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L'obesità è una patologia cronica e recidivante che si caratterizza per un accumulo eccessivo di tessuto adiposo. A causa delle numerose comorbidità a cui tale patologia conduce (attualmente ancora troppo sottovalutate) ed a causa dell’aumento preoccupante di soggetti che ne sono affetti, si rende necessario l’approfondimento dell’eziologia, della fisiopatologia e soprattutto dei possibili trattamenti. L’adozione di uno stile di vita caratterizzato da una dieta sana ed esercizio fisico regolare costituisce un cardine fondamentale per prevenire, ma anche per trattare tale patologia. Sebbene non siano delineate indicazioni a favore di uno specifico regime dietetico, la dieta chetogenica (caratterizzata da un basso apporto calorico e glucidico) si sta affermando negli ultimi anni come opzione efficace nel trattare la condizione di obesità nel breve termine. Secondo alcuni studi, la dieta chetogenica avrebbe un impatto importante sul calo ponderale con relativa conservazione della massa magra (principale determinante della spesa energetica).
Il proposito di questo studio è analizzare l’effetto della fase attiva di un regime alimentare chetogenico a bassissimo apporto calorico (VLCKD) sul peso, sulla composizione corporea e sul metabolismo energetico misurato mediante camera metabolica in donne affette da obesità.
Dai nostri risultati è emerso che la VLCKD (13% carboidrati, 44% grassi e 43% proteine) ha determinato una perdita di peso significativa, riducendo la massa grassa e, in minor misura, anche la massa magra.
Queste variazioni della composizione corporea sono associate a una riduzione netta della spesa energetica nelle 24 ore dopo un mese di fase attiva di VLCKD. È stato importante notare come, rispetto a pazienti in corso di dieta isocalorica bilanciata (50% carboidrati, 30% grassi e 20% proteine), la VLCKD induca un cambiamento dell’ossidazione dei macronutrienti visibile già dopo un giorno di VLCKD.
Tale modifica risulta caratterizzata da una minore ossidazione dei carboidrati associata a un aumento netto dell’ossidazione dei lipidi. È emerso inoltre che il valore medio dell’ossidazione delle proteine è risultato fin dal primo giorno di VLCKD significativamente aumentato.
Queste variazioni si sono mantenute durante tutta la durata della fase attiva della VLCKD, mostrando un’attenuazione dell’ossidazione dei carboidrati e dei lipidi.
Tale approccio dietetico ha mostrato inoltre effetti positivi sul profilo glucidico e lipidico. Si è osservata una netta riduzione dei valori di FT3 e del rapporto FT3/FT4. Tali variazioni potrebbero essere implicate nella regolazione dei meccanismi di adattamento della spesa energetica durante la restrizione calorica.

Obesity is a chronic and relapsing condition that is characterized by excessive accumulation of adipose tissue. Because of the numerous comorbidities to which this condition leads (currently still too underestimated) and because of the alarming increase in the number of sufferers, there is a need for in-depth study of the etiology, pathophysiology and, above all, possible treatments. Adoption of a lifestyle characterized by a healthy diet and regular exercise is a key cornerstone in preventing but also in treating this condition. Although no indications are outlined in favor of a specific dietary regimen, the ketogenic diet (characterized by low caloric and carbohydrate intake) has been emerging in recent years as an effective option in treating the condition of obesity in the short term. According to some studies, the ketogenic diet would have an important impact on weight loss with relative preservation of lean mass (the main determinant of energy expenditure).
The purpose of this study is to analyze the effect of the active phase of a very low-calorie ketogenic diet (VLCKD) on weight, body composition and energy metabolism measured by metabolic chamber in women with obesity.
Our results showed that VLCKD (13% carbohydrate, 44% fat and 43% protein) resulted in significant weight loss, reducing fat mass and, to a lesser extent, lean mass as well.
These changes in body composition are associated with a net reduction in 24-hour energy expenditure after one month of the active phase of VLCKD. It was important to note that, compared with patients on a balanced isocaloric diet (50% carbohydrate, 30% fat and 20% protein), VLCKD induces a change in macronutrient oxidation visible as early as after one day of VLCKD.
This change is characterized by decreased oxidation of carbohydrates associated with a net increase in lipid oxidation. Importantly, the mean value of protein oxidation was found to be significantly increased from the first day of VLCKD. These changes were maintained throughout the duration of the active phase of VLCKD, showing an attenuation of carbohydrate and lipid oxidation. In addition, this dietary approach showed positive effects on the glucose and lipid profile. A marked reduction in FT3 values and FT3/FT4 ratio was also observed. These changes could be implicated in the regulation of energy expenditure adaptation mechanisms during caloric restriction.