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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05252017-164953


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ARENA, GIANLUCA
Indirizzo email
gianluca-arena@alice.it
URN
etd-05252017-164953
Titolo
"Di profitto e di delizia, di potere, di onore e onnipotenza". L'universo drammaturgico di Christopher Marlowe.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Titomanlio, Carlo
Parole chiave
  • Christopher Marlowe
  • Didone
  • Drammaturgia
  • Ebreo di Malta
  • Edoardo II
  • Faust
  • Rinascimento
  • Strage di Parigi
  • Tamerlano
  • Teatro elisabettiano
Data inizio appello
30/06/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi consiste in un elaborato scritto, incentrato su alcuni aspetti tematici dell’opera drammaturgica di Christopher Marlowe, autore elisabettiano vissuto dal 1564 al 1593. Conseguentemente, le sette opere marlowiane sono prese in considerazione per valutare questioni, conflitti, problematiche ed innovazioni, nonché per approfondire gli aspetti strettamente drammaturgici, quali personaggi, trame delle opere e differenze qualitative tra le stesse.
Al termine del lavoro, una conclusione riassuntiva cercherà di delineare quella che è stata la fortuna editoriale e scenica di questo autore, un autore tendenzialmente dimenticato e lentamente riscoperto a partire dal XX secolo.
In Italia, ed in generale fuori dall’Inghilterra, l’opera di Marlowe tarda ancora ad essere considerata, anche se non sono mancate messinscene o rielaborazioni da parte dei grandi nomi del teatro del ‘900.
Tramite questa tesi si intende addentrarsi nell’opera marlowiana evitando il confronto (giustificato, ma spesso invasivo) con i lavori di un grande e più fortunato contemporaneo, William Shakespeare. Nonostante la sua scomparsa a soli ventinove anni, Marlowe ha fornito molte possibilità di riflessione sul mondo nonché innovazioni al teatro stesso, e si ritiene quindi utile avvicinarsi maggiormente a questo autore, date le sue qualità drammaturgiche ed ideologiche.
La scena di Marlowe è una scena potente ed imponente, violenta, che alterna rumoroso e silenzioso, l’estroverso e l’introverso. Le tragedie di questo autore avrebbero ancora molto da dire ai nostri giorni, nonostante i lunghi momenti di silenzio che hanno dovuto subire sia a causa della censura che per una forma di sottovalutazione ed indifferenza da parte dei postumi. La lungimiranza ed il valore riflessivo riscontrabile in Marlowe può tornare nuovamente comprensibile ai giorni nostri, può essere colta dalle consapevolezze che il nostro contemporaneo ci permette di raggiungere. Marlowe è un autore che non rimane indifferente ai suoi lettori/spettatori: positivo o negativo che sia il giudizio nei suoi confronti, chi conosce queste opere non può non esserne colpito.
L’elaborato è suddiviso in due parti. La prima di queste, intitolata Sangue, religione, potere è a sua volta suddivisa in due capitoli, ovvero Fede, passione e politica e Aspirare a Dio. Ambedue questi capitoli sono dedicati a ricostruire ed approfondire le trame delle opere prese in considerazione: nel primo capitolo vengono trattati La strage di Parigi, l’Edoardo II e L’ebreo di Malta; nel secondo, invece, troviamo il Tamerlano il Grande Parte I, il Tamerlano il Grande Parte II ed Il dottor Faust. Il capitolo conclusivo di questa prima parte si incentra a ricostruire il Didone, regina di Cartagine.
La seconda parte è invece suddivisa in più capitoli: Ironia e farsa; Amore, sessualità, personaggi femminili; Individualità e collettività tra vecchio e nuovo mondo. Come i titoli stessi suggeriscono, questa seconda parte dell’elaborato, complementare alla prima, tende ad approfondire ulteriormente alcune tematiche presenti nella drammaturgia di Marlowe, avvicinandosi ancor più ai personaggi e al pensiero, implicito o esplicito, dell’autore.
Anche qui sarà presente un capitolo conclusivo, che tenterà stavolta di riflettere su come le opere marlowiane possono essere recepite da un eventuale lettore o spettatore, e di come e perché questi lavori sono spesso risultati scandalosi, scioccanti, anti-convenzionali.
Le due parti della tesi sono precedute da una Premessa biografica, che introduce al lavoro di questo drammaturgo inglese cercando di ricostruire una cronologia della composizione delle sue opere, e delle problematiche che si riscontrano nel voler perseguire questo intento. Le uniche opere di cui abbiamo maggior certezza sono le due parti del Tamerlano il grande, pubblicate nel 1590 sotto supervisione dell’autore. Le altre pubblicazioni sono postume, e non è facile quindi stabilire un ordine preciso. Il Didone, regina di Cartagine è stato tuttavia scritto durante gli anni universitari di Marlowe, dunque entro il 1587, e corrisponde quindi alla sua prima opera. Se i due Tamerlano sono stati scritti entro il 1590 (forse nel 1587-88), non sappiamo riguardo l’Edoardo II, Il dottor Faust, La strage di Parigi, L’ebreo di Malta.
I saggi di riferimento presi in considerazione per l’elaborato sono sia in lingua italiana che in lingua inglese. Le edizioni dei testi drammaturgici sono diverse, anche se per le traduzioni in italiano sono state privilegiate le versioni di Rodolfo Wilcock pubblicate in un unico volumetto da Adelphi (2002).
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