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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05232016-095446


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ANGHILERI, FRANCESCA
URN
etd-05232016-095446
Titolo
Elusione fiscale e abuso del diritto tributario tra legge e diritto vivente. Profili di responsabilità penale.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Gargani, Alberto
Parole chiave
  • abuso del diritto tributario
  • diritto penale tributario
  • elusione fiscale
  • esterovestizione
  • rilevanza penale dell'elusione
  • tax avoidance
  • transfer pricing
Data inizio appello
20/06/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Per affrontare la questione della rilevanza penale dell’elusione fiscale è indispensabile, innanzitutto, definire l’oggetto del problema. Un obiettivo tanto chiaro quanto difficile da raggiungere, trattandosi di un fenomeno complesso e strettamente legato anche alle scelte del legislatore, il quale, attraverso una regolamentazione sempre più pervasiva, insegue, in una sorta di “gioco del gatto e del topo”, le “invenzioni” della prassi, le quali a loro volta seguono un precedente tentativo legislativo di fermare un altro tentativo di aggiramento, e così via. Dopo aver cercato di definire l’elusione e di individuare i mezzi per contrastarla, esaminando le affermazioni della dottrina e della giurisprudenza tributaristiche italiane e poi le sentenze della CGUE in cui è stato enucleato un principio generale antiabuso valido anche nel diritto tributario, si vedrà come il recepimento di tale principio dalla Cassazione sia alla base della distinzione tra “elusione codificata” e abuso del diritto, utilizzata già in sede amministrativa per escludere dalle sanzioni il secondo, e poi ripresa in ambito penale a partire dal leading case Dolce&Gabbana del 2012. Il “principio D&G” è contestato dalla maggioranza della dottrina e desta perplessità anche la possibilità di sostituire alla tipicità delle fattispecie penali la prevedibilità delle decisioni giurisprudenziali. Intervengono, poi, le riforme del 2015, le quali hanno inciso sia sulla disciplina tributaria dell’elusione - ora equiparata all’abuso del diritto - sia sul sistema penale tributario. A seguito delle modifiche, non pare che il delitto di Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (art. 3 d.lgs. 74/2000) sia integrabile anche dalle operazioni elusive né che il neo-introdotto art. 10-bis Statuto dei contribuenti possa essere inteso come una convalida legislativa del “principio D&G”. La partita, in ogni caso, rimane aperta e la palla, ancora una volta, è nelle mani della giurisprudenza.
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