Tesi etd-05242016-131943 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BALDACCI, ALICE
URN
etd-05242016-131943
Titolo
Differenze di genere nella relazione tra fattori psicosociali e ipertensione arteriosa
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
relatore Dott.ssa Bruno, Rosa Maria
relatore Dott.ssa Bruno, Rosa Maria
Parole chiave
- differenze di genere
- fattori psicosociali
- ipertensione
Data inizio appello
14/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo studio mira a valutare se esistono differenze di genere nella relazione tra valori pressori e alcuni fattori psicosociali quali lo stress lavorativo, l’isolamento sociale, lo stress familiare, il basso livello socio-economico in una popolazione di pazienti ipertesi che si sono recati presso gli ambulatori del Centro Ipertensione per la valutazione del danno d’organo subclinico.
Dal 12 gennaio al 24 febbraio 2016 sono stati reclutati 74 pazienti. Essi hanno compilato un questionario comprendente: dati anagrafici, stato socio-economico, scale standardizzate per la valutazione dello stress lavorativo e familiare e dei disturbi del tono dell’umore. Sono state inoltre raccolte le informazioni cliniche relative all’anamnesi medica e farmacologica, i valori pressori, il profilo di rischio cardiovascolare e i parametri antropometrici.
I pazienti dello studio sono composti per il 48,6% da uomini e per il 51,4% da donne. L'età media è di 58±14 anni, il 30,3% dei maschi e il 35,1% delle femmine ha età maggiore di 65 anni.
Non si riscontrano differenze di genere significative (p<0,05) per quel che concerne la maggior parte delle variabili cliniche e le terapie croniche in atto: tuttavia le donne presentavano una PA diastolica più bassa (p=0,0009), una percentuale minore di fumatori attivi (p=0,05) e una prevalenza maggiore di nefropatia (p=0,005) rispetto agli uomini.
Le donne con reddito minore di 15.000 € annui sono in numero maggiore rispetto agli uomini (44% vs 21%, p=0,06). Le persone con reddito inferiore a 15.000 € annui presentano una PA diastolica più bassa (78±11 vs 86±8 mmHg, p=0.01) e una PP più elevata (65±27 vs 56±10 mmHg, p=0.07), a parità di età anagrafica (59±16 vs 56±11 anni, p=0.52), inoltre tendono ad assumere un numero maggiore di farmaci antiipertensivi (2.4±1.4 vs 1.8±1.1, p=0.09). La differenza in PP tra basso e alto reddito rimane evidente nelle donne (70±32 vs 57±13 mmHg, p=0.11) ma non negli uomini (55±7 vs 56±8, p=0.90). Le persone con reddito inferiore a 15.000€ annui presentano inoltre un rapporto E/R più basso (1.04±0.18 vs 1.32±0.37, p=0.02) e un numero di ore lavorative globali minore (34±14 vs 43±9h, p=0.05). Le donne con più alto reddito tuttavia presentano score più elevati di depressione (7.2±5.2 vs 3.9±4.4, p=0.04).
Il 75% degli uomini e il 43,2% delle donne si sono definiti occupati (p=0,008).
Le ore impiegate per il lavoro retribuito sono le stesse tra uomini e donne ma quest’ultime passano più ore degli uomini nello svolgimento di lavoro non retribuito (9±16 contro 1±4, p=0,04). Le ore globali, ottenute sommando le ore retribuite e non, risultano simili nei due gruppi (p=0,66).
Le donne presentano un maggior carico lavorativo in relazione alle possibilità decisionali rispetto agli uomini, come indicato da un valore di iso-strain più elevato (0,06±0,03 vs 0,04±0,02 p=0,04); inoltre nelle donne gli score di effort, reward e overcommitment crescono all’aumentare delle ore lavorative retribuite settimanali (effort: r=0,7, p=0,004; reward: r=0,55, p=0,04; overcommitment: r=0,76, p=0,001)
Nelle donne all’aumentare dell’iso-strain si ha una riduzione della PA sistolica (r=-0,54; p=0,05), e inoltre l' iso-strain, risulta correlato positivamente agli score di depressione (r=0,57; p=0,02) e di ansia (r=0,51; p=0,05).
All’aumentare delle ore lavorative globali, a differenza degli uomini, nelle donne cresce lo score di ansia (r=0,49; p=0,05; rispetto r=0,06; p=0,70).
Negli uomini invece la pressione diastolica diminuisce all’aumentare dello score di gratificazione (Reward) (r=-0,63; p=0,02) e sia E/R che Overcommitment sono correlati in maniera diretta a score più alti di depressione (r=0.51, p=0.04; r=0.54, p=0.04), ansia (r=0.45, p=0.08; r=0.58, p=0.02) e stress globale percepito (r=0.60, p=0.01; r=0.69, p=0.004). Lo score di ansia appare inoltre correlato in maniera diretta alla PA diastolica (r=0.39, p=0.09).
Abbiamo riscontrato che le donne presentano un livello socioeconomico più basso, hanno una pressione di pulsazione più elevata, indice di aumentata rigidità aortica.
Il sesso femminile presenta un maggior stress lavorativo soprattutto in relazione con la disparità tra carico di lavoro e potere decisionale: questa differenza è acuita dalla mancanza di supporto sociale ed è associata ad una maggiore prevalenza di ansia e depressione ma a valori pressori più bassi.
Negli uomini i disturbi del tono dell'umore sono dipendenti dal sovraccarico lavorativo e alla mancata gratificazione lavorativa, che a sua volta è associata a valori pressori più elevati: pertanto potrebbero essere il meccanismo con cui lo stress lavorativo favorisce l’elevazione dei valori pressori.
Dal 12 gennaio al 24 febbraio 2016 sono stati reclutati 74 pazienti. Essi hanno compilato un questionario comprendente: dati anagrafici, stato socio-economico, scale standardizzate per la valutazione dello stress lavorativo e familiare e dei disturbi del tono dell’umore. Sono state inoltre raccolte le informazioni cliniche relative all’anamnesi medica e farmacologica, i valori pressori, il profilo di rischio cardiovascolare e i parametri antropometrici.
I pazienti dello studio sono composti per il 48,6% da uomini e per il 51,4% da donne. L'età media è di 58±14 anni, il 30,3% dei maschi e il 35,1% delle femmine ha età maggiore di 65 anni.
Non si riscontrano differenze di genere significative (p<0,05) per quel che concerne la maggior parte delle variabili cliniche e le terapie croniche in atto: tuttavia le donne presentavano una PA diastolica più bassa (p=0,0009), una percentuale minore di fumatori attivi (p=0,05) e una prevalenza maggiore di nefropatia (p=0,005) rispetto agli uomini.
Le donne con reddito minore di 15.000 € annui sono in numero maggiore rispetto agli uomini (44% vs 21%, p=0,06). Le persone con reddito inferiore a 15.000 € annui presentano una PA diastolica più bassa (78±11 vs 86±8 mmHg, p=0.01) e una PP più elevata (65±27 vs 56±10 mmHg, p=0.07), a parità di età anagrafica (59±16 vs 56±11 anni, p=0.52), inoltre tendono ad assumere un numero maggiore di farmaci antiipertensivi (2.4±1.4 vs 1.8±1.1, p=0.09). La differenza in PP tra basso e alto reddito rimane evidente nelle donne (70±32 vs 57±13 mmHg, p=0.11) ma non negli uomini (55±7 vs 56±8, p=0.90). Le persone con reddito inferiore a 15.000€ annui presentano inoltre un rapporto E/R più basso (1.04±0.18 vs 1.32±0.37, p=0.02) e un numero di ore lavorative globali minore (34±14 vs 43±9h, p=0.05). Le donne con più alto reddito tuttavia presentano score più elevati di depressione (7.2±5.2 vs 3.9±4.4, p=0.04).
Il 75% degli uomini e il 43,2% delle donne si sono definiti occupati (p=0,008).
Le ore impiegate per il lavoro retribuito sono le stesse tra uomini e donne ma quest’ultime passano più ore degli uomini nello svolgimento di lavoro non retribuito (9±16 contro 1±4, p=0,04). Le ore globali, ottenute sommando le ore retribuite e non, risultano simili nei due gruppi (p=0,66).
Le donne presentano un maggior carico lavorativo in relazione alle possibilità decisionali rispetto agli uomini, come indicato da un valore di iso-strain più elevato (0,06±0,03 vs 0,04±0,02 p=0,04); inoltre nelle donne gli score di effort, reward e overcommitment crescono all’aumentare delle ore lavorative retribuite settimanali (effort: r=0,7, p=0,004; reward: r=0,55, p=0,04; overcommitment: r=0,76, p=0,001)
Nelle donne all’aumentare dell’iso-strain si ha una riduzione della PA sistolica (r=-0,54; p=0,05), e inoltre l' iso-strain, risulta correlato positivamente agli score di depressione (r=0,57; p=0,02) e di ansia (r=0,51; p=0,05).
All’aumentare delle ore lavorative globali, a differenza degli uomini, nelle donne cresce lo score di ansia (r=0,49; p=0,05; rispetto r=0,06; p=0,70).
Negli uomini invece la pressione diastolica diminuisce all’aumentare dello score di gratificazione (Reward) (r=-0,63; p=0,02) e sia E/R che Overcommitment sono correlati in maniera diretta a score più alti di depressione (r=0.51, p=0.04; r=0.54, p=0.04), ansia (r=0.45, p=0.08; r=0.58, p=0.02) e stress globale percepito (r=0.60, p=0.01; r=0.69, p=0.004). Lo score di ansia appare inoltre correlato in maniera diretta alla PA diastolica (r=0.39, p=0.09).
Abbiamo riscontrato che le donne presentano un livello socioeconomico più basso, hanno una pressione di pulsazione più elevata, indice di aumentata rigidità aortica.
Il sesso femminile presenta un maggior stress lavorativo soprattutto in relazione con la disparità tra carico di lavoro e potere decisionale: questa differenza è acuita dalla mancanza di supporto sociale ed è associata ad una maggiore prevalenza di ansia e depressione ma a valori pressori più bassi.
Negli uomini i disturbi del tono dell'umore sono dipendenti dal sovraccarico lavorativo e alla mancata gratificazione lavorativa, che a sua volta è associata a valori pressori più elevati: pertanto potrebbero essere il meccanismo con cui lo stress lavorativo favorisce l’elevazione dei valori pressori.
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