Tesi etd-05232022-222542 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ABBRUZZESE, FRANCESCA
URN
etd-05232022-222542
Titolo
Balance Scorecard: implementazione del cruscotto di gestione dal punto di vista del consulente aziendale.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Castellano, Nicola Giuseppe
Parole chiave
- Balance Scorecard
- consulente
- controllo di gestione
- indicatori
- Kaplan
- KPI
- mappa
- Norton
- obiettivi
- pianificazione
- prospettiva.
- strategia
Data inizio appello
15/06/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Nel corso della storia il profilo imprenditoriale e i sistemi organizzativi delle imprese si sono mossi di pari passo all’evoluzione della tecnologia. All’inizio del ‘900 vigeva la figura dell’imprenditore a tutto tondo, l’uomo carismatico capace di fare tutto da solo. Nel momento in cui però si assiste ad una prima evoluzione tecnologica, con l’avvento della seconda rivoluzione industriale, l’imprenditore tradizionale si accorge che non è più capace di svolgere tutto autonomamente. Nasce così la figura del manager, colui che contrariamente al classico imprenditore, pianifica attività e investimenti.
Anche al giorno d’oggi le aziende sono sempre più consapevoli del fatto che per capire se stiano viaggiando o meno nella giusta direzione, sia necessario implementare un sistema di controllo di gestione che però non sia dotato più soltanto del semplice budget. Quest’ultimo, infatti, non è più sufficiente. Spesso i fattori su cui si basa la creazione di valore vanno ricercati più in elementi intangibili, che sfuggono agli strumenti ritenuti di tipo tradizionale.
In questo elaborato si descrive la proposta dottrinale di Kaplan e Norton: la Balance Scorecard, il cruscotto di gestione bilanciato e multidimensionale che accoglie variabili di tipo economico finanziario ma anche di tipo più immateriale. L’elemento di innovazione del modello è il fatto che gli indicatori individuati dovranno riferirsi a quattro prospettive: clienti, apprendimento, processi interni, economico-finanziaria. Inoltre, al centro del modello vi è la strategia. È questa che ispira la costruzione della Balance.
Per cercare di rendere più esaustiva la trattazione, ho voluto portare come esempio la Balance Scorecard applicata ad un’azienda di estrazione del marmo nella provincia di Lucca. Negli ultimi mesi ho svolto un percorso di stage presso una società di consulenza aziendale, ed ho così avuto modo di partecipare in prima persona all’applicazione dello strumento. Nell’ultimo capitolo dell’elaborato ho descritto l’azienda: attività svolta, mission aziendale e obiettivi operativi. Ho redatto anche una breve analisi di tipo economico-finanziario, attraverso la riclassificazione di Stato patrimoniale, Conto Economico e Rendiconto Finanziario. La realtà presa in esame è un’azienda solida, solvibile e con ottime performance economiche. Anche in una realtà di questo tipo, in cui i sistemi di controllo di gestione potrebbero essere percepiti come inutili o magari effettuati in maniera basilare, la reazione del management team di fronte alla proposta del cruscotto evoluto è stata più che positiva. Si è avviato quindi un processo di implementazione della BSC partendo dalla descrizione degli obiettivi strategici, fino all’ individuazione, attraverso l’aiuto della mappa strategica, dei processi e delle attività ritenute essenziali per il raggiungimento dell’obiettivo di medio- lungo. Infine, per ogni prospettiva della Balance si sono proposti un set di indicatori (KPI). Si può quindi notare che anche in una realtà come quella presa in esame, che performa ottimi risultati, sia stato importante decidere di avvalersi di un consulente esterno. Il nostro supporto come società di consulenza è stato essenziale. Abbiamo infatti avviato l’azienda verso un percorso di pianificazione strategica che l’ha resa consapevole di quanto sia importante avere una chiara definizione e condivisione degli obiettivi. Nonostante oggi giorno il contesto imprenditoriale italiano non sia ancora del tutto favorevole all’utilizzo di questi strumenti più evoluti, il mio augurio è che in un prossimo futuro la cultura aziendale possa evolversi e dirigersi verso l’utilizzo di moderni strumenti per il controllo di gestione.
Anche al giorno d’oggi le aziende sono sempre più consapevoli del fatto che per capire se stiano viaggiando o meno nella giusta direzione, sia necessario implementare un sistema di controllo di gestione che però non sia dotato più soltanto del semplice budget. Quest’ultimo, infatti, non è più sufficiente. Spesso i fattori su cui si basa la creazione di valore vanno ricercati più in elementi intangibili, che sfuggono agli strumenti ritenuti di tipo tradizionale.
In questo elaborato si descrive la proposta dottrinale di Kaplan e Norton: la Balance Scorecard, il cruscotto di gestione bilanciato e multidimensionale che accoglie variabili di tipo economico finanziario ma anche di tipo più immateriale. L’elemento di innovazione del modello è il fatto che gli indicatori individuati dovranno riferirsi a quattro prospettive: clienti, apprendimento, processi interni, economico-finanziaria. Inoltre, al centro del modello vi è la strategia. È questa che ispira la costruzione della Balance.
Per cercare di rendere più esaustiva la trattazione, ho voluto portare come esempio la Balance Scorecard applicata ad un’azienda di estrazione del marmo nella provincia di Lucca. Negli ultimi mesi ho svolto un percorso di stage presso una società di consulenza aziendale, ed ho così avuto modo di partecipare in prima persona all’applicazione dello strumento. Nell’ultimo capitolo dell’elaborato ho descritto l’azienda: attività svolta, mission aziendale e obiettivi operativi. Ho redatto anche una breve analisi di tipo economico-finanziario, attraverso la riclassificazione di Stato patrimoniale, Conto Economico e Rendiconto Finanziario. La realtà presa in esame è un’azienda solida, solvibile e con ottime performance economiche. Anche in una realtà di questo tipo, in cui i sistemi di controllo di gestione potrebbero essere percepiti come inutili o magari effettuati in maniera basilare, la reazione del management team di fronte alla proposta del cruscotto evoluto è stata più che positiva. Si è avviato quindi un processo di implementazione della BSC partendo dalla descrizione degli obiettivi strategici, fino all’ individuazione, attraverso l’aiuto della mappa strategica, dei processi e delle attività ritenute essenziali per il raggiungimento dell’obiettivo di medio- lungo. Infine, per ogni prospettiva della Balance si sono proposti un set di indicatori (KPI). Si può quindi notare che anche in una realtà come quella presa in esame, che performa ottimi risultati, sia stato importante decidere di avvalersi di un consulente esterno. Il nostro supporto come società di consulenza è stato essenziale. Abbiamo infatti avviato l’azienda verso un percorso di pianificazione strategica che l’ha resa consapevole di quanto sia importante avere una chiara definizione e condivisione degli obiettivi. Nonostante oggi giorno il contesto imprenditoriale italiano non sia ancora del tutto favorevole all’utilizzo di questi strumenti più evoluti, il mio augurio è che in un prossimo futuro la cultura aziendale possa evolversi e dirigersi verso l’utilizzo di moderni strumenti per il controllo di gestione.
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