Tesi etd-05202023-141155 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LOVAGLIO, NICOLE
URN
etd-05202023-141155
Titolo
“Produzione di oli combustibili e lubrificanti da biomasse microbiche”
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOSICUREZZA E QUALITÀ DEGLI ALIMENTI
Relatori
relatore Agnolucci, Monica
correlatore Serra, Andrea
correlatore Serra, Andrea
Parole chiave
- Biocombustibili
- Biolubrificanti
- Cutaneotrichosporon oleaginosus
- Lipomyces starkey
- scarti caseari
- SCO
Data inizio appello
05/06/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/06/2093
Riassunto
L’esaurimento dei combustibili fossili e i cambiamenti climatici legati al loro utilizzo, spinge in modo crescente verso la ricerca di alternative rinnovabili. La biomassa è sempre più utilizzata come substrato fermentativo per la produzione di biocombustibili e biolubrificanti. In particolare, microrganismi oleaginosi hanno la capacità di accumulare lipidi intracellulari (Single Cell Oil) utilizzando scarti agroindustriali come substrati di crescita, per questo motivo sono utilizzati nella produzione sostenibile di biocombustibili e biolubrificanti.
Lo scopo della tesi è stato quello di testare due ceppi di microrganismi oleaginosi , Lipomyces starkeyi e Cutaneotrichosporon oleaginosus, per produrre oli da biomasse microbiche utilizzando effluenti di caseificio come substrato di crescita.
A tal fine, sono state condotte fermentazioni batch in semi-anaerobiosi in bioreattore a due temperature di crescita (25 °C e 30 °C), mettendole a confronto per verificare l’efficienza di processo. Giornalmente sono stati valutati i parametri di crescita cellulare e l’andamento fermentativo; le fermentazioni sono state bloccate in fase stazionaria e successivamente, tramite un processo di downstream, è stata effettuata l’estrazione dei lipidi dalle cellule per valutare la composizione degli acidi grassi (indice di insaturazione e lunghezza delle catene), in funzione delle caratteristiche tecnologiche richieste per la qualità dei biocombustibili e biolubrificanti che si vogliono ottenere.
Dallo studio è emerso che la temperatura di fermentazione influisce sulla composizione in acidi grassi: il rapporto acidi grassi saturi/insaturi più elevato è stato ottenuto con L. starkeyi a 30 °C. In C. oleaginosus è stato ottenuto un buon rapporto acidi grassi saturi/insaturi, ed anche il più elevato contenuto in acidi grassi saturi a catena media, dato significativo per le caratteristiche reologiche dell’olio. Si può pertanto concludere che L. starkeyi ha dato i migliori risultati in termini quantitativi e C. oleaginosus in termini qualitativi.
Inoltre, tramite il processo fermentativo, si possono ridurre i valori di BOD e COD del siero, in modo tale da diminuire i costi di smaltimento, con vantaggi a livello ambientale. Il miglior risultato in tal senso è stato ottenuto con C. oleaginosus nelle fermentazioni condotte a 25 °C, in cui gli zuccheri residui a fine processo erano i più bassi.
Lo scopo della tesi è stato quello di testare due ceppi di microrganismi oleaginosi , Lipomyces starkeyi e Cutaneotrichosporon oleaginosus, per produrre oli da biomasse microbiche utilizzando effluenti di caseificio come substrato di crescita.
A tal fine, sono state condotte fermentazioni batch in semi-anaerobiosi in bioreattore a due temperature di crescita (25 °C e 30 °C), mettendole a confronto per verificare l’efficienza di processo. Giornalmente sono stati valutati i parametri di crescita cellulare e l’andamento fermentativo; le fermentazioni sono state bloccate in fase stazionaria e successivamente, tramite un processo di downstream, è stata effettuata l’estrazione dei lipidi dalle cellule per valutare la composizione degli acidi grassi (indice di insaturazione e lunghezza delle catene), in funzione delle caratteristiche tecnologiche richieste per la qualità dei biocombustibili e biolubrificanti che si vogliono ottenere.
Dallo studio è emerso che la temperatura di fermentazione influisce sulla composizione in acidi grassi: il rapporto acidi grassi saturi/insaturi più elevato è stato ottenuto con L. starkeyi a 30 °C. In C. oleaginosus è stato ottenuto un buon rapporto acidi grassi saturi/insaturi, ed anche il più elevato contenuto in acidi grassi saturi a catena media, dato significativo per le caratteristiche reologiche dell’olio. Si può pertanto concludere che L. starkeyi ha dato i migliori risultati in termini quantitativi e C. oleaginosus in termini qualitativi.
Inoltre, tramite il processo fermentativo, si possono ridurre i valori di BOD e COD del siero, in modo tale da diminuire i costi di smaltimento, con vantaggi a livello ambientale. Il miglior risultato in tal senso è stato ottenuto con C. oleaginosus nelle fermentazioni condotte a 25 °C, in cui gli zuccheri residui a fine processo erano i più bassi.
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Tesi non consultabile. |