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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05192014-214257


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
LOFFREDO, ANTONELLA
URN
etd-05192014-214257
Titolo
Il Mercato del Carmine di Lucca. Un progetto di recupero per la citta'
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Prof. Bevilacqua, Marco Giorgio
relatore Prof. Lanini, Luca
relatore Prof. Cutini, Valerio
relatore Dott.ssa Beconcini, Maria Luisa
Parole chiave
  • mercato
  • recupero
  • analisi configurazionale
  • consolidamento strutturale
Data inizio appello
12/06/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’obiettivo del lavoro eseguito è quello di fornire una proposta progettuale concreta relativa al Mercato del Carmine di Lucca, un edificio molto importante per la città e da anni protagonista di innumerevoli dibattiti tra tecnici, partiti politici e cittadini. La fase progettuale è preceduta da un attento studio dell’edificio storico in esame, avente lo scopo di conoscerlo sia da un punto di vista storico che architettonico, scoprendo le sue potenzialità e avanzando delle proposte progettuali tangibili.
L’inquadramento storico ed urbanistico è stato fondamentale per definire il contesto in cui si inserisce il complesso edilizio e capire le trasformazioni che ha subito soprattutto nel corso dell’Ottocento, quando si è assistito alla soppressione dei conventi. Le indagini storiche sul fabbricato, comprendenti ricerche archivistiche, bibliografiche, cartografiche e fotografiche, hanno lo scopo di ricostruire le fasi costruttive e i cambiamenti cui è stato sottoposto. Emerge come il Mercato del Carmine abbia una storia molto particolare e la costruzione attuale sia il risultato di modifiche realizzate talvolta in maniera poco coerente, soprattutto nella sua trasformazione da luogo di culto comprendente la chiesa e il monastero, ad edificio con vocazione commerciale. La fase di conoscenza dell’edificio comprende, inoltre, il rilievo architettonico, l’analisi delle tipologie costruttive e il quadro dei fenomeni di dissesto, attraverso i quali è stato possibile tracciare un quadro completo della morfologia dell’edificio e dei fenomeni di degrado che lo interessano e comprendere, quindi, i meccanismi di danneggiamento.
Un’altra componente fondamentale è stata lo studio, da un punto di vista urbanistico, eseguito sulla città di Lucca. Infatti, la definizione delle nuove destinazioni d’uso da attribuire al complesso è stata possibile solo attraverso l’analisi configurazionale. Mediante l’analisi diacronica delle trasformazioni urbanistiche che hanno interessato Lucca, è emerso come l’area in cui è collocato il Mercato del Carmine abbia perso progressivamente la sua appetibilità posizionale. Nel corso degli anni, si è assistito ad uno svuotamento del centro storico, a cui si attribuisce un’attrattiva solo turistica, per premiare le aree marginali di nuova formazione. Al fine di restituirgli il suo originario pregio e dare un contributo di rilievo all’attività pianificatoria, si propone la riconversione di tale complesso andando a localizzarvi un’attività di tipo “non configurazionale”, in particolar modo un’attività di tipo monopolistico, che vada, quindi, al di là delle dinamiche di mercato e possa contribuire ad evitare il fenomeno di svuotamento centrifugo che interessa il centro storico in esame. Si è deciso di collocare all’interno delle tre navate principali dell’area dell’ex chiesa il mercato coperto e nella quarta navata posta più a sud si inseriscono la “galleria dell’artigianato” e un punto di ristoro, mentre nell’area dell’ex convento si vanno a collocare gli uffici comunali affiancati da sale espositive e polivalenti e da altri uffici da cedere a privati. L’edificio diventa un "unicum" all’interno del tessuto urbano, un centro polifunzionale ricco di attività e dalle mille sfaccettature. Diviene, quindi, un polo in cui si concentrano quelle attività economiche che all’interno del sistema insediativo non conoscono un’effettiva concorrenza di mercato e il movimento che comportano determina l’aumento dell’appetibilità posizionale dell’area.
Alla rifunzionalizzazione dell’edificio si affianca il progetto di massima del consolidamento strutturale, in cui si prescrivono gli interventi di tipo statico riguardanti la sostituzione del solaio del piano terra dell’ex chiesa, la risarcitura delle lesioni, la verifica del tiro delle catene esistenti e l’inserimento di nuovi incatenamenti, l’utilizzo dell’intonaco armato, la cerchiatura interna della copertura e il consolidamento della torre oraria mediante l’utilizzo di nastri FRP.
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