Tesi etd-05172024-110103 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PARATORE, MARIA
URN
etd-05172024-110103
Titolo
Training robotico e tossina botulinica per il recupero motorio in pazienti con spasticità post-ictus
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Chisari, Carmelo
correlatore Dott.ssa Azzollini, Valentina
correlatore Dott.ssa Azzollini, Valentina
Parole chiave
- Disabilità
- Ictus
- Neuroriabilitazione
- Recupero motorio
- Spasticità
Data inizio appello
11/06/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/06/2027
Riassunto
L’ictus rappresenta la terza causa di morte e la prima causa assoluta di disabilità nel
mondo. La mortalità è, tuttavia in riduzione grazie alla tempestività del trattamento di
rivascolarizzazione. Alla maggior sopravvivenza si associa un aumento dei pazienti con
esiti disabilitanti che necessitano di presa in carico riabilitativa.
La causa principale di restrizione delle attività è spesso determinata dalla disabilità
motoria che va incontro a progressivo riadattamento nelle fasi acuta e sub-acuta per
l’instaurarsi di meccanismi di neuroplasticità. Pertanto, l’intervento riabilitativo in
questa fase risulta essere efficace nel guidare la plasticità in senso adattativo e non
maladattativo.
Nei pazienti cronici il trattamento “riabilitativo” si riduce spesso al mantenimento dei
progressi raggiunti ed al trattamento dei fenomeni secondari, come la spasticità. La
spasticità è uno dei fenomeni secondari che può instaurarsi fin dalle fasi precoci, con
una maggior percentuale di incidenza in fase cronica, che complica ulteriormente il
trattamento riabilitativo ed impedisce il recupero motorio.
Uno dei distretti più colpiti e complicati da riabilitare è l’arto superiore: solo la metà
dei sopravvissuti all’ictus con un arto superiore inizialmente plegico riacquista funzioni
utili dopo 6 mesi. La riabilitazione dell’arto superiore post-ictus è quindi uno dei
maggiori target della medicina fisica e riabilitativa.
Negli ultimi anni l’introduzione di dispositivi robotici riabilitativi è aumentata,
supportata dall’evidenza della loro azione neuroplasticizzante legata alla possibilità di
programmare training strutturati, ripetitivi ed intensivi. Inoltre, tali dispositivi
permettono un’analisi strumentale cinematica della performance motoria, utile a
studiare gli outcomes del trattamento stesso.
L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare il recupero motorio in pazienti con
spasticità in fase cronica di ictus, mediante l’utilizzo di un trattamento riabilitativo
robotico integrato con tossina botulinica.
Per questo studio preliminare, sono stati reclutati 12 pazienti in esiti di ictus
ischemico/emorragico, in fase cronica (> 6 mesi) che presentavano una spasticità di
grado moderato e una residua capacità di movimento dell’arto superiore in tutti i
distretti (MRC ≥ 3). I pazienti sono stati randomizzati in 2 gruppi e sottoposti
rispettivamente ad un trattamento integrato con riabilitazione robotica e inoculazione
di tossina botulinica (TOX) o ad un trattamento esclusivamente robotico (NOTOX).
Entrambi i gruppi sono stati sottoposti ad una valutazione basale, prima dell’inizio del
trattamento (T0), a valutazioni post-trattamento (T1) e di follow-up a tre mesi (T2) con
le seguenti scale funzionali: Fugl- Meyer Assessment Scale (FMA) upper limb;
Motricity Index (MI); Wolf Motor Function Test (WMFT); Box and Block Test
(BBT); Nine-Hole peg test (9HPT); Short Form Health Survey 36 (SF-36); Scala di
Tardieau. Sono inoltre stati registrati i parametri cinematici e l’attività muscolare con
elettromiografia di superficie. Per il gruppo TOX, a partire dall’esame obiettivo sono
stati individuati ed inoculati i muscoli affetti da spasticità a livello dell’arto superiore.
Entrambi i gruppi (TOX e NOTOX) sono stati sottoposti al trattamento robotico taskoriented 3 volte a settimana per 45 minuti per un totale di 4 settimane.
Al termine del trattamento si è assistito ad un miglioramento in entrambi i gruppi, con
una prevalenza del gruppo NOTOX nelle scale a tempo. Tuttavia, il gruppo TOX è
l’unico ad evidenziare un miglioramento di tipo qualitativo del movimento nella scala
WMFT (dominio functional ability). Come ci si aspettava, il gruppo TOX ha
evidenziato una riduzione della spasticità alla scala di Tardieu, non presente nel
gruppo NOTOX. La valutazione cinematica conferma che il gruppo TOX al termine
del trattamento è in grado di eseguire il movimento di reaching in modo più fluido
rispetto al gruppo NOTOX, indicando l’apprendimento di uno schema motorio più
vicino al fisiologico.
Il nostro lavoro evidenzia come anche in fase cronica un trattamento riabilitativo
personalizzato e intensivo possa determinare un miglioramento funzionale.
L’integrazione della tossina botulinica è in grado di facilitare il raggiungimento di un
movimento più fisiologico. Questo tipo di approccio, efficace in fase cronica potrebbe
determinare degli effetti ancor più evidenti qualora il trattamento con tossina
botulinica venga integrato già in fase precoce di riabilitazione.
mondo. La mortalità è, tuttavia in riduzione grazie alla tempestività del trattamento di
rivascolarizzazione. Alla maggior sopravvivenza si associa un aumento dei pazienti con
esiti disabilitanti che necessitano di presa in carico riabilitativa.
La causa principale di restrizione delle attività è spesso determinata dalla disabilità
motoria che va incontro a progressivo riadattamento nelle fasi acuta e sub-acuta per
l’instaurarsi di meccanismi di neuroplasticità. Pertanto, l’intervento riabilitativo in
questa fase risulta essere efficace nel guidare la plasticità in senso adattativo e non
maladattativo.
Nei pazienti cronici il trattamento “riabilitativo” si riduce spesso al mantenimento dei
progressi raggiunti ed al trattamento dei fenomeni secondari, come la spasticità. La
spasticità è uno dei fenomeni secondari che può instaurarsi fin dalle fasi precoci, con
una maggior percentuale di incidenza in fase cronica, che complica ulteriormente il
trattamento riabilitativo ed impedisce il recupero motorio.
Uno dei distretti più colpiti e complicati da riabilitare è l’arto superiore: solo la metà
dei sopravvissuti all’ictus con un arto superiore inizialmente plegico riacquista funzioni
utili dopo 6 mesi. La riabilitazione dell’arto superiore post-ictus è quindi uno dei
maggiori target della medicina fisica e riabilitativa.
Negli ultimi anni l’introduzione di dispositivi robotici riabilitativi è aumentata,
supportata dall’evidenza della loro azione neuroplasticizzante legata alla possibilità di
programmare training strutturati, ripetitivi ed intensivi. Inoltre, tali dispositivi
permettono un’analisi strumentale cinematica della performance motoria, utile a
studiare gli outcomes del trattamento stesso.
L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare il recupero motorio in pazienti con
spasticità in fase cronica di ictus, mediante l’utilizzo di un trattamento riabilitativo
robotico integrato con tossina botulinica.
Per questo studio preliminare, sono stati reclutati 12 pazienti in esiti di ictus
ischemico/emorragico, in fase cronica (> 6 mesi) che presentavano una spasticità di
grado moderato e una residua capacità di movimento dell’arto superiore in tutti i
distretti (MRC ≥ 3). I pazienti sono stati randomizzati in 2 gruppi e sottoposti
rispettivamente ad un trattamento integrato con riabilitazione robotica e inoculazione
di tossina botulinica (TOX) o ad un trattamento esclusivamente robotico (NOTOX).
Entrambi i gruppi sono stati sottoposti ad una valutazione basale, prima dell’inizio del
trattamento (T0), a valutazioni post-trattamento (T1) e di follow-up a tre mesi (T2) con
le seguenti scale funzionali: Fugl- Meyer Assessment Scale (FMA) upper limb;
Motricity Index (MI); Wolf Motor Function Test (WMFT); Box and Block Test
(BBT); Nine-Hole peg test (9HPT); Short Form Health Survey 36 (SF-36); Scala di
Tardieau. Sono inoltre stati registrati i parametri cinematici e l’attività muscolare con
elettromiografia di superficie. Per il gruppo TOX, a partire dall’esame obiettivo sono
stati individuati ed inoculati i muscoli affetti da spasticità a livello dell’arto superiore.
Entrambi i gruppi (TOX e NOTOX) sono stati sottoposti al trattamento robotico taskoriented 3 volte a settimana per 45 minuti per un totale di 4 settimane.
Al termine del trattamento si è assistito ad un miglioramento in entrambi i gruppi, con
una prevalenza del gruppo NOTOX nelle scale a tempo. Tuttavia, il gruppo TOX è
l’unico ad evidenziare un miglioramento di tipo qualitativo del movimento nella scala
WMFT (dominio functional ability). Come ci si aspettava, il gruppo TOX ha
evidenziato una riduzione della spasticità alla scala di Tardieu, non presente nel
gruppo NOTOX. La valutazione cinematica conferma che il gruppo TOX al termine
del trattamento è in grado di eseguire il movimento di reaching in modo più fluido
rispetto al gruppo NOTOX, indicando l’apprendimento di uno schema motorio più
vicino al fisiologico.
Il nostro lavoro evidenzia come anche in fase cronica un trattamento riabilitativo
personalizzato e intensivo possa determinare un miglioramento funzionale.
L’integrazione della tossina botulinica è in grado di facilitare il raggiungimento di un
movimento più fisiologico. Questo tipo di approccio, efficace in fase cronica potrebbe
determinare degli effetti ancor più evidenti qualora il trattamento con tossina
botulinica venga integrato già in fase precoce di riabilitazione.
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