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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05242016-204641


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
GRIPPA, MINA
URN
etd-05242016-204641
Titolo
Emicrania cronica refrattaria: efficacia e tollerabilita di OnabotuilinumtoxinA nell'esperienza clinica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bonuccelli, Ubaldo
Parole chiave
  • cronica
  • refractory
  • migraine
  • emicrania
  • refrattaria
Data inizio appello
14/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo studio ha avuto l’obiettivo di valutare l’efficacia e la tollerabilità di OnabotulinumtoxinA nel trattamento profilattico dell’emicrania cronica refrattaria (cefalea che si presenta per almeno 15 giorni/mese con mancata risposta ad almeno due classi di farmaci profilattici di nota efficacia, da soli o in combinazione, somministrati a dosi sufficienti e per un periodo di tempo adeguato).
Da maggio 2015 a maggio 2016 sono stati reclutati pazienti rispondenti ai criteri diagnostici per emicrania cronica refrattaria. I pazienti sono stati trattati ogni tre mesi in accordo con le procedure standard (155-195 unità). Al T0 e dopo sei mesi, prima della terza somministrazione (T1), è stato somministrato un questionario strutturato, comprendente: a) fattori riguardati l’emicrania [frequenza (numero di giorni di cefalea per mese), gravità del dolore (Verbal Numeric Scale, VNS), numero di assunzioni di farmaci sintomatici per mese, disabilità (Headache Impact Test, HIT-6), allodinia cutanea (Allodynia Symptoms Check-list 12, ASC-12); b) sintomi associati (fatica (Fatigue Severity Scale, FSS), sintomi d’ansia (Generalized Anxiety Disorder, GAD-7), sintomi depressivi (Patient Health Questionnaire, PHQ-9)]. I valori delle variabili riscontrati al T0 e al T1 sono stati confrontati con il test di Wilcoxon.
Sono stati arruolati trentuno pazienti (M/F 7/24; età: Me=50.5 IQR=30). Solo uno ha abbandonato lo studio dopo la prima somministrazione a causa di effetti collaterali (ptosi palpebrale bilaterale). Trenta pazienti, invece, sono stati valutati al T1, riportando questi cambiamenti sulle caratteristiche dell’emicrania: frequenza al T0 Me=30 IQR=14, frequenza al T1 Me=14 IQR=26; T0 VNS Me=8.25 IQR=5, T1 VNS Me=8 IQR=7; uso di sintomatici/mese al T0 Me=20 IQR=30, uso di sintomatici/mese al T1 Me=10 IQR=30; T0 HIT-6 Me=65.5 IQR=24, T1 HIT-6 Me=63 IQR=26; T0 ASC-12 Me=7 IQR=13, T1 ASC-12 Me=6 IQR=16. I sintomi associati hanno subito la seguente variazione: T0 FSS Me=47 IQR=54, T1 FSS Me=36 IQR=54; T0 GAD-7 Me=10 IQR=18, T1 GAD-7 Me=8 IQR=17; T0 PHQ-9 Me=9 IQR=20, T1 PHQ-9 Me=7 IQR=19. Dopo due cicli di iniezioni con OnabotulinumtoxinA, la riduzione si è mostrata statisticamente significativa per le seguenti variabili: a) frequenza (P .000; r .50); b) uso di sintomatici/mese (P .000; r .51); c) FSS (P .009; r .34).
La tossina botulinica di tipo A è risultata ben tollerata ed efficace nel ridurre la frequenza degli attacchi, l’uso di sintomatici e alcuni sintomi associati all’emicrania (fatica) negli emicranici cronici refrattaria. I nostri risultati supportano l’uso di OnabotulinumtoxinA come terapia profilattica laddove altri farmaci hanno fallito.

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