Tesi etd-05212024-081848 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CHIAPPARELLI, GAIA
URN
etd-05212024-081848
Titolo
Ruolo prognostico dell'espressione di WT-1 nelle patologie mieloidi
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Galimberti, Sara
Parole chiave
- acute myeloid leukemia
- fattore prognostico
- leucemia mieloide acuta
- myelodysplastic syndrome
- overall survival
- prognostic factor
- sindrome mielodisplastica
- sopravvivenza globale
- wt-1
Data inizio appello
11/06/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/06/2027
Riassunto
Il ruolo di WT-1, fattore trascrizionale, codificato a partire dal gene omonimo presente sul cromosoma 11p13, è da tempo studiato in numerose malattie ematologiche.
È costitutivamente presente nelle cellule ematopoietiche normali, salvo raggiungere livelli significativamente elevati nelle patologie mieloidi: Il gene WT-1, la cui espressione è inversamente proporzionale al grado di differenziamento cellulare, sembra aumentare in parallelo all’incremento dei blasti e per questo può essere utilizzato come marker di malattia, nelle leucemie mieloidi acute (LMA) e nelle sindromi mielodisplastiche (MDS).
Nella LMA, la sua costante presenza lo rende utile per il monitoraggio della malattia minima misurabile (MRD), permettendo di indirizzare il clinico verso scelte terapeutiche, “cucite a misura del paziente” e di intercettare precocemente eventuali recidive, prima che queste si manifestino con alterazione dei parametri emocromo-citometrici.
Nella MDS, allo stesso modo, WT-1 si è dimostrato un predittore efficace di progressione in senso leucemico, aumentando in relazione all’incremento blastico.
Nel presente studio retrospettivo, effettuato su una popolazione di pazienti affetti da LMA, MDS e MDS/LMA seguiti presso la UO Ematologia di Pisa nel periodo dal 2013 al 2022, si è confermato l’impatto dell’espressione di WT-1 misurata alla diagnosi sulla sopravvivenza.
Dall’elaborazione dei dati, eseguita secondo analisi multivariata di Cox, si è stimato un hazard ratio (HR) di 2,8 (CI 95%) -con un p-value<0,001- a dimostrazione di una sopravvivenza circa 3 volte minore nei pazienti con alti livelli di WT-1 alla diagnosi (uguali o maggiori di 250 copie di WT-1/104 copie di ABL1) rispetto a quelli con valori più bassi (minori di 250 copie WT-1/104 copie ABL1). Da qui il suggerimento di utilizzare l’espressione di WT-1 alla diagnosi come fattore prognostico, in accordo con quanto proposto dalle linee guida internazionali sulla valutazione della MRD, edite nel 2021, che ipotizzavano di utilizzare WT-1, in assenza di altri marcatori molecolari, per stratificare i pazienti con LMA in classi di rischio, diversificate per probabilità di sopravvivenza a lungo termine.
Il nostro studio, quindi, va nella direzione della identificazione di WT-1 come elemento da integrare negli scores di rischio già esistenti, al fine di individuare i soggetti ad altissimo rischio di morte, per i quali occorre disegnare ab initio una strategia trapiantologica.
The WT-1 transcription factor is well known for its expression in hematological diseases, and it is encoded by the WT-1 gene in 11p13 chromosome.
In LMA WT-1 is regarded as a marker of MRD (measurable residual disease) in patients undergoing chemotherapy or transplant. Thus, the overexpression of this gene can be associated with relaspsed, progressive, or refractory disease and helps the clinician to pursue a different therapeutic strategy.
WT-1’s expression is, in general, related with the increase of blasts and therefore can be also used to monitor the progression of myelodysplastic syndromes (MDS) towards LMA (MDS/LMA).
This study is based on the observation of 186 patients, which have been assessed for LMA, MDS and MDS/LMA, at the Hematology Operational Unit of Pisa between 2013 and 2022.
As a result, this survey can confirm the association between an overexpression of WT-1 at the time of diagnosis and worse disease outcome in MDS and MDS/LMA. It also brings up the possible use of this gene as a prognostic factor in clinical practice.
However, this analysis does not demonstrate this association in LMA’s group.
È costitutivamente presente nelle cellule ematopoietiche normali, salvo raggiungere livelli significativamente elevati nelle patologie mieloidi: Il gene WT-1, la cui espressione è inversamente proporzionale al grado di differenziamento cellulare, sembra aumentare in parallelo all’incremento dei blasti e per questo può essere utilizzato come marker di malattia, nelle leucemie mieloidi acute (LMA) e nelle sindromi mielodisplastiche (MDS).
Nella LMA, la sua costante presenza lo rende utile per il monitoraggio della malattia minima misurabile (MRD), permettendo di indirizzare il clinico verso scelte terapeutiche, “cucite a misura del paziente” e di intercettare precocemente eventuali recidive, prima che queste si manifestino con alterazione dei parametri emocromo-citometrici.
Nella MDS, allo stesso modo, WT-1 si è dimostrato un predittore efficace di progressione in senso leucemico, aumentando in relazione all’incremento blastico.
Nel presente studio retrospettivo, effettuato su una popolazione di pazienti affetti da LMA, MDS e MDS/LMA seguiti presso la UO Ematologia di Pisa nel periodo dal 2013 al 2022, si è confermato l’impatto dell’espressione di WT-1 misurata alla diagnosi sulla sopravvivenza.
Dall’elaborazione dei dati, eseguita secondo analisi multivariata di Cox, si è stimato un hazard ratio (HR) di 2,8 (CI 95%) -con un p-value<0,001- a dimostrazione di una sopravvivenza circa 3 volte minore nei pazienti con alti livelli di WT-1 alla diagnosi (uguali o maggiori di 250 copie di WT-1/104 copie di ABL1) rispetto a quelli con valori più bassi (minori di 250 copie WT-1/104 copie ABL1). Da qui il suggerimento di utilizzare l’espressione di WT-1 alla diagnosi come fattore prognostico, in accordo con quanto proposto dalle linee guida internazionali sulla valutazione della MRD, edite nel 2021, che ipotizzavano di utilizzare WT-1, in assenza di altri marcatori molecolari, per stratificare i pazienti con LMA in classi di rischio, diversificate per probabilità di sopravvivenza a lungo termine.
Il nostro studio, quindi, va nella direzione della identificazione di WT-1 come elemento da integrare negli scores di rischio già esistenti, al fine di individuare i soggetti ad altissimo rischio di morte, per i quali occorre disegnare ab initio una strategia trapiantologica.
The WT-1 transcription factor is well known for its expression in hematological diseases, and it is encoded by the WT-1 gene in 11p13 chromosome.
In LMA WT-1 is regarded as a marker of MRD (measurable residual disease) in patients undergoing chemotherapy or transplant. Thus, the overexpression of this gene can be associated with relaspsed, progressive, or refractory disease and helps the clinician to pursue a different therapeutic strategy.
WT-1’s expression is, in general, related with the increase of blasts and therefore can be also used to monitor the progression of myelodysplastic syndromes (MDS) towards LMA (MDS/LMA).
This study is based on the observation of 186 patients, which have been assessed for LMA, MDS and MDS/LMA, at the Hematology Operational Unit of Pisa between 2013 and 2022.
As a result, this survey can confirm the association between an overexpression of WT-1 at the time of diagnosis and worse disease outcome in MDS and MDS/LMA. It also brings up the possible use of this gene as a prognostic factor in clinical practice.
However, this analysis does not demonstrate this association in LMA’s group.
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