Tesi etd-05192015-122959 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
MAZZANTI, CHIARA MARIA
URN
etd-05192015-122959
Titolo
ANALISI DELL'INTERO TRASCRITTOMA DI UNA SERIE DI GLIOBLASTOMI; MECCANISMI MOLECOLARI CORRELATI ALLA SOPRAVVIVENZA LIBERA DA MALATTIA
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
PATOLOGIA CLINICA
Relatori
relatore Prof. Paolicchi, Aldo
relatore Prof. Bevilacqua, Generoso
relatore Prof. Bevilacqua, Generoso
Parole chiave
- glioblastoma
- marcatori molecolari
- next generation sequencing
- sopravvivenza
Data inizio appello
22/06/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/06/2085
Riassunto
Il glioblastoma rappresenta la neoplasia maligna cerebrale primitiva più frequente; (da solo costituisce il 54% dei gliomi) e la più aggressiva. Si manifesta tipicamente intorno alla VI decade e si localizza prevalentemente agli emisferi cerebrali; è un tumore raro, con una incidenza di circa 3-4 nuovi casi per 100.000 abitanti, per anno. È una neoplasia gravata da un altissimo tasso di mortalità: meno della metà dei pazienti infatti è vivo entro il primo anno e solo il 3% entro i 3 anni.
Lo standard terapeutico attuale prevede la resezione chirurgica, quando possibile, seguita da radio e chemioterapia adiuvante; tale regime terapeutico ha incrementato la sopravvivenza da 12,1 mesi a 14,6 mesi con una sopravvivenza globale a 2 anni del 26%, tuttavia le caratteristiche biologiche di questo di tumore, quali la rapidità di crescita e d’invasione dei tessuti circostanti, non consentono di ottenere risultati soddisfacenti.
Uno studio accurato dei meccanismi molecolari che sono alla base dei processi di progressione del glioblastoma, potrebbe fornire importanti informazioni sulla sua biologia, da poter utilizzare per scopi prognostici e terapeutici. Tuttavia nel caso del glioblastoma, è molto difficile fare studi di questo genere, essenzialmente per la difficoltà di reperire quantità rappresentative di tessuto tumorale, per la sua rarità, perché non è sempre resecabile e perche’ nella maggior parte dei casi, si dispone solo di piccoli frammenti bioptici, con scarsa componente tumorale.
L’obiettivo del presente studio è stato quello di ottenere nuove e più accurate informazioni sul comportamento biologico del glioblastoma, attraverso l’identificazione di alterazioni molecolari e genetiche, nel tentativo di capire come queste possano, in qualche modo, influenzare la risposta alla terapia, la prognosi, il tempo della prima recidiva e la sopravvivenza globale. Per fare ciò ci siamo avvalsi delle più moderne tecnologie di sequenziamento, quali le metodiche di Next Generation Sequencing (NGS), in grado di processare un numero elevato di molecole di DNA o RNA in una singola reazione, mantenendo i tempi e i costi contenuti. Le potenziali applicazioni di queste nuove metodiche sono enormi e, tra tutte, lo studio dell’intero trascrittoma umano e dell’esoma, rappresentano sicuramente le applicazioni più importanti. La metodica utilizzata è stata il sistema Ion Proton della Life Technologies. Per lo studio sono stati selezionati dall’archivio dell’U.O. di Anatomia Patologica I Universitaria (AOUP), 13 campioni tumorali di glioblastoma umani fissati in formalina ed inclusi in paraffina. Tutti i casi avevano una diagnosi di glioblastoma (grado IV WHO) senza precedenti storici di lesioni a minor grado. I campioni sono stati scelti in modo da ottenere 3 gruppi con una sostanziale differenza nel tempo della prima recidiva dopo la chirurgia: 6 con recidiva inferiore o uguale a 5 mesi (Short RFS) ; 3 con tempo di recidiva compreso tra 16 e 23 mesi (Medium RFS); 4 con tempo recidiva maggiore o uguale a 25 mesi (Long RFS). Il presente studio ha consentito finora di identificare diversi marcatori molecolari, correlati con il tempo della prima recidiva ed in grado di fungere da fattore predittivo. E’ stato inoltre possibile identificare gli specifici processi biologici e le vie genetico-molecolari nei quali sono coinvolti i geni identificati. Un dato molto importante da mettere in evidenza è come il maggior numero di geni differentemente espressi si trovi nei due gruppi agli estremi, ossia tra il gruppo Long RFS e il gruppo Short RFS. Per la prima volta in letteratura, nuovi trascritti di fusione genica anche questi distribuiti in maniera differente tra i vari gruppi.
Le prospettive future del presente studio sono: validare i biomarcatori molecolari, in particolare i trascritti di fusione, identificati con le tecniche di NGS, mediante ulteriori metodiche; creare delle linee cellulari che esprimano in maniera selettiva i geni individuati, in modo da poter essere utilizzate come modelli per saggiare in vitro la chemiosensibilità agli attuali trattamenti o testarne di nuovi; identificare e validare tali biomarcatori da applicare in test diagnostici molecolari con valore prognostico e predittivo.
Lo standard terapeutico attuale prevede la resezione chirurgica, quando possibile, seguita da radio e chemioterapia adiuvante; tale regime terapeutico ha incrementato la sopravvivenza da 12,1 mesi a 14,6 mesi con una sopravvivenza globale a 2 anni del 26%, tuttavia le caratteristiche biologiche di questo di tumore, quali la rapidità di crescita e d’invasione dei tessuti circostanti, non consentono di ottenere risultati soddisfacenti.
Uno studio accurato dei meccanismi molecolari che sono alla base dei processi di progressione del glioblastoma, potrebbe fornire importanti informazioni sulla sua biologia, da poter utilizzare per scopi prognostici e terapeutici. Tuttavia nel caso del glioblastoma, è molto difficile fare studi di questo genere, essenzialmente per la difficoltà di reperire quantità rappresentative di tessuto tumorale, per la sua rarità, perché non è sempre resecabile e perche’ nella maggior parte dei casi, si dispone solo di piccoli frammenti bioptici, con scarsa componente tumorale.
L’obiettivo del presente studio è stato quello di ottenere nuove e più accurate informazioni sul comportamento biologico del glioblastoma, attraverso l’identificazione di alterazioni molecolari e genetiche, nel tentativo di capire come queste possano, in qualche modo, influenzare la risposta alla terapia, la prognosi, il tempo della prima recidiva e la sopravvivenza globale. Per fare ciò ci siamo avvalsi delle più moderne tecnologie di sequenziamento, quali le metodiche di Next Generation Sequencing (NGS), in grado di processare un numero elevato di molecole di DNA o RNA in una singola reazione, mantenendo i tempi e i costi contenuti. Le potenziali applicazioni di queste nuove metodiche sono enormi e, tra tutte, lo studio dell’intero trascrittoma umano e dell’esoma, rappresentano sicuramente le applicazioni più importanti. La metodica utilizzata è stata il sistema Ion Proton della Life Technologies. Per lo studio sono stati selezionati dall’archivio dell’U.O. di Anatomia Patologica I Universitaria (AOUP), 13 campioni tumorali di glioblastoma umani fissati in formalina ed inclusi in paraffina. Tutti i casi avevano una diagnosi di glioblastoma (grado IV WHO) senza precedenti storici di lesioni a minor grado. I campioni sono stati scelti in modo da ottenere 3 gruppi con una sostanziale differenza nel tempo della prima recidiva dopo la chirurgia: 6 con recidiva inferiore o uguale a 5 mesi (Short RFS) ; 3 con tempo di recidiva compreso tra 16 e 23 mesi (Medium RFS); 4 con tempo recidiva maggiore o uguale a 25 mesi (Long RFS). Il presente studio ha consentito finora di identificare diversi marcatori molecolari, correlati con il tempo della prima recidiva ed in grado di fungere da fattore predittivo. E’ stato inoltre possibile identificare gli specifici processi biologici e le vie genetico-molecolari nei quali sono coinvolti i geni identificati. Un dato molto importante da mettere in evidenza è come il maggior numero di geni differentemente espressi si trovi nei due gruppi agli estremi, ossia tra il gruppo Long RFS e il gruppo Short RFS. Per la prima volta in letteratura, nuovi trascritti di fusione genica anche questi distribuiti in maniera differente tra i vari gruppi.
Le prospettive future del presente studio sono: validare i biomarcatori molecolari, in particolare i trascritti di fusione, identificati con le tecniche di NGS, mediante ulteriori metodiche; creare delle linee cellulari che esprimano in maniera selettiva i geni individuati, in modo da poter essere utilizzate come modelli per saggiare in vitro la chemiosensibilità agli attuali trattamenti o testarne di nuovi; identificare e validare tali biomarcatori da applicare in test diagnostici molecolari con valore prognostico e predittivo.
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