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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05262022-092637


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
DALPIAZ, HERMANN
URN
etd-05262022-092637
Titolo
Ruolo della rigidità arteriosa nella stratificazione del rischio cardiovascolare: valutazione della Pulse Wave Velocity nei pazienti con scompenso cardiaco.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
correlatore Dott. Pugliese, Nicola Riccardo
Parole chiave
  • tonometria
  • scompenso cardiaco
  • aa-PWV
  • cf-PWV
  • arterial stiffness
Data inizio appello
14/06/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/06/2092
Riassunto
Lo scompenso cardiaco (heart failure, HF) è una sindrome clinica complessa ed eterogenea,
derivante dall’insufficienza strutturale o funzionale ventricolare che determina difetti del
riempimento e/o dell’eiezione del sangue.
La rigidità arteriosa, inversamente proporzionale alla compliance del vaso, è fortemente
correlata all’età del paziente e alla pressione arteriosa (BP). Ciò è dovuto sia alla
degenerazione endoteliale soprattutto della componente elastica sia al maggior stress al quale
il vaso è sottoposto in un paziente con BP più elevata, creando un processo che si
autoalimenta. La misurazione della Pulse Wave Velocity (PWV) rappresenta il Gold
standard per la valutazione non invasiva della rigidità arteriosa. L’obiettivo del nostro studio
è stato quello di ricercare una metodica di misurazione della PWV a livello dell’arco aortico
(aa-PWV) meno dispendiosa della risonanza magnetica attualmente utilizzata nella maggior
parte degli studi, sfruttando una sonda Doppler. Tutti i pazienti sono stati sottoposti anche a
misurazione della PWV carotido-femorale (CF-PWV) con tonometria, per lo studio di
correlazione fra le due metodiche, essendo CF-PWV già largamente accettata come
indicatore predittivo di rischio CVD. La determinazione della aa-PWV, inoltre, abbiamo
constatato essere utile come parametro indipendente per una miglior stratificazione dei
pazienti sia con HF che con altri fenotipi clinici.
Sono stati arruolati 466 pazienti, inviati per dispnea o controllo cardiovascolare all'Azienda
Ospedaliera Universitaria di Pisa e presso la Riabilitazione di Alta Specializzazione
Ospedale di Treviso da settembre 2019 e settembre 2021 e collocabili negli stadi A-C della
classificazione American College of Cardiology/American Heart Association dello HF. La
popolazione comprendeva 75 soggetti a rischio di sviluppare scompenso cardiaco (classi AB),132 soggetti in classe C con scompenso a frazione di eiezione ridotta (HFrEF) e 104 con
scompenso a frazione di eiezione conservata (HFpEF). Un campione di 155 persone riferito
come check-up cardiovascolare è stato invece utilizzato come gruppo controllo.
L'aa-PWV è stata ottenibile in tutti i soggetti; il tempo di transito medio è stato di 12 ±4 ms
e la distanza media tra le registrazioni Doppler è stata di 90±15 mm. La aa-PWV è risultata
significativamente più bassa della cf-PWV in tutti i sottogruppi (tutti P < 0,01), ma abbiamo
constatato una relazione diretta tra cf-PWV e aa-PWV (P < 0,0001). Entrambe le PWV sono
aumentate con l'età (P < 0,0001). Tuttavia, la retta di regressione tra l'età e la cf-PWV è6
spostata verso l'alto ed è più ripida rispetto a quella della aa-PWV. Il risultato medio della
aa-PWV nei nostri soggetti sani era nello stesso intervallo di valori dei pazienti valutati con
risonanza magnetica.
Come avevamo previsto, i pazienti in stadio A-B presentavano valori intermedi di cf-PWV
tra i controlli e la coorte HFpEF, ma l'aa-PWV era significativamente più bassa negli stadi
preclinici dell'HF e simile a quella dei soggetti sani, suggerendo che un aumento dell’ aaPWV potrebbe riflettere uno stadio più avanzato della malattia. È ipotizzabile quindi che la
aa-PWV possa influenzare il profilo della pressione aortica più di cf-PWV, promuovendo
un pattern caratterizzato da un carico sistolico tardivo elevato.
I risultati attuali, quindi, promuovono un ruolo potenziale dell'aa-PWV nell'identificare i
soggetti in stadio A-B più a rischio di transizione verso l'HF clinicamente manifesta
migliorando di fatto la stratificazione del rischio cardiovascolare individuale. Inoltre, dato
che l'irrigidimento dell'aorta si instaura con l'invecchiamento e con vari stati patologici, l'aaPWV può essere d'aiuto nella fenotipizzazione clinica di più disturbi cardiovascolari oltre
allo scompenso cardiaco (ad esempio, cardiopatia ipertensiva, stenosi aortica e altri disturbi
valvolari, disfunzione cognitiva o demenza, oppure malattia renale cronica).
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