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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05252023-091940


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BONINO, LUCREZIA
URN
etd-05252023-091940
Titolo
Microcircolo linfatico e vascolare nell'amiloidosi cardiaca: istopatologia e correlati clinici
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Emdin, Michele
correlatore Dott. Vergaro, Giuseppe
correlatore Dott.ssa Pucci, Angela
Parole chiave
  • microcircolo
  • densità capillare
  • densità linfatica
  • amiloidosi cardiaca
  • biopsia endomiocardica
Data inizio appello
13/06/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/06/2093
Riassunto
Introduzione: L’amiloidosi cardiaca (AC) è una patologia dovuta alla deposizione interstiziale di sostanza amiloide costituita da fibrille insolubili di proteine misfolded, principalmente catene leggere delle immunoglobuline (forma AL) o transtiretina (forma ATTR). Entrambe le forme di AC si manifestano clinicamente con segni e sintomi di scompenso cardiaco e con disturbi del ritmo o della conduzione. Il paradigma dell’AC come malattia rara è stato recentemente smentito in seguito al miglioramento delle tecniche diagnostiche e alle nuove acquisizioni in ambito epidemiologico. Nonostante sia noto che la propensione verso il misfolding della proteina amiloidogenica sia un elemento importante nella fisiopatologia dell’amiloidosi, le caratteristiche del tessuto bersaglio rivestono probabilmente un ruolo determinante. Tra queste caratteristiche, la densità vascolare e linfatica locale potrebbero rappresentare elementi di rilievo.
Scopo: Lo scopo dello studio è valutare il microcircolo linfatico e vascolare in pazienti con AC attraverso l’analisi di campioni tissutali ottenuti con biopsie endomiocardiche (BEM) e il calcolo della densità dei vasi linfatici e dei capillari.
Metodi: Sono stati rivalutati retrospettivamente tutti i pazienti riferiti alla Fondazione Monasterio e sottoposti a BEM per la diagnosi differenziale di cardiopatia a fenotipo ipertrofico. È stato inoltre ottenuto un gruppo di controllo costituito da soggetti non affetti da cardiopatie strutturali, donatori post-mortem di valvole cardiache. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad una dettagliata caratterizzazione clinica, strumentale (con elettrocardiogramma, ecocardiogramma e, quando possibile, con risonanza magnetica cardiaca) e bioumorale. Sui campioni di tessuto miocardico, la densità dei vasi linfatici e quella dei capillari sono state espresse come rapporto tra le cellule positive alle colorazioni immunoistochimiche (rispettivamente podoplanina e CD31) e l’area di tessuto (in mm2). Sono state poi studiate le correlazioni tra i dati istologici e i parametri clinici, laboratoristici e strumentali.
Risultati: Sono stati ottenuti campioni da 20 pazienti con AC (12 AL-CA, 8 ATTR-CA), 10 con altre cardiopatie a fenotipo ipertrofico di altra natura (4 con cardiomiopatia ipertrofica, 4 con stenosi aortica, 2 con cardiopatia verosimilmente ipertensiva), 8 controlli esenti da cardiopatia. I pazienti con AC e con altre cardiopatie a fenotipo ipertrofico non erano differenti per massa ventricolare sinistra. Tra i tre gruppi è stata osservata una significativa differenza sia nella densità linfatica (podoplanina/mm2) che nella densità capillare (CD31/mm2). Nello specifico, la densità linfatica è risultata inferiore nel gruppo dell’amiloidosi cardiaca (1,71/mm2) rispetto ai gruppi degli ipertrofici e dei controlli (rispettivamente 4,33/mm2 e 3,79/mm2; p=0,049). La densità capillare invece è ridotta nei pazienti con cardiopatia a fenotipo ipertrofico (87,21/mm2), maggiore nei controlli (866,95/mm2) e intermedia nei pazienti con amiloidosi cardiaca (367,38/mm2; p<0,001). Confrontando i dati relativi ai pazienti affetti da AL-CA con quelli dei soggetti con ATTR-CA è emerso come la rarefazione dei linfatici e dei capillari sia maggiore nella forma AL-CA e in quella ATTR-CA, rispettivamente. All’analisi di regressione lineare multivariata emerge, nei pazienti con AC, una correlazione diretta indipendente tra la densità linfatica e i valori di pressione sistolica in arteria polmonare (PAPs, p=0,004). La densità capillare risulta invece correlata con lo spessore del setto interventricolare (SIV, p=0,058) e, seppure senza significatività statistica, con i valori di PAPs (p=0,077).
Conclusioni: Il presente lavoro dimostra per la prima volta la presenza di una rarefazione della densità linfatica e capillare nei cuori dei soggetti affetti da AC. La differenza nella densità capillare e linfatica presente tra i pazienti con amiloidosi e i pazienti con cardiopatia a fenotipo ipertrofico non è verosimilmente spiegabile da una differenza in termini di massa ventricolare sinistra dal momento che i due gruppi presentavano una massa ventricolare sinistra indicizzata simile all’ecocardiografia. La relazione tra la presenza depositi cardiaci di amiloide e la compromissione del drenaggio linfatico non è stata precedentemente studiata ma, grazie ai risultati ottenuti, è possibile porre le basi per la formulazione di un’ipotesi linfatica dell’amiloidosi. Il presente studio supporta infatti l’ipotesi che il drenaggio linfatico sia compromesso nell’AC e che tale compromissione possa favorire la deposizione di amiloide riducendo la clearance delle proteine amiloidogeniche dall’interstizio tissutale.
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