Tesi etd-05252016-121213 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BELCARO, ANTONINO
URN
etd-05252016-121213
Titolo
"Il contrasto al finanziamento del terrorismo: il ruolo dell'ONU e di altri organi internazionali"
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Di Filippo, Marcello
Parole chiave
- finanziamento
- ISIS
- Onu
- Risoluzione 1373
- Terrorismo
- Unione Europea
Data inizio appello
28/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il terrorismo è un fenomeno storico, politico, sociologico che ha da sempre accompagnato le vicissitudini umane. Nella sua evoluzione esso è passato dall’essere identificabile con un generale concetto di “creazione del terrore” a forme sempre più evolute e particolareggiate. Storicamente il terrore è stato inteso come, ad esempio, la capacità dei sovrani di imporre il proprio potere. Hobbes definì un concetto particolare di terrore nel suo “Leviatano”. La settecentesca Rivoluzione Francese fu un altro nitido esempio dell’uso del terrore. E così via, lungo tutto il corso del Novecento, fino ad arrivare ai nostri giorni, dove il terrorismo (non più associato solo all’idea di terrore) è divenuto tristemente sempre più protagonista delle cronache. Tanto che è oggi evidente ai più, esperti del settore o meno, che le dinamiche collegate al fenomeno terroristico siano probabilmente destinate a riempire ancora per molto tempo le pagine della storia prossima.
Questo lavoro si occupa principalmente di quel terrorismo definito nel gergo comune come “di matrice islamica”, con un riferimento al periodo temporale compreso tra la fine degli anni Novanta e oggi. Le organizzazioni terroristiche a cui si farà riferimento sono principalmente tre: Al-Qaeda, ISIS e BOKO-HARAM. L’obiettivo di questa tesi è quello poi di esplicitare un particolare aspetto della grande questione terrorismo, ovvero il contrasto posto in essere dalle Nazioni Unite e da altri organi internazionali contro il finanziamento del terrorismo stesso.
La questione del finanziamento è centrale in tale dinamica. Il terrorismo che viene qui considerato si è (nel suo divenire tra Al-Qaeda e ISIS/BOKO-HARAM) sempre più estremizzato, creando come è noto una struttura ideologica di base fortemente imperniata sull’estremismo religioso e sul netto rifiuto del mondo occidentale e della sua cultura in toto. E la comprensione di tale aspetto non può che essere focale nella volontà di contrastare al meglio la minaccia terroristica. Ma le organizzazioni terroristiche esplicano i loro diabolici piani tramite l’esecuzione materiale di alcuni atti (gli attentati di vario tipo e genere, le campagne militari) e questo rende evidente come l’aspetto di una lotta al finanziamento delle stesse non può essere trascurato, anzi potrebbe essere strumento fondamentale nella risoluzione del problema.
Nell’approcciare al tema è però subito risultata palese un’altra esigenza: quella di comprendere cosa sia effettivamente considerato terrorismo e quali siano le definizioni giuridiche sulle quali le organizzazioni internazionali qui considerate fondano la loro strategia di contrasto. È appunto per questo che viene posta in essere un’analisi circa l’esistenza di una definizione univoca di terrorismo e delle conseguenze che la sua (attuale) inesistenza comporta anche sul sistema di contrasto al finanziamento.
Verranno esplicitate poi le principali misure adottate in ambito ONU nel contrasto al finanziamento. Su tutte la Ris. 1267 e la Ris. 1373, che sono state e restano in gran parte ancora oggi, gli strumenti principali di supporto alla lotta al finanziamento. Di seguito verranno analizzate le azioni di organizzazioni diverse quali l’Unione Europea soprattutto, ma anche altre organizzazioni regionali.
Una particolare attenzione verrà posta in essere circa i limiti riscontrabili (e riscontrati nella visione di chi scrive) nell’effettiva possibilità di un’evoluzione degli strumenti al momento a disposizione. Soprattutto verrà sottolineato come, seppur esprimendosi da un punto di vista fortemente giuridico, l’azione di contrasto a livello internazionale (poiché è questa la portata del fenomeno terrorista) è sempre fortemente condizionata dalla volontà politica degli Stati e dalla loro inclinazione più o meno esistente nella volontà di cooperare al fine di sconfiggere un nemico comune.
Le conclusioni di tale lavoro verteranno dunque su un’analisi comparativa generale tra la serie di strumenti studiati e riportati nel testo e, infine, sulla personale opinione di chi scrive circa le possibili soluzioni che possano portare ad un’implementazione ed evoluzione delle azioni atte a contrastare il finanziamento del terrorismo e a sconfiggere lo stesso.
Questo lavoro si occupa principalmente di quel terrorismo definito nel gergo comune come “di matrice islamica”, con un riferimento al periodo temporale compreso tra la fine degli anni Novanta e oggi. Le organizzazioni terroristiche a cui si farà riferimento sono principalmente tre: Al-Qaeda, ISIS e BOKO-HARAM. L’obiettivo di questa tesi è quello poi di esplicitare un particolare aspetto della grande questione terrorismo, ovvero il contrasto posto in essere dalle Nazioni Unite e da altri organi internazionali contro il finanziamento del terrorismo stesso.
La questione del finanziamento è centrale in tale dinamica. Il terrorismo che viene qui considerato si è (nel suo divenire tra Al-Qaeda e ISIS/BOKO-HARAM) sempre più estremizzato, creando come è noto una struttura ideologica di base fortemente imperniata sull’estremismo religioso e sul netto rifiuto del mondo occidentale e della sua cultura in toto. E la comprensione di tale aspetto non può che essere focale nella volontà di contrastare al meglio la minaccia terroristica. Ma le organizzazioni terroristiche esplicano i loro diabolici piani tramite l’esecuzione materiale di alcuni atti (gli attentati di vario tipo e genere, le campagne militari) e questo rende evidente come l’aspetto di una lotta al finanziamento delle stesse non può essere trascurato, anzi potrebbe essere strumento fondamentale nella risoluzione del problema.
Nell’approcciare al tema è però subito risultata palese un’altra esigenza: quella di comprendere cosa sia effettivamente considerato terrorismo e quali siano le definizioni giuridiche sulle quali le organizzazioni internazionali qui considerate fondano la loro strategia di contrasto. È appunto per questo che viene posta in essere un’analisi circa l’esistenza di una definizione univoca di terrorismo e delle conseguenze che la sua (attuale) inesistenza comporta anche sul sistema di contrasto al finanziamento.
Verranno esplicitate poi le principali misure adottate in ambito ONU nel contrasto al finanziamento. Su tutte la Ris. 1267 e la Ris. 1373, che sono state e restano in gran parte ancora oggi, gli strumenti principali di supporto alla lotta al finanziamento. Di seguito verranno analizzate le azioni di organizzazioni diverse quali l’Unione Europea soprattutto, ma anche altre organizzazioni regionali.
Una particolare attenzione verrà posta in essere circa i limiti riscontrabili (e riscontrati nella visione di chi scrive) nell’effettiva possibilità di un’evoluzione degli strumenti al momento a disposizione. Soprattutto verrà sottolineato come, seppur esprimendosi da un punto di vista fortemente giuridico, l’azione di contrasto a livello internazionale (poiché è questa la portata del fenomeno terrorista) è sempre fortemente condizionata dalla volontà politica degli Stati e dalla loro inclinazione più o meno esistente nella volontà di cooperare al fine di sconfiggere un nemico comune.
Le conclusioni di tale lavoro verteranno dunque su un’analisi comparativa generale tra la serie di strumenti studiati e riportati nel testo e, infine, sulla personale opinione di chi scrive circa le possibili soluzioni che possano portare ad un’implementazione ed evoluzione delle azioni atte a contrastare il finanziamento del terrorismo e a sconfiggere lo stesso.
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