Tesi etd-05192015-155420 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BURCHIELLI, CATERINA
URN
etd-05192015-155420
Titolo
ORIGINI E ASPETTI COSTITUZIONALI DEL DIRITTO AL CONSENSO INFORMATO E ANALISI PARTICOLARE SU SOGGETTO MINORENNE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Azzena, Luisa
Parole chiave
- consenso informato
- minore
- trattamenti sanitari
Data inizio appello
19/06/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Tale elaborato pone come argomento principale l’analisi dell’istituto del Consenso informato in generale e nel caso particolare del soggetto minorenne.
Nel primo capitolo parlerò delle origini di tale istituto, dell’art 32 comma 2 in quanto sede Costituzionale del diritto al consenso informato e dei principi che né stanno alla base, come quello dell’alleanza terapeutica vista oggi come la forma ottimale di cura in ambito sanitario e quello di autodeterminazione.
L’analisi di tali principi verrà svolta anche nel caso in cui ad essere interessato al trattamento sanitario sia proprio un soggetto minorenne, la cui volontà oggi, nell’ambito sanitario acquista sempre più rilievo e vedremo taluni casi pratici di contrasto tra la volontà del minore e quella dei genitori esercenti la potestà genitoriale, nell’applicazione di proposte terapeutiche da parte del medico.
Nel secondo capitolo tratterò quella che è la Giurisprudenza ordinaria in riferimento al Consenso informato, analizzerò nel dettaglio la sent 438 del 2008 avente ad oggetto la legittimità di norme regionali che prescrivono specifiche modalità di acquisizione del consenso in caso di trattamenti farmacologici su minori ritenuti particolarmente rischiosi, la quale ha riconosciuto al consenso informato inteso quale “ espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico” la natura di vero e proprio “diritto della persona che trova fondamento, nell’art 2 e negli articoli 13 e 32 della Costituzione”.
Siamo nell’ambito di un giudizio sulla competenza legislativa contesa tra Stato e Regioni e il risultato è l’attribuzione al consenso informato della qualità di principio fondamentale della materia “ tutela della salute” ai sensi dell’art 117 della Cost.
Verranno poi riportati i motivi che hanno portato alla decisione e i vari commenti alla decisione stessa , da parte di giudici.
Nel terzo ed ultimo capitolo tratterò altre problematiche relative ai trattamenti sanitari su minori.
In particolare mi concentrerò: sull’eutanasia guardando prima ai suoi aspetti generali per poi parlare della legge del Belgio che come sappiamo, ha accetto di praticare l’eutanasia anche su pazienti minorenni.
Esamineremo poi le varie problematiche in riferimento alle trasfusioni di sangue, sulla possibilità di esprimere un proprio dissenso alle stesse e vedremo il caso dei Testimoni di Geova che da sempre rifiutano le trasfusioni di sangue.
Approfondiremo il caso in cui ad essere interessato alla trasfusione sia un soggetto minorenne con genitori Testimoni di Geova.
Successivamente svilupperò l’argomento del consenso informato in riferimento alla materia dei trapianti, guardando alla possibilità di esprimere un proprio consenso in ordine allo stesso, per poi concentrarmi ancora una volta sui soggetti minorenni, rispondendo alla domanda se i minori possono o meno essere donatori.
Un’ulteriore questione che approfondirò sarà quella relativa alle vaccinazioni obbligatorie da sempre oggetto di estremo interesse soprattutto in riferimento alla possibilità di un possibile superamento di tale obbligo.
Infine esaminerò l’argomento dell’interruzione volontaria della gravidanza da parte di una paziente di minore età.
Parlerò della pillola 486 che comporta un’interruzione farmacologica della gravidanza, la quale, come vedremo, potrà essere utilizzata dalle minori solo con il consenso dei genitori.
Analizzerò nel dettaglio l’art 12 della legge 194 del 1978, legge sull’interruzione della gravidanza, per approfondire il profilo della capacità della minore in ordine a tale questione.
Nel primo capitolo parlerò delle origini di tale istituto, dell’art 32 comma 2 in quanto sede Costituzionale del diritto al consenso informato e dei principi che né stanno alla base, come quello dell’alleanza terapeutica vista oggi come la forma ottimale di cura in ambito sanitario e quello di autodeterminazione.
L’analisi di tali principi verrà svolta anche nel caso in cui ad essere interessato al trattamento sanitario sia proprio un soggetto minorenne, la cui volontà oggi, nell’ambito sanitario acquista sempre più rilievo e vedremo taluni casi pratici di contrasto tra la volontà del minore e quella dei genitori esercenti la potestà genitoriale, nell’applicazione di proposte terapeutiche da parte del medico.
Nel secondo capitolo tratterò quella che è la Giurisprudenza ordinaria in riferimento al Consenso informato, analizzerò nel dettaglio la sent 438 del 2008 avente ad oggetto la legittimità di norme regionali che prescrivono specifiche modalità di acquisizione del consenso in caso di trattamenti farmacologici su minori ritenuti particolarmente rischiosi, la quale ha riconosciuto al consenso informato inteso quale “ espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto dal medico” la natura di vero e proprio “diritto della persona che trova fondamento, nell’art 2 e negli articoli 13 e 32 della Costituzione”.
Siamo nell’ambito di un giudizio sulla competenza legislativa contesa tra Stato e Regioni e il risultato è l’attribuzione al consenso informato della qualità di principio fondamentale della materia “ tutela della salute” ai sensi dell’art 117 della Cost.
Verranno poi riportati i motivi che hanno portato alla decisione e i vari commenti alla decisione stessa , da parte di giudici.
Nel terzo ed ultimo capitolo tratterò altre problematiche relative ai trattamenti sanitari su minori.
In particolare mi concentrerò: sull’eutanasia guardando prima ai suoi aspetti generali per poi parlare della legge del Belgio che come sappiamo, ha accetto di praticare l’eutanasia anche su pazienti minorenni.
Esamineremo poi le varie problematiche in riferimento alle trasfusioni di sangue, sulla possibilità di esprimere un proprio dissenso alle stesse e vedremo il caso dei Testimoni di Geova che da sempre rifiutano le trasfusioni di sangue.
Approfondiremo il caso in cui ad essere interessato alla trasfusione sia un soggetto minorenne con genitori Testimoni di Geova.
Successivamente svilupperò l’argomento del consenso informato in riferimento alla materia dei trapianti, guardando alla possibilità di esprimere un proprio consenso in ordine allo stesso, per poi concentrarmi ancora una volta sui soggetti minorenni, rispondendo alla domanda se i minori possono o meno essere donatori.
Un’ulteriore questione che approfondirò sarà quella relativa alle vaccinazioni obbligatorie da sempre oggetto di estremo interesse soprattutto in riferimento alla possibilità di un possibile superamento di tale obbligo.
Infine esaminerò l’argomento dell’interruzione volontaria della gravidanza da parte di una paziente di minore età.
Parlerò della pillola 486 che comporta un’interruzione farmacologica della gravidanza, la quale, come vedremo, potrà essere utilizzata dalle minori solo con il consenso dei genitori.
Analizzerò nel dettaglio l’art 12 della legge 194 del 1978, legge sull’interruzione della gravidanza, per approfondire il profilo della capacità della minore in ordine a tale questione.
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