Tesi etd-05242011-114227 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BERTOCCHINI, FEDERICO
URN
etd-05242011-114227
Titolo
La piana del Comune di Castagneto Carducci (Li): caratterizzazione geologica
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Puccinelli, Alberto
correlatore Dott. Giannecchini, Roberto
correlatore Dott. Muti, Antonio
controrelatore Dott. D'Amato Avanzi, Giacomo Alfredo
correlatore Dott. Giannecchini, Roberto
correlatore Dott. Muti, Antonio
controrelatore Dott. D'Amato Avanzi, Giacomo Alfredo
Parole chiave
- Caratterizzazione
- Castagneto Carducci
- Geologica
Data inizio appello
10/06/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Prima di definire il modello geotecnico della piana del Comune di Castagneto Carducci (LI), è stato opportuno eseguire un rilievo geologico coadiuvato da uno studio fotointerpretativo di dettaglio, che ha portato alla costruzione di una carta geologica della piana alla scala 1:20.000, adottata poi come base per la costruzione della carta geotecnica.
Da tali studi è emerso che la piana del Comune di Castagneto Carducci, appartenente al bacino neogenico di Castiglioncello – S. Vincenzo, è caratterizzata dai depositi sia continentali sia marini del Neoautoctono Toscano.
Tali depositi sono stati così suddivisi:
- Depositi lacustri e lagunari post-evaporitici messiniani
Argille, sabbie e marne sabbiose lacustri con Bithynia
Conglomerato di Montebamboli
- Depositi marini pliocenici
Conglomerati della trasgressione pliocenica
Argille Azzurre
- Depositi marini e continentali del Pleistocene medio\inferiore
Calcareniti sabbiose, sabbie e conglomerati di Bibbona
Conglomerato di Bolgheri
Sabbie di Val di Gori
- Depositi marini e continentali del Pleistocene superiore
Calcareniti di Biserno
Sabbie di Donoratico
Ghiaie e sabbie di Quadrelle
Oltre ai depositi neoautoctoni sopra citati, sono rappresentati ampliamente i Depositi olocenici: alluvioni recenti e attuali, dune costiere, argille e limi lacustri e palustri.
Correlando la geologia di superficie con i log di sondaggi meccanici, sono state messe a punto alcune sezioni geologiche che hanno contribuito a costruire il modello di sottosuolo.
Dal rilievo di superficie e dalle relative sezioni è emerso che nella piana affiorano, oltre ai depositi marini costieri quali le Calcareniti sabbiose, sabbie e conglomerati di Bibbona e le Calcareniti di Biserno, depositi continentali, riconducibili ad almeno tre cicli fluviali, i cui depositi sono stati terrazzati: uno più antico, (Pleistocene medio), che giace in discordanza (toplap) sui sedimenti pliocenici e miocenici e talvolta su formazioni pre-neoautoctone; uno più recente, dove si ritrovano le formazioni dell'ultimo ciclo neogenico (Pleistocene sup.) in onlap contro il terrazzamento precedente, ed infine un terrazzo recente, dove i depositi Olocenici giacciono sulle formazioni dell'ultimo ciclo neogenico.
Dai risultati del mio studio è confermato lo schema stratigrafico e tettonico proposto per la zona dalla maggior parte degli Autori, i quali riconoscono un sollevamento recente dell’area che coinvolge le formazioni dei depositi continentali e marini del Pleistocene medio\inf.
Da tali studi è emerso che la piana del Comune di Castagneto Carducci, appartenente al bacino neogenico di Castiglioncello – S. Vincenzo, è caratterizzata dai depositi sia continentali sia marini del Neoautoctono Toscano.
Tali depositi sono stati così suddivisi:
- Depositi lacustri e lagunari post-evaporitici messiniani
Argille, sabbie e marne sabbiose lacustri con Bithynia
Conglomerato di Montebamboli
- Depositi marini pliocenici
Conglomerati della trasgressione pliocenica
Argille Azzurre
- Depositi marini e continentali del Pleistocene medio\inferiore
Calcareniti sabbiose, sabbie e conglomerati di Bibbona
Conglomerato di Bolgheri
Sabbie di Val di Gori
- Depositi marini e continentali del Pleistocene superiore
Calcareniti di Biserno
Sabbie di Donoratico
Ghiaie e sabbie di Quadrelle
Oltre ai depositi neoautoctoni sopra citati, sono rappresentati ampliamente i Depositi olocenici: alluvioni recenti e attuali, dune costiere, argille e limi lacustri e palustri.
Correlando la geologia di superficie con i log di sondaggi meccanici, sono state messe a punto alcune sezioni geologiche che hanno contribuito a costruire il modello di sottosuolo.
Dal rilievo di superficie e dalle relative sezioni è emerso che nella piana affiorano, oltre ai depositi marini costieri quali le Calcareniti sabbiose, sabbie e conglomerati di Bibbona e le Calcareniti di Biserno, depositi continentali, riconducibili ad almeno tre cicli fluviali, i cui depositi sono stati terrazzati: uno più antico, (Pleistocene medio), che giace in discordanza (toplap) sui sedimenti pliocenici e miocenici e talvolta su formazioni pre-neoautoctone; uno più recente, dove si ritrovano le formazioni dell'ultimo ciclo neogenico (Pleistocene sup.) in onlap contro il terrazzamento precedente, ed infine un terrazzo recente, dove i depositi Olocenici giacciono sulle formazioni dell'ultimo ciclo neogenico.
Dai risultati del mio studio è confermato lo schema stratigrafico e tettonico proposto per la zona dalla maggior parte degli Autori, i quali riconoscono un sollevamento recente dell’area che coinvolge le formazioni dei depositi continentali e marini del Pleistocene medio\inf.
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