Tesi etd-05192014-120103 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MALLEGNI, NORMA
URN
etd-05192014-120103
Titolo
solubilizzazione e valorizzazione di biopolimeri tramite liquidi ionici
Dipartimento
CHIMICA E CHIMICA INDUSTRIALE
Corso di studi
CHIMICA INDUSTRIALE
Relatori
relatore Dott. Pomelli, Christian Silvio
correlatore Prof. Galli, Giancarlo
controrelatore Prof. Castelvetro, Valter
correlatore Prof. Galli, Giancarlo
controrelatore Prof. Castelvetro, Valter
Parole chiave
- Biopolimeri
- liquidi ionici
- solubilizzazione
Data inizio appello
12/06/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questo lavoro di tesi è stata studiata la possibilità di valorizzare biopolimeri come cheratina e chitina (prodotti come scarto in grandi quantità, principalmente nell’industria alimentare e tessile). tramite la loro solubilizzazione in liquidi ionici (IL) o dotati di gruppi funzionali polimerizzabili (PIL). Questi ultimi possono essere copolimerizzati con un monomero neutro al fine di ottenere compositi polimero/biopolimero. Un composito cheratina/polimero o chitina/polimero potrebbe sfruttare i vantaggi delle naturali proprietà di fibre di cheratina (es. resistenza a bassa densità) per creare compositi rinnovabili, biodegradabili capaci di prendere il posto di materiali preparati da fonti non rinnovabili.
Le sorgenti di cheratina utilizzate sono state lana di basso pregio e piume di tacchino mentre per la chitina sono stati utilizzati gusci di gamberi.
È stata sintetizzata una serie di IL e PIL in scelti in base alla loro capacità di inserirsi nelle interazioni non covalenti (legami ad idrogeno, interazioni ione-ione, interazioni idrofobiche) interne ai biopolimeri presi in esame.
In seguito all’esito delle prove di solubilità in essi dei biopolimeri si è deciso di concentrarsi sulla cheratina proveniente da piume. Su una serie di soluzioni contenenti grandi quantità di cheratina disciolta (fino al 60%).
Sono state quindi eseguite copolimerizzazioni con stirene. I Compositi risultanti sono stati caratterizzati tramite tecniche spettroscopiche (FTIR e NMR) e termiche (TGA, DSC).
Le sorgenti di cheratina utilizzate sono state lana di basso pregio e piume di tacchino mentre per la chitina sono stati utilizzati gusci di gamberi.
È stata sintetizzata una serie di IL e PIL in scelti in base alla loro capacità di inserirsi nelle interazioni non covalenti (legami ad idrogeno, interazioni ione-ione, interazioni idrofobiche) interne ai biopolimeri presi in esame.
In seguito all’esito delle prove di solubilità in essi dei biopolimeri si è deciso di concentrarsi sulla cheratina proveniente da piume. Su una serie di soluzioni contenenti grandi quantità di cheratina disciolta (fino al 60%).
Sono state quindi eseguite copolimerizzazioni con stirene. I Compositi risultanti sono stati caratterizzati tramite tecniche spettroscopiche (FTIR e NMR) e termiche (TGA, DSC).
File
Nome file | Dimensione |
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introduz...tta25.pdf | 840.57 Kb |
tesi_magistrale.pdf | 2.83 Mb |
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