Tesi etd-05212014-160758 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
PELLEGRINI, GIULIA
URN
etd-05212014-160758
Titolo
progettazione e sintesi di probes fluorescenti per il TSPO a struttura chinazolinica
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Taliani, Sabrina
relatore Barresi, Elisabetta
relatore Barresi, Elisabetta
Parole chiave
- probes fluorescenti
- struttura chinazolinica
- TSPO
Data inizio appello
11/06/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La proteina traslocatrice (TSPO), è una proteina transmembrana localizzata a livello della membrana mitocondriale esterna di molti tipi di cellule. Tale proteina risulta ampiamente espressa nelle cellule gliali e in molti tessuti periferici. Il TSPO risulta coinvolto in molti processi biologici e la sua espressione basale sembra venir alterata in concomitanza di un certo numero di patologie, come il cancro, disturbi neurodegenerativi, disturbi celebrali, infiammazione e ansia,
rivestendo quindi un ruolo importante sia nella regolazione della proliferazione cellulare e dell’apoptosi, che nella biosintesi degli steroidi. La proteina traslocatrice ha assunto quindi un certo interesse come possibile target terapeutico e diagnostico.
Di conseguenza, l’identificazione di nuovi ligandi per il TSPO risulta di grande importanza al fine di caratterizzare gli eventuali ruoli farmacologici e terapeutici di tale recettore.
Un utile strumento biomedico che ha consentito di visualizzare, caratterizzare e quantificare i processi biologici, nell’uomo e in altri organismi viventi, a livello cellullare e subcellualre, è il molecular imaging.
Negli ultimi anni, l’uso di probes molecolari come radioligandi e ligandi fluorescenti si è rivelato un valido metodo per lo studio delle interazioni ligando/recettore.
Nel corso della tesi sono stati sviluppati dei probes molecolari fluorescenti. La caratteristica fondamentale che un probe deve avere per poter essere definito marker recettoriale è la capacità di legarsi con alta affinità al recettore in esame.
La sintesi di tali ligandi è stata realizzata a partire dal derivato etil 3,4-diidro-4-oxochinazolin-2-carbossilato, per l’ottenimento di composti finali a struttura chinazolinica portanti come gruppo fluorescente il 7-nitrobenzofurazano (NBD).
I probes fluorescenti presentano alcuni vantaggi tra cui: basso costo e bassa tossicità oltre all’ottima maneggevolezza; la possibilità di essere spiazzati da ligandi non fluorescenti, permettendo quindi di valutarne la specificità del segnale di fluorescenza.
Al contrario, tra gli svantaggi: il gruppo fluorescente può diminuire l’affinità di legame poiché interferisce con il legame al recettore; inoltre esistono dei fattori che tendono a diminuire la sensibilità di rilevazione del segnale.
rivestendo quindi un ruolo importante sia nella regolazione della proliferazione cellulare e dell’apoptosi, che nella biosintesi degli steroidi. La proteina traslocatrice ha assunto quindi un certo interesse come possibile target terapeutico e diagnostico.
Di conseguenza, l’identificazione di nuovi ligandi per il TSPO risulta di grande importanza al fine di caratterizzare gli eventuali ruoli farmacologici e terapeutici di tale recettore.
Un utile strumento biomedico che ha consentito di visualizzare, caratterizzare e quantificare i processi biologici, nell’uomo e in altri organismi viventi, a livello cellullare e subcellualre, è il molecular imaging.
Negli ultimi anni, l’uso di probes molecolari come radioligandi e ligandi fluorescenti si è rivelato un valido metodo per lo studio delle interazioni ligando/recettore.
Nel corso della tesi sono stati sviluppati dei probes molecolari fluorescenti. La caratteristica fondamentale che un probe deve avere per poter essere definito marker recettoriale è la capacità di legarsi con alta affinità al recettore in esame.
La sintesi di tali ligandi è stata realizzata a partire dal derivato etil 3,4-diidro-4-oxochinazolin-2-carbossilato, per l’ottenimento di composti finali a struttura chinazolinica portanti come gruppo fluorescente il 7-nitrobenzofurazano (NBD).
I probes fluorescenti presentano alcuni vantaggi tra cui: basso costo e bassa tossicità oltre all’ottima maneggevolezza; la possibilità di essere spiazzati da ligandi non fluorescenti, permettendo quindi di valutarne la specificità del segnale di fluorescenza.
Al contrario, tra gli svantaggi: il gruppo fluorescente può diminuire l’affinità di legame poiché interferisce con il legame al recettore; inoltre esistono dei fattori che tendono a diminuire la sensibilità di rilevazione del segnale.
File
Nome file | Dimensione |
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tesi_def..._TSPO.pdf | 1.39 Mb |
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