle lettere e nella sua produzione letteraria, così da seguire lo sviluppo del pensiero poetico della scrittrice, basato sulla continua trasfigurazione della sua vita reale al fine di adeguarla alle proprie esigenze artistiche.
Nel secondo capitolo si prenderà in esame l’opera in prosa Konzert: in un primo paragrafo si vedrà più dettagliatamente cosa si intende per approccio alla realtà attraverso la dimensione ludica nella vita dell’autrice, poi più in particolare come il gioco animi l’opera Konzert. Saranno poi analizzate le prose che compongono il volume, suddividendole, nei quattro paragrafi successivi, secondo quattro tematiche: il mondo dell’infanzia e degli affetti, il rapporto con la natura, il rapporto con la religione, il pensiero poetico. L’attenzione sarà posta sulle modalità attraverso cui oggetti, persone, situazioni del mondo reale vengono trasfigurate e traslate in esperienze superiori.
Nel terzo capitolo si indagheranno nel dettaglio gli strumenti linguistici e semantici utilizzati dall’autrice per ottenere l’effetto di trasfigurazione a livello microtestuale. Sarà inoltre dato largo spazio al commento sulle scelte traduttive adottate nel lavoro di traduzione di Konzert. Al commento dell’opera seguirà una breve capitolo in cui verranno esplicitate le conclusioni emerse sia dall’analisi del corpus letterario della Lasker-Schüler e in particolare di Konzert, sia dell’analisi linguistica.
Infine, nel quarto capitolo è proposta la traduzione dell’opera Konzert con relativo testo a fronte.
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