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In questa mia ricerca ho tentato di evidenziare il più possibile il carattere videoartistico, specificatamente videoartistico della produzione di Barney (la quale poteva essere scambiata anche per cinema d’avanguardia). Ho intrecciato il discorso sulla videoarte con il discorso sull’intermedialità, proponendo l’immagine di Barney come artista intermediale. Ho approfondito quello che secondo me è il carattere utopico e visionario della poetica del videoartista statunitense. Dato il carattere intermediale, ho collegato l’arte di Barney a tutta una tradizione cinematografica, quella che ho definito del “superamento del limite” (Kubrick, Cronenberg, Lynch). Ho voluto evidenziare punti di convergenza, ma anche di divergenza fra Barney ed i tre autori cinematografici succitati. Ho, infine trovato, il minimo comun denominatore fra Barney ed i tre registi di cinema nell’atteggiamento creativo improntato al “superamento del limite”, oltre a trovare singoli punti di convergenza, di Barney con Kubrick (carattere utopistico, visionario ed anti-narrativo), di Barney con Cronenberg (il post-umano, il corpo, la sessualità), e di Barney con Lynch (il problema dell’identità e del doppio).