Tesi etd-05192017-091018 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MOGGIA, STEFANO
URN
etd-05192017-091018
Titolo
L'obbligo di sicurezza del datore di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Albi, Pasqualino
Parole chiave
- art. 2087 c.c.
- datore di lavoro
- obbligo di sicurezza
- responsabilità
- sicurezza sul lavoro
Data inizio appello
17/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato affronta il tema dell’obbligo di sicurezza del datore di lavoro e della tutela della salute dei lavoratori. La legislazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia è stata oggetto di un’importante e complessa evoluzione, la quale ha coinvolto da un lato i livelli di tutela e dall’altro, l’oggetto di essa, progredendo dal concetto di riparazione dei danni da infortunio sul lavoro (o da malattia professionale) al concetto di prevenzione degli stessi e non ricomprendendo solo la dimensione dell’integrità fisica del lavoratore ma anche la sfera psichica e della personalità morale.
A tal proposito, l’obbligo di sicurezza del datore di lavoro trova le proprie basi in un complesso, copioso e differenziato quadro normativo, composto in primo luogo dalla disposizione codicistica presente all’art. 2087 (quest’ultimo definito, in dottrina, quale “architrave” dell’intera legislazione in tema di sicurezza), dalla legislazione prevenzionistica degli anni cinquanta del secolo scorso, dalla legislazione di derivazione comunitaria, recepita successivamente dal legislatore nazionale e poi riformata in un “unico testo” (d.lgs. n. 81/2008).
Esaminato il complesso quadro evolutivo in materia, successivamente l’attenzione verrà rivolta all’interazione tra la norma generale (rappresentata dalla menzionata disposizione codicistica) e la disciplina speciale prevenzionistica (riformata nel d.lgs. n. 81/2008). Dopo un’analisi inerente la titolarità, l’ambito di applicazione e il contenuto dell’obbligo in questione, e in virtù della “diffusione del debito di sicurezza”, verranno passati in rassegna i numerosi soggetti presenti nell’organigramma aziendale, titolari di peculiari obblighi e di specifiche funzioni in materia di sicurezza (dirigente, preposto, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, medico competente e responsabile dei lavoratori per la sicurezza).
Nell’ottica della prevenzione e della priorità logico-giuridica dell’adempimento dell’obbligo di sicurezza rispetto alla tutela risarcitoria, verranno inoltre approfonditi gli strumenti esperibili dai lavoratori dinanzi all’inadempimento del menzionato obbligo datoriale e nello specifico, essi, verranno scomposti in strumenti di autotutela individuale estintivi e conservativi. Il diritto alla salute per una sua completa realizzazione necessita non solo di proiettarsi nella dimensione risarcitoria ma anche di inverarsi mediante soluzioni rimediali che ne garantiscano l’effettivo godimento.
Inoltre considerata da un lato l’ormai prevalente opinione dottrinale e giurisprudenziale, la quale colloca il menzionato obbligo all’interno del sinallagma contrattuale e non a latere o in una zona marginale del rapporto di lavoro e dall’altro la repulsione verso qualunque tentativo di equiparazione tra inviolabilità e risarcibilità, verranno ricercati gli strumenti contrattuali esperibili dinanzi all’inadempimento datoriale e finalizzati all’effettiva tutela della salute.
Infine, constatata la necessaria natura residuale della tutela risarcitoria, verranno inventariate e approfondite alcune figure peculiari di danni alla persona del lavoratore. Un approfondimento finale avrà ad oggetto il complesso rapporto tra il sistema assicurativo INAIL e la responsabilità civile del datore di lavoro per gli infortuni e le malattie professionali. In particolare verranno portati alla luce i profili problematici inerenti la vexata quaestio del c.d. “danno differenziale”.
A tal proposito, l’obbligo di sicurezza del datore di lavoro trova le proprie basi in un complesso, copioso e differenziato quadro normativo, composto in primo luogo dalla disposizione codicistica presente all’art. 2087 (quest’ultimo definito, in dottrina, quale “architrave” dell’intera legislazione in tema di sicurezza), dalla legislazione prevenzionistica degli anni cinquanta del secolo scorso, dalla legislazione di derivazione comunitaria, recepita successivamente dal legislatore nazionale e poi riformata in un “unico testo” (d.lgs. n. 81/2008).
Esaminato il complesso quadro evolutivo in materia, successivamente l’attenzione verrà rivolta all’interazione tra la norma generale (rappresentata dalla menzionata disposizione codicistica) e la disciplina speciale prevenzionistica (riformata nel d.lgs. n. 81/2008). Dopo un’analisi inerente la titolarità, l’ambito di applicazione e il contenuto dell’obbligo in questione, e in virtù della “diffusione del debito di sicurezza”, verranno passati in rassegna i numerosi soggetti presenti nell’organigramma aziendale, titolari di peculiari obblighi e di specifiche funzioni in materia di sicurezza (dirigente, preposto, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, medico competente e responsabile dei lavoratori per la sicurezza).
Nell’ottica della prevenzione e della priorità logico-giuridica dell’adempimento dell’obbligo di sicurezza rispetto alla tutela risarcitoria, verranno inoltre approfonditi gli strumenti esperibili dai lavoratori dinanzi all’inadempimento del menzionato obbligo datoriale e nello specifico, essi, verranno scomposti in strumenti di autotutela individuale estintivi e conservativi. Il diritto alla salute per una sua completa realizzazione necessita non solo di proiettarsi nella dimensione risarcitoria ma anche di inverarsi mediante soluzioni rimediali che ne garantiscano l’effettivo godimento.
Inoltre considerata da un lato l’ormai prevalente opinione dottrinale e giurisprudenziale, la quale colloca il menzionato obbligo all’interno del sinallagma contrattuale e non a latere o in una zona marginale del rapporto di lavoro e dall’altro la repulsione verso qualunque tentativo di equiparazione tra inviolabilità e risarcibilità, verranno ricercati gli strumenti contrattuali esperibili dinanzi all’inadempimento datoriale e finalizzati all’effettiva tutela della salute.
Infine, constatata la necessaria natura residuale della tutela risarcitoria, verranno inventariate e approfondite alcune figure peculiari di danni alla persona del lavoratore. Un approfondimento finale avrà ad oggetto il complesso rapporto tra il sistema assicurativo INAIL e la responsabilità civile del datore di lavoro per gli infortuni e le malattie professionali. In particolare verranno portati alla luce i profili problematici inerenti la vexata quaestio del c.d. “danno differenziale”.
File
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