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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05182015-173800


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
DE PROSPERIS, LUCA
URN
etd-05182015-173800
Titolo
Studio del sonno in terapia intensiva. Analisi della letteratura ed elaborazione di un protocollo di sedazione.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
ANESTESIA, RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA
Relatori
relatore Boccalatte Rosa, Daniela Luciana
relatore Giunta, Francesco
Parole chiave
  • sonno
  • sedoanalgesia
  • sedazione
  • analgosedazione
  • analgesia
  • UTI
Data inizio appello
03/06/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’Unità di Terapia Intensiva (UTI) si prefigge di offrire un trattamento a pazienti in condizione critiche ricorrendo frequentemente a procedure e apparecchiature intrusive ed invasive, come vie aeree artificiali e cateteri intravascolari. Queste, assieme naturalmente ai sintomi della malattia che affligge il paziente e ad altri fattori, come rumori ambientali e le stesse attività di cura, possono portare ad un discomfort che si traduce spesso nell’impossibilità di dormire, o comunque di avere un sonno “efficiente” . E’ ormai ben noto, inoltre che anche la terapia farmacologica può alterare in maniera più o meno diretta la qualità del sonno, contribuendo a complicare ulteriormente il quadro generale . Combinazioni di sedativi e analgesici utilizzati per facilitare la ventilazione meccanica sono tra i farmaci maggiormente responsabili della “sleep disruption” . Anche farmaci cardiovascolari, per la protezione gastrica, anti-asma, anti-infettivi, antidepressivi e anticonvulsivanti sono stati collegati a varie alterazioni del sonno. Perfino i triciclici, gli antidepressivi e le benzodiazepine, comunemente prescritti nel trattamento dei disturbi del sonno, possono in verità alterarne l’architettura e, dunque, l’efficienza .
Nonostante le funzioni e i meccanismi fisiologici alla base del sonno non siano ancora stati pienamente chiariti, esso è considerato fisicamente e psicologicamente ristoratore, ed è ben nota la sua importanza per una guarigione più rapida dalla malattia. Al contempo, i possibili effetti negativi di un sonno insufficiente sulla salute dell’individuo stanno divenendo ormai sempre più chiari, e includono tra gli altri, incremento della suscettibilità alle infezioni, patologie neoplastiche e malattie cardiovascolari .
Da quanto qui esposto risulta chiaro come i pazienti in condizioni critiche, quali sono usualmente quelli ricoverati in UTI, si trovino da un lato ad avere maggior necessità di un sonno ottimale in termini qualitativi, e dall’altro ad essere inevitabilmente esposti ad un alto rischio di sonno insufficiente o inefficiente. Scopo della presente Tesi di Laurea è, dunque, quello di effettuare una revisione della letteratura per valutare lo stato delle conoscenze sull’argomento e definire possibili approcci di tipo farmacologico, che consentano un miglioramento della qualità del sonno dei pazienti ricoverati in UTI. Il lavoro di revisione si è avvalso dei motori di ricerca di PubMed e Google Scholar.
Note
La tesi in oggetto non è stata inserita correttamente nel data base dall’autore. L’autore stesso ed i relatori sono stati avvertiti di tale omissione
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