Tesi etd-05192022-085318 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CARLI, FEDERICA
URN
etd-05192022-085318
Titolo
Follow-up a lungo termine del diabete pregravidico: outcome materno-infantili
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Del Prato, Stefano
correlatore Dott.ssa Bertolotto, Alessandra
correlatore Dott.ssa Bertolotto, Alessandra
Parole chiave
- complicanze materno-fetali
- controllo glicometabolico
- diabete pregravidico
- hba1c
- post-partum
- t1dm
Data inizio appello
14/06/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/06/2092
Riassunto
La gravidanza nella donna con diabete si associa a un aumentato rischio di complicanze materno-fetali. Il controllo glico-metabolico delle donne all’inizio e durante la gravidanza è stato correlato agli outcome perinatali avversi, resta tuttavia da determinare se influisca anche sugli esiti della prole a lungo termine. Inoltre, pochi studi hanno valutato la capacità della donna di mantenere nel tempo il buon controllo glicemico raggiunto in gravidanza.
In questo studio sono stati raccolti in maniera retrospettiva dalle cartelle cliniche i dati metabolici (al baseline, durante la gravidanza e nei primi 5 anni dopo il parto) e gli outcome neonatali di 144 donne con diabete mellito tipo 1 (T1DM) o tipo 2 (T2DM) che hanno condotto una gravidanza dal 2004 al 2020. Attraverso alcuni questionari, sono stati raccolti i dati sullo sviluppo dei loro figli fino ai 5 anni d’età.
L’analisi dei dati raccolti ha dimostrato che la programmazione della gravidanza nella donna con diabete consente di raggiungere livelli inferiori di HbA1c nelle prime fasi della gestazione, riducendo gli outcome neonatali avversi. Inoltre, le donne che raggiungono un buon controllo glicemico durante la gravidanza tendono a mantenerlo fino a 4 anni dopo il parto, riducendo così il rischio di sviluppare complicanze microvascolari. Le donne con normopeso pregravidico hanno una maggiore probabilità di avere un incremento ponderale a target rispetto alle donne sovrappeso e a quelle con obesità. Con i limiti dettati dalla scarsa numerosità del campione, i figli di madri con diabete sembrano presentare un maggior rischio di sottopeso che di obesità nei primi 5 anni di vita; le tappe principali del neurosviluppo non differiscono in relazione al controllo glicemico delle gestanti, tuttavia i neonati pretermine più spesso iniziano a parlare dopo i 18 mesi.
In questo studio sono stati raccolti in maniera retrospettiva dalle cartelle cliniche i dati metabolici (al baseline, durante la gravidanza e nei primi 5 anni dopo il parto) e gli outcome neonatali di 144 donne con diabete mellito tipo 1 (T1DM) o tipo 2 (T2DM) che hanno condotto una gravidanza dal 2004 al 2020. Attraverso alcuni questionari, sono stati raccolti i dati sullo sviluppo dei loro figli fino ai 5 anni d’età.
L’analisi dei dati raccolti ha dimostrato che la programmazione della gravidanza nella donna con diabete consente di raggiungere livelli inferiori di HbA1c nelle prime fasi della gestazione, riducendo gli outcome neonatali avversi. Inoltre, le donne che raggiungono un buon controllo glicemico durante la gravidanza tendono a mantenerlo fino a 4 anni dopo il parto, riducendo così il rischio di sviluppare complicanze microvascolari. Le donne con normopeso pregravidico hanno una maggiore probabilità di avere un incremento ponderale a target rispetto alle donne sovrappeso e a quelle con obesità. Con i limiti dettati dalla scarsa numerosità del campione, i figli di madri con diabete sembrano presentare un maggior rischio di sottopeso che di obesità nei primi 5 anni di vita; le tappe principali del neurosviluppo non differiscono in relazione al controllo glicemico delle gestanti, tuttavia i neonati pretermine più spesso iniziano a parlare dopo i 18 mesi.
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