logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05242024-195415


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BANDINI, AGNESE
URN
etd-05242024-195415
Titolo
Verso il recupero e la valorizzazione degli scarti di lavorazione: compostabilità e biodegradabilità del cuoio e delle pelli
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE AMBIENTALI
Relatori
relatore Prof.ssa Giannarelli, Stefania
controrelatore Prof.ssa Lolli, Ilaria
Parole chiave
  • Biodegradabilità
  • Compostabilità
Data inizio appello
14/06/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/06/2094
Riassunto
La certificazione Biodegradable Leather creata da TECHA, azienda del gruppo di ARCHA, può rappresentare il primo passo verso una gestione sostenibile degli scarti derivanti dalle lavorazioni delle pelli e del cuoio, offrendo un’alternativa meno impattante dal punto di vista ambientale rispetto allo smaltimento in discarica o all’incenerimento di questi rifiuti.
La certificazione ha lo scopo di attestare, tramite il rilascio dei marchi Green Label e Blue Label, la compostabilità e la biodegradabilità di un articolo in pelle o in cuoio derivato da un processo conciario sostenibile e di garantire che la qualità e la conformità ai requisiti stabiliti nel Disciplinare Tecnico Biodegradable Leather siano rispettati nel tempo tramite delle verifiche svolte da un ente di ispezione.
Le attuali pratiche di smaltimento comportano il rilascio delle sostanze chimiche utilizzate nel processo conciario e la produzione di emissioni di CO2 durante il processo di degradazione degli scarti.
Gli scarti di produzione derivanti da articoli in pelle e cuoio certificati Biodegradable Leather possono essere indirizzati al compostaggio industriale, riducendo il quantitativo destinato alla discarica o all’incenerimento. Inoltre, gli scarti non recuperabili prodotti durante le lavorazioni e finiti negli scarichi, come le polveri, possono essere degradati negli impianti di trattamento delle acque reflue conciarie.
La tesi verte sull’analisi previste dal Disciplinare Tecnico Biodegradable Label condotte su quattro campioni, al fine di verificarne la biodegradabilità e la compostabilità.
I risultati dei test hanno evidenziato come il processo di biodegradazione dipenda principalmente dalla composizione chimica del materiale.
La bassa concentrazione di metalli nel materiale sottoposto alle analisi è un requisito fondamentale per garantire l’efficienza del processo di biodegradabilità, in quanto il materiale risulta essere più facilmente attaccabile dai microrganismi decompositori, accelerando il processo di biodegradazione.
Da ciò emerge l’importanza di derivazione da un processo sostenibile, che comporti il ridotto utilizzo di metalli, agenti concianti e altre sostanze come pigmenti, cere e resine sul materiale pelle e cuoio, facilitando il loro processo di biodegradazione e favorendo il ciclo di vita circolare degli scarti di lavorazione.
E’ stato poi illustrato il quadro normativo relativo al processo End Of Waste degli scarti di lavorazione delle pelli e del cuoio, classificati come rifiuti non pericolosi CER 040108 “cuoio conciato, scarti, cascami, ritagli, polveri di lucidatura contenenti cromo” e CER 040199 “rifiuti non specificati altrimenti”: tramite l’operazione di recupero del compostaggio industriale, gli scarti di pelle e cuoio cessano di essere qualificati come rifiuti, andando a costituire l’output finale “compost”, utilizzato in ambito agricolo.
In conclusione, tramite l’analisi Life Cycle Assessment, è stato confrontato l’impatto ambientale dovuto al compostaggio industriale degli scarti di lavorazione delle pelli e del cuoio con quello causato dall’incenerimento di questi rifiuti.
L’analisi Life Cycle Assessment, svolta con il software Simapro, è stata condotta considerando una singola fase di vita (gate to gate) relativa al fine vita dello scarto, escludendo quindi tutte le fasi precedenti ad essa, dall’estrazione delle materie prime fino alla fase d’uso del prodotto, essendo uguali per entrambi i processi.
Confrontando gli indici ambientali dei due processi, è stato possibile confermare che il compostaggio industriale è meno impattante sull’ambiente rispetto all’incenerimento degli scarti di lavorazione delle pelli e del cuoio, risultando la scelta migliore come fine vita rispetto alla pratica attualmente adoperata dalle aziende.
File