Tesi etd-05262020-151127 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
BENEDETTI, ROBERTA
URN
etd-05262020-151127
Titolo
La valutazione neuropsicologica della persona con afasia: focus sul Mini-Mental State Examination e sui test per l'attenzione
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA
Relatori
relatore Prof. Chisari, Carmelo
Parole chiave
- afasia
- attenzione
- autonomia
- mini-mental state examination
- valutazione neuropsicologica
Data inizio appello
15/06/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La riabilitazione non può prescindere dal considerare le ripercussioni dell’afasia su contesto socio-relazionale ed autonomia. Tappa importante è la riacquisizione della patente, per cui spesso la commissione medico-legale richiede una valutazione neuropsicologica. Questa può essere necessaria anche nell’afasia secondaria a trauma cranico o nel sospetto di declino cognitivo. Non esistendo valori normativi per la popolazione afasica, quelli disponibili potrebbero non essere adeguati.
Questa tesi ha l’obiettivo di valutare se il Mini-Mental State Examination (MMSE) e alcune classiche prove di attenzione siano somministrabili a soggetti afasici.
Per l’emergenza sanitaria SARS-COV-2, sono stati valutati solo 6 pazienti (dei 101 selezionati) e 5 controlli. Dei 6 pazienti nessuno presenta segni clinici di deterioramento e 5 guidano l’auto. Sono stati somministrati il MMSE e le prove di attenzione con apparente minor carico verbale. Solo agli afasici sono state somministrate alcune prove dell’Esame del linguaggio II e il Token test.
Il MMSE risulta compromesso in caso di afasia media e grave. Tra le prove di attenzione soltanto il Digit Symbol Substitution Test (DSST) risulta nella norma in tutti gli afasici. Negli altri test si riscontrano difficoltà, in particolare un allungamento dei tempi di esecuzione.
Dato che i pazienti inclusi non hanno segni clinici di deterioramento, i risultati suggeriscono che il MMSE non sia idoneo per valutare soggetti con afasia (confermando i dati di letteratura) e che il DSST sia l’unica prova di attenzione utilizzabile. Per alcuni degli altri test, sono necessari studi su campioni più ampi per individuare valori normativi per la popolazione afasica o modificare le modalità di somministrazione.
Questa tesi ha l’obiettivo di valutare se il Mini-Mental State Examination (MMSE) e alcune classiche prove di attenzione siano somministrabili a soggetti afasici.
Per l’emergenza sanitaria SARS-COV-2, sono stati valutati solo 6 pazienti (dei 101 selezionati) e 5 controlli. Dei 6 pazienti nessuno presenta segni clinici di deterioramento e 5 guidano l’auto. Sono stati somministrati il MMSE e le prove di attenzione con apparente minor carico verbale. Solo agli afasici sono state somministrate alcune prove dell’Esame del linguaggio II e il Token test.
Il MMSE risulta compromesso in caso di afasia media e grave. Tra le prove di attenzione soltanto il Digit Symbol Substitution Test (DSST) risulta nella norma in tutti gli afasici. Negli altri test si riscontrano difficoltà, in particolare un allungamento dei tempi di esecuzione.
Dato che i pazienti inclusi non hanno segni clinici di deterioramento, i risultati suggeriscono che il MMSE non sia idoneo per valutare soggetti con afasia (confermando i dati di letteratura) e che il DSST sia l’unica prova di attenzione utilizzabile. Per alcuni degli altri test, sono necessari studi su campioni più ampi per individuare valori normativi per la popolazione afasica o modificare le modalità di somministrazione.
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