• indo-european linguistics
• historical linguistics
• homeric greek
• ancient greek
• vedic sanskrit
• avestan
• nominal morphology
• nominal compounds
• root compounds
• endocentricity

Questa tesi mira ad investigare il percorso compiuto dall’endocentrismo indoeuropeo, inteso come categoria linguistica dalle specifiche proprietà funzionali ed attribuibile all’unità originaria, in prospettiva comparativo-ricostruttiva, rispetto a quanto osservabile in greco (Omero e Platone), vedico (RV VIII) ed avestico (Avesta). Infatti, nel primo capitolo, si presentano i più rilevanti modelli teorici in tema di composizione nominale e, al contempo, sono discusse le loro relative implicazioni. Nel secondo capitolo, vengono affrontate una serie di questioni legate non solo alla classificazione dei composti, ma anche all’approccio adottato in questa sede, che predilige aspetti di natura morfo-sintattica e semantica (e.g., il rapporto tra i costituenti, la classe lessicale d’uscita dei membri e la presenza vs. assenza della testa). Nel terzo capitolo, quindi, si prende in esame una serie di composti (e.g., i radicali per il corpus indo-ario ed indo-iranico e gli agentivi in -ος per il greco) che lasciano intravedere una sorta di "zona grigia" tra le categorie di endocentrismo ed esocentrismo e che, di conseguenza, evidenziano un maggiore o un minore grado di innovazione operato dalle singole lingue rispetto a quanto si ricostruisce per l’unità originaria. Nel quarto capitolo, infine, i dati raccolti sono contestualizzati ed ulteriormente chiariti alla luce di alcune teorie tipologiche sulla composizione nominale indo-europea.

The present MA thesis aims at investigating the Proto-Indo-European endocentricity’s path, as a specific linguistic category characterized by its proper features, from a comparative and reconstructive point of view, looking at Ancient Greek (Homer and Plato), Vedic Sanskit (RV VIII) and Avestan data. In the first chapter, we present several theoretical frameworks that deal with nominal composition and we discuss their implications. Then, in the second chapter, we address a series of matters related both to the classification of nominal compounds and to this work’s approach, which is interested in morpho-syntactic and semantic aspects (e.g., the compound elements’ relationship, their lexical class, and the presence vs. absence of the compound’s head). Thus, in the third chapter, we analyse several compounds attested by our selected corpora (e.g., root compounds in the Indo-Arian and Indo-Iranic corpus and -ος agentive compounds in the Ancient Greek corpus): these particular kinds of compounds underline the different levels of innovation displayed by each language with respect to what we reconstruct for the Proto-Indo-European state of affair. In the last chapter, the collected data are explained in light of further typological theories about Proto-Indo-European nominal composition.