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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05222019-225305


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BORTOLI, BENIAMINO
URN
etd-05222019-225305
Titolo
Nuove possibilità ricostruttive dopo laringofaringectomia e proposta di un algoritmo ricostruttivo
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cigna, Emanuele
Parole chiave
  • chirurgia ricostruttiva
  • microchirurgia
  • laringofaringectomia
Data inizio appello
11/06/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/06/2089
Riassunto
INTRODUZIONE: I difetti laringofaringei sono il risultato di interventi chirurgici di laringofaringectomia che vengono eseguiti nel trattamento di alcune forme neoplastiche avanzate della laringe e dell’ipofaringe. A seguito di questi interventi altamente demolitivi può essere necessario ricostruire chirurgicamente la faringe, per restituire al paziente la capacità di alimentarsi per via naturale e salvaguardarne per quanto possibile la qualità della vita.

SCOPO DELLO STUDIO: Il lavoro esprime il tentativo di elaborazione di un algoritmo ricostruttivo che possa guidare nella scelta della tecnica chirurgica da impiegare nella ricostruzione della faringe dopo laringofaringectomia, tenendo conto delle specificità di ciascuna tecnica e di quelle del difetto faringeo.

PAZIENTI E METODI: Sono stati considerati n.14 interventi di ricostruzione faringea derivanti da chirurgia exeretica per carcinoma laringeo o ipofaringeo. In tre di essi è stato utilizzato il lembo libero dell’arteria surale mediale (MSAP), in quattro il lembo libero anterolaterale della coscia (ALT), in due il lembo libero di digiuno (JFF), in tre il lembo peduncolato miocutaneo pettorale (PMMC) e in due è stato utilizzato il lembo libero radiale (RFF).

RISULTATI: Tre pazienti su quattordici hanno sviluppato complicanze post operatorie che sono state risolte e non hanno determinato il fallimento del lembo (un ematoma e due necrosi parziali della paletta cutanea esterna). Il successo dei lembi è stato del 100%. In tutti i casi, eccetto per quelli in cui è stato utilizzato il lembo RFF, la chiusura del sito donatore è avvenuta in maniera diretta. Nei due pazienti sottoposti a ricostruzione con RFF, la chiusura del sito donatore ha richiesto l’utilizzo di un innesto cutaneo.
Il lembo libero MSAP è stato sempre scolpito come lembo chimerico, non si sono sviluppate complicanze nei pazienti sottoposti a questa tecnica chirurgica. In tutti e tre i casi l’intervento è avvenuto con successo e il sito donatore è stato chiuso in maniera diretta.

DISCUSSIONE: La chirurgia ricostruttiva moderna vanta un enorme quantità di tecniche ricostruttive differenti, ognuna con i suoi vantaggi e svantaggi, e offre ai chirurghi la possibilità di disegnare l’intervento ricostruttivo sulla base della specificità del caso. La presenza di un algoritmo ricostruttivo può aiutare il chirurgo ad orientarsi tra le diverse tecniche che ha a disposizione. Il lembo MSAP è un lembo di recente descrizione che sta diventando popolare nella ricostruzione dei difetti del distretto testa collo perché è estremamente sottile e quindi adatto alla ricostruzione della cavità orale e della faringe. Per le sue caratteristiche si avvicina molto al lembo RFF.

CONCLUSIONI: L’algoritmo proposto nell’elaborato tiene in considerazione anche l’utilizzo del lembo MSAP come nuova tecnica alternativa al lembo RFF in casi selezionati. I due lembi hanno caratteristiche simili come la sottigliezza, ma il primo preserva maggiormente il sito donatore e può essere costruito come lembo chimerico muscolare con un blocco di muscolo gastrocnemio che può essere sfruttato nella ricostruzione di ampi difetti del collo. Il lembo MSAP rappresenta una tecnica molto promettente e si ritaglia uno spazio importante nell’attuale panorama ricostruttivo della faringe.
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