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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05242023-154110


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
TERRENI, CATERINA
URN
etd-05242023-154110
Titolo
Efficacia di un training immaginativo sul movimento: studio sperimentale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Chisari, Carmelo
correlatore Prof.ssa Santarcangelo, Enrica Laura
Parole chiave
  • brain computer interface
  • functional equivalence
  • motor rehabilitation
  • imaginative training
  • hypnotizability
  • training immaginativo
  • riabilitazione motoria
  • brain computer interface
  • ipnotizzabilità
  • equivalenza funzionale
Data inizio appello
13/06/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La possibilità di riabilitazione motoria attraverso Brain Computer Interface, che si basa sulle attività corticali dei pazienti, è molto ridotta dalla grande percentuale di pazienti che non risponde al trattamento e dalla grande variabilità della risposta degli altri. L'ipnotizzabilità è un tratto psicofisiologico misurato tramite scale e associato a diverse differenze, tra cui il livello di equivalenza funzionale (FE) tra immaginazione e percezione/azione. L’equivalenza funzionale, cioè il grado di sovrapposizione tra attivazioni corticali durante movimento reale e immaginato è maggiore nei soggetti ad alta ipnotizzabilità (highs) rispetto ai soggetti a bassa ipnotizzabilità (lows). Nei primi, infatti sono state trovate minori differenze topologiche tra movimento/percezione reali e immaginati.
Lo studio oggetto della tesi ha indagato la relazione tra ipnotizzabilità e tempo di esecuzione/fluidità di un movimento prima (T0) dopo un training immaginativo della durata di 5 giorni (T1) e l'eventuale persistenza dei cambiamenti dopo ulteriori 2 settimane senza training (T2). A tutti i soggetti sono state somministrate richieste di immaginare il movimento del braccio sinistro verso destra. Il movimento si svolgeva però sia verso sinistra che verso destra.
I risultati si devono considerare preliminari a causa del basso numero di soggetti (lows, mediums, lows) ma hanno indicato differenze significative nell'efficacia dell'immaginazione e nella durata del miglioramento del movimento tra i gruppi. Infatti, il tempo di esecuzione del movimento a T1 si è ridotto significativamente rispetto a T0 nei mediums, che in T0 presentavano tempi più lunghi di highs e lows, che a T2 hanno mantenuto gli stessi valori. La fluidità si è ridotta in tutti i gruppi. Entrambi i miglioramenti hanno riguardato maggiormente il movimento verso il lato per il quale veniva suggerito di immaginare il movimento (sinistro). Questi risultati sono migliori per durata e meno costosi per tempo e impiego di mezzi di quanto descritto per la TMS e la tDCS. Dunque, l'immaginazione motoria è efficace anche nella maggior parte della popolazione generale, rappresentata dai mediums, e dovrebbe diventare parte sistematica della neuroriabilitazione motoria. Una limitazione dello studio, oltre il basso numero di soggetti, è la mancanza di un gruppo di controllo, che dovrebbe ripetere il task 3 volte senza istruzioni immaginative e sarà arruolato in seguito.
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