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Il lavoro si propone di valutare un'ipotesi di soluzione dell'enigma riguardante il sapere socratco, attraverso l'analisi delle principali occorrenze del paragone tra pratica filosofica e pratica medica, sia nei dialoghi giovanili di Platone, che nei 'Memorabili' senofontei. L'ipotesi principale è che Socrate abbia potuto considerare il sapere morale come fondamentalmente pratico, sul modello delle technai, e in particolare della medicina.
Il primo capitolo è dunque dedicato ad una presentazione generale di alcuni aspetti principali della dialettica socratica, e più in particolare si sofferma sulla contraddizione tra professione d'ignoranza ed attribuzioni a Socrate di un sapere positivo. Varie possibili soluzioni sono considerate nel confronto con la letteratura secondaria, nel corso del quale si assume e sostiene anche la tesi di una conciliabilità tra testimonianze platonica e senofontea.
Come sostegno alla correttezza storica di quest'analisi, il secondo capitolo del lavoro si sofferma su alcuni dei più impotanti scritti del Corpus Hippocraticum, cercando di delineare la trama di temi che per ipotesi si assume possano essere in relazione reciproca con la riflessione socratica.
Il terzo capitolo procede alla verifica di queste corrispondenze tra concettualizzazioni "ippocratiche" e pratica dialettica socratica. Ciò è compiuto non solo sulla base dei dialoghi platonici giovanili (con un escursus preliminare sulle versioni più compiute del paragone medico in 'Gorgia', 'Fedro' e 'Sofista'), ma anche e sopratutto attraverso la ricerca in Senofonte della conferma della socraticità di tali temi. L'esito dell'indagine è sostanzialmente positivo, nonostante rilevanti difficoltà restino aperte.